Magazine Attualità

Il trend del numero degli occupati

Creato il 05 agosto 2014 da Fabio1983
Dall'inizio della crisi sono stati “bruciati” in Italia un milione di posti di lavoro. Il dato è ormai appurato, nel senso che diversi istituti di ricerca concordano da tempo sui danni dell'economia italiana “malata” e le relativi ripercussioni sul mercato del lavoro. Stavolta uno studio del Servizio Politiche del Lavoro della Uil mette in risalto un secondo aspetto: il crollo del lavoro di qualità. I contratti a tempo indeterminato hanno infatti registrato un calo del 46,4%, con un progressivo spostamento dell'offerta verso i contratti a tempo determinato (aumentati, non a caso, del 19,7%). Le assunzioni con forme contrattuali meno stabili, dunque, crescono in rapporto al totale dei contratti sottoscritti, dal 72,7% del 2008 all'80,9% del 2013 mentre le altre tipologie – tempo indeterminato e apprendistato – scendono al 19,1 del 2013 dal 27,3% del 2008.

Numero degli occupati in aumento
Di recente, il governo Renzi ha tenuto a ricordare come a maggio numero degli occupati sia aumentato di 52 mila unità rispetto al mese precedente (troppo presto, però, per sostenere che il merito sia del decreto Poletti). Dato che si è confermato nel mese di giugno: +50 mila unità. La retorica è presto spiegata: si guarda sempre al tasso di disoccupazione che cresce e mai a quello di occupazione. Il problema, però, è che prendendo gli stessi mesi come periodo di riferimento si scopre che su base annuale gli occupati sono diminuiti di 61 mila unità a maggio e invariati a giugno. Il trend è descritto in questa infografica dell'Istat.
  occupati_istat
 L'andamento stagnante, pur evidenziando alti e bassi in determinati periodi dell'anno, è confermato dal numero effettivo degli occupati. A giugno 2014 sono 22 milioni 398 mila, un anno fa erano 22 milioni 510 mila e a maggio 2013 erano 22 milioni 576 mila. A dicembre risultavano infine 22 milioni 270 mila occupati, in netta diminuzione. Insomma poco (o nulla) è cambiato.

Lavori stagionali? L'anno scorso l'andamento fu inverso
L'aumento degli occupati negli ultimi due mesi potrebbe dipendere dall'incremento di domanda per i lavori stagionali (messi comunque a rischio dalle condizioni climatiche non proprio ottimali). Ma nel 2013 tale effetto non si registrò sugli stessi livelli (a maggio 2013 -27 mila; a giugno 2013 -21 mila; a luglio 2013 -433 mila su base annua).
(anche su T-Mag)

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog