“È più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio” (Mc 10,25; Mt 19,24; Lc 18,25). Si tratta di semplicemente di un'iperbole, come siamo abituati a pensare, oppure di un errore di traduzione dovuto a un caso di polisemia?
Secondo i sostenitori della teoria della "priorità aramaica", il Nuovo Testamento e/o le sue fonti furono originariamente scritti in aramaico, invece che nel greco koiné con il quale ci è pervenuto. Nell'ambito di questa teoria si è ipotizzato che alcune parole polisemiche aramaiche abbiano generato errori di traduzione. La parola aramaica גמלא gamal può significare, infatti, sia “cammello” sia “corda”. Il presunto traduttore greco avrebbe quindi semplicemente scelto il senso sbagliato del termine, trasformando l'iperbole moderata di una corda che si tenta invano di infilare nella cruna di un ago nell'iperbole estrema del cammello contorsionista che sicuramente ha impressionato molti bambini in età da catechismo.
Di contro, nella letteratura rabbinica antica sono presenti paragoni iperbolici simili (cito, con dovuta cautela, da Wikipedia):
"'Chi può far passare un elefante per la cruna di un ago?' (Talmud Babilonese, Baba Mezi'a 38b).'Non mostrano una palma d'oro, nemmeno un elefante passante per la cruna di un ago' (Talmud Babilonese, Berakoth, 55b). A loro volta i sostenitori della priorità aramaica notano che il Talmud fu redatto per iscritto solo in epoca tarda, verso l'inizio del III secolo d.C.: non è da escludere a priori che in tali 'loci' abbia recepito l'errata iperbole del Nuovo Testamento."
Si tratta di un'ipotesi molto controversa, per ovvi motivi che hanno a che fare con la religione più che con la teoria della traduzione, ma immaginiamo per un momento che sia vera. Forse questo proverbio non sarebbe così universalmente diffuso nella nostra cultura, se ci fosse stata la corda al posto del cammello. L'immagine sarebbe stata calzante e coerente, ma avrebbe davvero avuto altrettanto successo, se la sua stranezza non avesse tanto colpito l'immaginazione dei bambini in età da catechismo?