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Il trappolone dello Stadio della Roma in cui Virginia Raggi sta cascando con tutte le scarpe

Creato il 05 marzo 2016 da Romafaschifo
Il trappolone dello Stadio della Roma in cui Virginia Raggi sta cascando con tutte le scarpeFacciamo un po' di premesse. Giovanni Caudo è stato l'Assessore all'Urbanistica che Roma non ha mai avuto. Il migliore in assoluto e colui il quale in soli due anni è riuscito a rompere più il caxxo alla teppaglia palazzinara di quanto non siano riusciti a fare in decenni pseudo giunte di pseudo sinistra pseudo ecologista. 
A riprova di ciò basti vedere il massacro mediatico e la macchina del fango cui da giorni, pur non essendo più assessore da ottobre 2015, viene sottoposto dal Messaggero, quotidiano in mano al maggiore gruppo immobiliare della città.

Ma al di là delle misure che hanno finalmente rotto le uova ne paniere ai peggiori costruttori che una città occidentale abbia mai avuto, Caudo ha anche progettato, avuto visioni, immaginato il futuro sviluppo della città. Non si è limitato - sarebbe stata anche qui la trappola peggiore - a dire dei "no", ha invece pianificato quella che per lui doveva essere la Roma di domani. Due i segni progettuali e urbanistici maggiori in questo senso: il Museo della Scienza al Flaminio e lo Stadio della Roma a Tor di Valle. In entrambi i casi due development immobiliari come si fanno nelle città civili del mondo, roba da lustrarsi gli occhi. Per la prima volta a Roma a comandare non erano i gruppi del cemento, bensì l'amministrazione. La quale decideva cosa voleva, decideva quante dovevano essere le compensazioni, impostava la quantità di investimenti e di infrastrutture che gli imprenditori dovevano fare per poter ottenere concessioni e permessi, investimenti e infrastrutture senza i quali l'opera non potrà essere aperta e inaugurata. 

UNA CITTA' FERMA. CHI LAVORA PER FERMARLA ULTERIORMENTE?

In particolare il progetto di Stadio della Roma è emblematico. Sentirete tante persone che parlano di colata di cemento e di speculazione edilizia: sono dei poveretti che non si sono abbassati a studiarsi il progetto, invitateli a farlo. Ovviamente non si tratta di speculazione, ma di un progetto di sviluppo così come si fanno in tutta Europa; ovviamente non si tratta di consumo di suolo perché non si vanno di certo a rubare km quadrati all'Agro Romano, bensì si va a riqualificare una zona problematica e abbandonata che si sta trasformando in un guaio da gestire a causa di abusivismo e discariche illegali. E' peraltro ridicolo sentire ancora parlare di colate di cemento e speculazioni edilizie quando da anni e anni Roma è da questo punto di vista totalmente ferma (e per fortuna, vista la qualità dei developer): oggi Roma investimenti immobiliare inferiori ad un quarto rispetto non a Londra, a Berlino o a Parigi, ma rispetto a Dublino, una cittadina grande come un nostro quartiere: si fa più investimento immobiliare lì!
Inutile dire che, fermo restando il fatto che non si devono costruire schifezze e non si deve consumare suolo, lo sviluppo immobiliare è by definition la principale industria di un grande sistema urbano. Londra, Barcellona, Madrid, Berlino, New York e Tokio hanno tante voci che contribuiscono alla loro crescita economica, ma il primo è sempre l'immobiliare. Soprattutto demolire roba vecchia e ricostruire roba nuova. Non c'è, infatti, nessuna industria che attiva indotto in termini di valore aggiunto e posti di lavoro come l'industria delle costruzioni: realizzare una casa non fa lavorare solo il cementificio (a parte che si può costruire anche col metallo eh!) come pensano i retori della golada de cemendo. No. Per fare una casa lavorano ingegneri, geometri, impiantisti, arredatori, antennisti, pittori, notai, avvocati e decine di altri professionisti oltre a migliaia di operai che le anime belle della sinistra dicono di difendere e che invece condannano alla fame bloccando il settore che gli permette di portare la pagnotta a casa. Facile insomma illustrare che fermare il mercato della trasformazione urbana significa impoverire, gravemente, la città. Roma è indietro rispetto al mondo anche per questo: tutto è in abbandono e non vi sono investimenti immobiliari, salvo qualche schifezza da qualche dittuncola speculativa romana ai margini della città, con palazzi scadenti e zero impatto sulla qualità pubblica e comune. In una Roma ferma il nuovo sindaco dovrebbe impegnarsi a capire come sbloccare l'economia, non certo lavorare per bloccarla ulteriormente. 

PERCHE' IL M5S SI COMPORTA COME LA VECCHIA POLITICA?

Il banco di prova principale per capire come si muoverà il Movimento 5 Stelle (favorito per la conquista del Comune e nostra personale prima scelta per le indicazioni di voto che daremo) è lo Stadio della Roma. Un progetto non solo di qualità, come dicevamo sopra, ma già avviato, per il quale ci sono stati già investimenti enormi, che ha avuto già impostato il suo iter approvativo in aula.
Non ci sarebbe niente di peggio che bloccare un progetto già partito. Significherebbe fare esattamente come ha sempre fatto la vecchia politica che, ignorando il bene comune, ha pensato solamente a distruggere i progetti della amministrazione precedente senza immaginare i propri. Un costume unico al mondo rispetto al quale il mondo ci ride dietro e che fa di noi ciò che di peggio ci possa essere: delle persone inaffidabili. Delle amministrazioni inaffidabili. 
Ieri a Radio Radio Virginia Raggi lo ha detto davvero: lo stadio è già avviato? Ci sono persone che hanno investito già decine di milioni per il progetto? E' già passata in Aula la delibera? Non importa, noi spacchiamo tutto. "Lo stadio lo facciamo a Tor Vergata (e così finalmente Caltagirone si tranquillizza, è quello che chiede da anni visto che sono terreni suoi; alla faccia di andare contro la speculazione, aggiungiamo noi) e senza uffici, perché quella è speculazione edilizia e poi noi abbiamo già le torri dell'Eur che sono vuote e lo Sdo da riempire". Ha detto proprio così. Mistero su quali siano le torri dell'Eur vuote (???) visto che quelle al Laghetto sono state prese da TIM per farci il proprio quartier generale e quelle al Castellaccio sono una una torre residenziale, non di uffici, e l'altra una torre dove andranno gli uffici della Provincia che già hanno iniziato il trasloco. Lo SDO, poi, era un progetto di 40 anni fa che non è stato mai realizzato. Ma questi sono gli errori in cui casca chi agita senza un briciolo di approfondimento la sciocca e sciatta bandiera della "speculazione edilizia". In una città che ha avuto davvero tanta speculazione edilizia povero è quell'amministrazione che chiama speculazione un'operazione di qualità, povero è quell'amministratore che non sa distinguere una torre di Daniel Libeskind da un palazzo col balcone fasciante venduto da Roberto Carlino. Fare di tutta l'erba un fascio è un regalo enorme ai palazzinari che hanno assassinato la città. E' un po' come dire che tutti i politici sono ladri infilandoci dentro pure la Raggi. Sarebbe idiota, no? Ecco, appunto...

DANNI ENORMI PER COMPORTAMENTI ASSURDI

Raggi non si rende conto di quanto, sul piano internazionale, possa impattare una dichiarazione del genere data anche soltanto ad una radio privata di venerdì pomeriggio. Significa ancora una volta ciarlataneria, insicurezza, investimenti non garantiti. Quale società internazionale verrà a lavorare a Roma con la consapevolezza che pianificare una cosa con una amministrazione può significare vedersela smontata dall'amministrazione successiva? E' una follia che esiste solo qui e il M5S forse è chiamato a sovvertire questo modo cialtronesco di fare piuttosto che portarlo avanti come hanno fatto tutti gli altri politici fino ad oggi. E' un danno economico per la città immenso. Dice: basta costruire uffici perché restano vuoti... E sfido che restano vuoti, sfido che le grandi corporation preferiscano avere sede e investimenti a Milano dove mai un Pisapia si sognerebbe di bloccare i progetti di Moratti e mai un Sala o un Parisi si sognerebbero di bloccare i progetti di Pisapia e così via. 

E' davvero un mistero il motivo per cui il M5S, che dovrebbe essere il nuovo per definizione, ambisca a comportarsi esattamente come il vecchio e peggio del vecchio. Garantendoci e certificandoci un futuro di disoccupazione, abbandono e povertà. Con margini zero per sviluppare infrastrutture, per riqualificare quelle che già ci sono. Se si vuole continuare a stare in queste dinamiche la gente vota l'originale (il PD o la destra); se si vuole votare chi senza nessun buon motivo e sparando ridicoli slogan ideologici punta a tenere imbalsamata e nel degrado la città la gente vota l'originale (Fassina e la sinistra). 

Dunque rispetto a queste tematiche delicate quale è il posizionamento del Movimento 5 Stelle? Ideologia cieca e profondamente ignorante che non fa altro che favorire la speculazione - quella vera - o qualità urbana e buone pratiche internazionali che possono rimettere la città in carreggiata?

Lo Stadio della Roma, ribadiamolo, è esemplificativo. E' il banco di prova. E' la cartina di tornasole per capire se il Movimento 5 Stelle è davvero il nuovo o se è movimentismo sciocco e impreparato come nella peggiore sezione di Sel travestita. E' il luogo dove comprendere se chi si propone di cambiare tutto sta in realtà con l'Europa, l'occidente e lo sviluppo di qualità o con Caltagirone. Le premesse sono purtroppo atroci, auspichiamo un cambiamento di rotta immediato.


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