Da un feto senza vita sono state isolate, e impiantate nel fegato del paziente, le circa 50 milioni di cellule staminali capaci di rigenerare il tessuto malato. In questo modo, la parte del fegato danneggiata dalla cirrosi epatica sarà sostenuta da quella sana, rigenerata grazie alle cellule staminali.
I chirurghi del Policlinico Umberto I di Roma sottolineano la potenzialità delle cellule staminali che, essendo parte stessa dell’organismo, non vengono rigettate dall’organo in seguito al trapianto, e sono in grado di rinnovare la funzionalità di una zona malata.
La sperimentazione medica per avviare un utilizzo cospicuo delle cellule staminali nei trapianti, continuerà a essere monitorata e perfezionata, intanto, la buona riuscita del trapianto contro la cirrosi epatica lascia ben sperare.
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