Non il perché ma ho sempre creduto che i pompon fossero difficili da realizzare.
La ragione risale probabilmente alla mia infanzia, quando provai a farne uno e non ci riuscì... sull'accaduto ho dei ricordi piuttosto confusi (ero molto piccola) ma so per certo che da quel giorno non ho più cercato di crearne uno.
Ora che ci penso, ho avuto un'esperienza non dissimile con gli scoobidoo (risoltasi poi in quarta elementare) ma quella è un'altra storia.
L'incapacità di fare pompon non è, di per sé, limitante nella vita d tutti i giorni. Tanto che, per anni, non ci ho più pensato... almeno fino a quando non ho scovato questo tutorial su pinterst.
Spinta da una rinnovata energia creativa, ho deciso di prendere in mano la situazione e superare questo mio trauma. Prima di riuscire a correre, però, bisogna imparare a camminare....
Cercando in rete ho trovato questo chiarissimo tutorial di Linda di Pane, Amore e Creatività su Come fare i pompon di lana:
ho seguito attentamente le istruzioni ed ecco il risultato:
Dopo aver aggiustato un po' il tiro sulle dimensioni e averci preso un po' la mano, mi sono lanciata in realizzazioni più complicate:
Ormai posso dire di aver superato il mio trauma...ma cosa fare di tutti i pompon realizzati nel mentre?!
L'ispirazione mi è venuta andando in posta: con il maltempo dei giorni precedenti, sul marciapiede, erano caduti diversi rami e rametti, così ho deciso di raccoglierne alcuni.
Li poi ho tagliati a misura e, con una semplice goccia di colla a caldo, ho attaccato i Pompon a loro nuovi "steli".
Dopo di che non mi è bastato metterli in una bottiglietta di vetro e voilà!! Belli vero?!
La morale di questa storia è che con la giusta motivazione e l'aiuto di un professionista (grazie ancora Linda ;D) possiamo superare anche i traumi più antichi: basta avere pazienza, lavorarci su, perseverare e non scoraggiarsi se non riusciamo al primo tentativo.
Ci sono ancora delle questione irrisolte, però, che mi lasciano perplessa: come si chiamano esattamente?! Pompon, Pompom, Ponpon?! E ancora, sono due parole o si scrive tutto attaccato?!
E con questi sconcertanti interrogativi... vi saluto.
Anche per oggi è tutto.
Alla prossima