Magazine Diario personale

Il topo di biblioteca

Da Marta Saponaro

IL TOPO DI BIBLIOTECA Vi ricordate che tanti anni fa c'era questa figura, il topo di biblioteca? Generalmente era il classico sfigato, quattrocchi, vestito fuori moda, impacciato, timido al punto che davanti ad una bella ragazza si impappinava, il suo viso diventava prima un bel arcobaleno per fissarsi, poi, su un rosso paonazzo, ma con una cultura senza eguali. Purtroppo non aveva seguito e conduceva un'esistenza di solitudini soliloqui immaginando un riscatto sociale impossibile. Così trascorreva le sue giornate nei meandri delle biblioteche curvo sui voluminosi tomi impolverati sotto una fioca luce.  Anche se poi, detto tra noi, lui era colui che effettivamente curava il suo futuro perché leggere è un arricchimento personale. Comunque sia oggi com'è la realtà delle biblioteche, chi sono i fruitori di questo servizio, fare il bibliotecario negli anni duemila con internet, social, libri elettronici, nuove modalità di condivisione e partecipazione com'è?
La mia esperienza nelle biblioteche trova i suoi inizi ai tempi delle medie. Vivevo a Milano ed ero iscritta alla Sormani. Adoravo ogni tanto fare un giro nei corridoi di quel tempio di cultura. Come edificio non era per niente brutto anzi, è un palazzo del 1600 e le sale di lettura erano magnifiche grandi con arredamenti antichi. IL TOPO DI BIBLIOTECA Quando poi andavo in vacanza mi recavo nella biblioteca del posto per procurarmi i libri. Una cosa non ho mai sopportato il silenzio assoluto, perché, alla fine, il silenzio ha un rumore assordante e fastidioso più del sottile brusio. Generalmente mi recavo nelle biblioteche per spulciare qualche lettura allettante e dopo me ne uscivo per gustarmi la lettura  in un parco oppure a casa ascoltando in cuffia qualche pezzo di musica.
I bibliotecari poi non li notavo quasi e mi rivolgevo a loro giusto giusto per ricevere il libro che desideravo.
Oggi i tempi sono cambiati il silenzio impera ancora e ancora per questo motivo non mi fermo a leggere alcunché, però la figura del bibliotecario è assai cambiata, ad esempio nella piccola cittadina dove vivo sono quasi tutti ragazzi esperti con i computer e a volte vengono in soccorso se hai bisogno di aiuto anche in questo. In più sono gentilissimi, e molto comprensivi.
Ora vi faccio ridere raccontandovi un piccolo aneddoto che mi è capitato. Generalmente avevo l'abitudine di noleggiare quattro libri per volta così non dovevo più recarmi in biblioteca per un mese. Quando terminavo l'ultimo libro ritornavo in biblioteca e dopo aver consegnato i letti mi sceglievo le nuove storie che mi avrebbero accompagnata nel mese successivo. Spesso però cercavo in internet dei titoli e così mi presentavo munita di lista per il noleggio. Un giorno davanti al bibliotecario ho consegnato il mio pacchetto e ho richiesto i nuovi  quattro libri. Ad un certo punto il giovinastro diventa tutto rosso ed inizia a squadrarmi bene,  lo lascio fare per un po' e poi gli chiedo che cosa ci fosse di strano, Lui mi risponde che un titolo da me richiesto è stato noleggiato e mi consiglia di cambiarlo. Intestardita gli dico che ho voglia di leggere proprio quel libro e gli chiedo di guardare quando è previsto il rientro. Il ragazzo sempre più imbarazzato mi dice che è già ritornato ma che sussiste un altro intoppo. Insomma spazientita gli chiedo che cos'altro c'era e così lui, abbassando il tono  per non farsi sentire, con il risultato che anch'io facevo fatica a capire quel sibilo, mi risponde che il titolo che mi sono ostinata a chiedere non me lo dava semplicemente perché era  nel pacchetto di volumi che avevo appena consegnato. Insomma stavo chiedendo un libro che stavo contemporaneamente riportando. CHE FIGURACCIA! Però a mia discolpa devo aggiungere che quando scelgo un libro la prima cosa di cui mi informo è il contenuto, la storia, quindi guardo la copertina nell'insieme ed il titolo infine l'autore ma spessissimo alla fine della lettura il più delle volte non ricordo più il titolo e l'autore ma l'intera storia si. Che ci posso fare?
Comunque torniamo a questioni più serie. Biblioteche, bibliotecari e lettori negli anni 2000.
Penso che molti di voi siano a conoscenza che ben 2300 strutture, sparse su tutto il territorio, si sono riunite nel network di medialibrary Online (MLoL), secondo il principio one title/one user. Ovviamente usano il DRM, (per chi non lo conosce è una protezione sui diritti  nei libri digitali che fa in modo di non poter passare a terzi il libro in tuo possesso). 
Per poter accedere al noleggio di libri digitali, la prima volta bisogna andare di persona in biblioteca così da ricevere una password ed un username, poi si può fare tutto da casa: scegliere una lettura, dal catalogo online,  noleggiarla, scaricandola e trasferendola nel lettore digitale. Non c'è nessun costo e se per caso volete maggiori informazioni leggete: Ebook e noleggio in biblioteca
Rental blog e il noleggio di ebook
MediaLibraryonLine (MLoL)
Entrando internet nelle biblioteche, il lavoro degli addetti richiede una competenza in questo campo. Non parliamo poi dei social dove si formano dei gruppi di lettura virtuali, GDL, discussioni varie su svariate letture, scambi di opinioni ed informazioni. A tal proposito esistono in rete vari siti come Anobii, Goodreads, Qlibri.
Inoltre ci sono tanti blog che recensiscono libri di ogni genere.
In Facebook sono vari i gruppi dove i libri sono i protagonisti. Insomma la rete offre numerose e svariate informazioni così il lavoro delle biblioteche è, a mio giudizio, aumentato e diversificato: oltre ad avere un archivio informatizzato di tutti i documenti in possesso, oltre a proporre e promulgare di persona la lettura, organizzando eventi, deve anche essere presente e partecipe nella rete.
La biblioteca diventa social è un libro scritto da due ragazze che di professione sono bibliotecarie dove trattano appunto queste problematiche. L'epoca attuale è permeata da un insieme di antico e nuovo, buono e cattivo, bello e brutto e tutti devono essere partecipi e presenti in questo momento storico. Poiché le biblioteche devono ancora mantenere il ruolo che da sempre hanno avuto, diffusione del sapere, è giusto che siano al passo dei tempi. Vi consiglio la lettura di questo libro molto interessante anche per avere maggiore coscienza del nostro tempo. Vi segnalo un approfondimento sul sito, tra l'altro molto bello perché impegnato nella trasmissione della cultura storica, Babilonia 61 di Gaspare Amato. Qui trovate un'esauriente intervista alle autrici della lettura proposta e segnalatami dal creatore di Babilonia61.
Il lato sociale delle biblioteche, un libro un'intervista
Ed ora una piccola domanda come vedete voi le biblioteche ed i suoi paladini? Come le vivete? Cosa vorreste dalla biblioteca della vostra zona e cosa modifichereste?

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