Ieri sera abbiamo avuto la brillante idea di andare a mangiare la paella alla festa di Sala Baganza. Premetto che io non ricordavo (penso di avere rimosso) che la festa fosse legata ad un torneo internazionale di Minibaseball riservato a ragazzi dai 6 ai 16 anni e soprattutto non ricordavo (questo sono certa di averlo rimosso) che nel centro sportivo, cioè dove si mangia, ci fosse l’area camping allestita per l’occasione. Ne ho sempre sentito parlare di questa festa del baseball dal mio adorato maritino che ogni anno va alla serata messicana del venerdì sera col suo compagno di ventura. Sì perché le serate sono 5 e ognuna ha un tema gastronomico: ieri sera era la serata di paella e sangria.Beh, la taglio corta: sembrava di essere in un campeggio! Bambini di tutte le età che correvano ovunque, gente ammassata, caldo, umidità… No, non era proprio il mio posto. Come se non bastasse poi le code per la cassa erano chilometriche e c’era un caldo insopportabile (Luca dice che mi è venuto caldo perché mi sono agitata, ma c’era molto caldo davvero). Quindi abbiamo deciso di andare via (mi è andata bene, perché se non fosse stato per la coda non avrei avuto l’approvazione di Luca e saremmo dovuti rimanere). Presa dai sensi di colpa, sulla via del ritorno alla macchina mi sono fatta un esame di coscienza, ma l’ho superato a pieni voti con questa motivazione: anche venerdì scorso sono andata a una festa campestre (a Monticelli) e mi ci sono trovata molto bene e non ho avuto assolutamente niente di cui lamentarmi. Era il contesto che era diverso. Quindi la mia merditudine innata non è peggiorata col tempo. Sono salva!
P.S. Non che abbia nulla contro i campeggi…. D’altronde se nel mondo ce ne sono così tanti significa che alla gente piacciono, MA A ME NO! L’idea di fare la coda per lavarsi e per fare la pipì mi fa rabbrividire. E poi tutta quella promiscuità….No, io ho bisogno dei miei spazi e delle mie comodità!