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Il tragitto casa-lavoro: una passeggiata per Chinatown

Da Silviapare

Il tragitto casa-lavoro: una passeggiata per Chinatown

Suonatore di erhu, strumento a due corde cinese

Una delle cose piacevoli del mio nuovo lavoro è il fatto che da casa mia all'Istituto Italiano di Cultura, dove insegno, c'è una passeggiata di dieci minuti (al ritorno almeno quindici, per via della salita). 
La passeggiata passa per Chinatown e arriva a North Beach, il quartiere italiano dove ovviamente si trova l'Istituto. Chinatown è un quartiere affascinante, anche se non proprio uno dei miei preferiti. Tanto per cominciare, c'è da fare lo slalom fra i numerosi centenari (la popolazione cinese ha un tasso di longevità impressionante. Merito della dieta, dicono) che ti intralciano il passo con la loro camminata lentissima. Poi ci sono gli altrettanto numerosi ottantenni (e settantenni, sessantenni eccetera) che ti spintonano brutalmente se tu intralci il passo a loro. E mentre cerco di chiudere le orecchie all'onnipresente concerto di sputi, devo anche chiudere gli occhi davanti alle cassette di tartarughe squartate in vendita nelle pescherie.

Il tragitto casa-lavoro: una passeggiata per Chinatown

Prima che le squartino. Photo: Tim Kao.

Il tragitto casa-lavoro: una passeggiata per Chinatown

Graffiti a Chinatown

Anche Chinatown ha i suoi lati positivi. Uno è la mia bella biblioteca, di cui parlerò presto. Un altro sono i negozi pieni di merce misteriosa e affascinante (escludendo la roba semiillegale e disgustosa come tartarughe, rane e pinne di pescecane). E poi c'è sempre qualche sorpresa, come sentire le note dell'opera cinese (avete presente la colonna sonora di Lanterne rosse?) uscire da uno scantinato in un vicolo buio, dove la sera la gente si raduna per ascoltare la musica.

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