Secondo i sostenitori della teoria della "priorità aramaica", il Nuovo Testamento e/o le sue fonti furono originariamente scritti in aramaico, invece che nel greco koiné con il quale ci è pervenuto. Nell'ambito di questa teoria si è ipotizzato che alcune parole polisemiche aramaiche abbiano generato errori di traduzione.
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Di contro, nella letteratura rabbinica antica sono presenti paragoni iperbolici simili (cito, con dovuta cautela, da Wikipedia):
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Si tratta di un'ipotesi molto controversa, per ovvi motivi che hanno a che fare con la religione più che con la teoria della traduzione, ma immaginiamo per un momento che sia vera. Forse questo proverbio non sarebbe così universalmente diffuso nella nostra cultura, se ci fosse stata la corda al posto del cammello. L'immagine sarebbe stata calzante e coerente, ma avrebbe davvero avuto altrettanto successo, se la sua stranezza non avesse tanto colpito l'immaginazione dei bambini in età da catechismo?