…altro che Il Viaggiatore!
Ebbene si, trasloco. Ancora. Per la quinta volta in 4 anni (Australia-Giappone-Australia-Giappone-Australia-*******), le ultime due delle quali sono avvenute con trasloco del mobilio tutto (letti, pentole, scrivanie, TV, menate varie).
Questa volta albino torna in Asia, ma non in Giappone. Se ne va in un posto che assomiglia a Tokyo ma non e’ proprio come Tokyo. Va a vivere in un porto profumato, un posto piu’ centrale, piu’ incasinato (sembra), piu’ caldo, piu’ internazionale. Daro’ comunicazione ufficiale della meta a giorni, anche se si sa gia’, appena firmo in contratto (no, non cambio azienda: e’ solo un trasferimento internazionale con cambio di ruolo).
Alla fine dei conti ho solo un paio di cose da dire. Per la seconda volta in vita mia posso dire che l’Australia mi ha salvato la carriera. Salvata da uno stallo lavorativo da cui pareva impossibile uscire. L’Australia mi ha dato opportunita’ di farmi valere, mi ha dato mezzi e meritocrazia e ancora tante, tante occasioni che altrove non mi sarebbero state date. L’Australia e’ un paese meraviglioso sotto questo punto di vista, e non smettero’ mai di essere riconoscente a questo grande paese, dove ho trovato la mia America.
Ma purtroppo con gli anni io sono cambiato, e mi sembra sia diventato evidente anche a voi lettori che non sono piu’ fatto per vivere in questo posto. Il no worries continuo di questo paese, che una volta mi affascinava cosi’ tanto, ora mi sa solo di superficiale, di banale, a volte perfino di stupido. L’Australia purtroppo e’ un paese fuori dalle rotte e privo di cultura propria, e questo mi pesa tantissimo ogni anno che passa. Se a vent’anni va bene pensare solo alla spiaggia, a trenta-e-rotti voglio di piu’. Soprattutto dopo Tokyo dove si vive ventiquattrore al giorno, non posso piu’ accettare un posto dove si esce solo il venerdi e il sabato sera al pub o al club.
Ho scritto nel mio status di facebook che finalmente torno nel mondo reale. Il mondo incasinato, il mondo imperfetto, dove non tutto e’ regolamentato e funziona bene e dove proprio per questo vale la pena di vivere la vita. Questa seconda volta lascio l’Australia senza tornare, finalmente (si spera) sembro aver trovato il giusto compromesso tra lifestyle e carriera.
Ma e’ ancora presto per parlare, perche’ per la prima volta in vita mia mi trasferisco a vivere in un posto che non ho mai neppure visitato in vita mia. Alla faccia di tutte le altre avventure passate, e con tutti i paracaduti del caso, questo e’ forse il primo vero salto nel buio che faccio. Se non mi piace non ci sara’ una via del ritorno questa volta.
A presto per le ultime, e speriamo bene.