Il treno della disperazione

Creato il 12 dicembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Sul treno 2661 si viaggia al buio, come cavie sottoposte agli esperimenti di uno scienziato pazzo.

Vagone spettrale

Ma che cos’altro devono sopportare i pendolari della linea Mantova-Cremona-Milano? Una passeggera ha postato su Facebook una foto che mostra uno scenario dantesco: vagoni bui alla luce dei portatili. Una nuova forma d’arte? Ma l’ispirazione è folle: siamo non al teatro dell’assurdo, ma ai treni dell’assurdo. Chi permette che Trenord bistratti così lavoratori, studenti e passeggeri in generale che hanno regolarmente pagato il biglietto? Un’altra viaggiatrice delle disperate plaghe di Trenord parla di “interruzione di pubblico servizio”. Viaggiare a luci spente è pericoloso, si sa. Il riscaldamento è saltato. Su quel treno, ovviamente in ritardo (17 minuti), sta succedendo tutto ciò che è normalmente, incredibilmente reale grazie alla Regione e alle strampalate politiche di Formigoni, che nel suo ventennio pazzo non ha saputo risolvere il problema dei treni.

Persino il personale viaggiante è costretto a dissociarsi dalle notizie che passano al Tg2 e in altri tg. Così scrivono su Facebook i lavoratori di Trenord, che annunciano sciopero per domenica e temono che i pendolari se la prendano con i “giubbotti verdi” di Trenord.

Cari pendolari. 
A smentita di quanto dichiarato da un idiota al tg2 (e ripreso anche da altri telegiornali), che con tutta probabilità è stato pagato per far ricadere la colpa di questo scempio addosso ai lavoratori di Trenord giocando come sempre allo scaricabarile (pratica diffusa ampiamente in italia), in qualità di Macchinista posso solo dirvi che sul treno, insieme a voi, ci siamo anche noi (Personale Mobile composto da Macchinista e Capotreno). 

Che subiamo i vostri stessi disagi se non peggiori.
Che tutti i giorni, da anni, siamo purtroppo costretti a farvi viaggiare in condizioni che a volte rasentano la soglia minima della sicurezza, vostra e nostra. 
Che siamo anche fin troppo collaborativi con un’azienda che non riconosce la nostra professionalità ma pensa solo e soltanto a se stessa.
Che non boicottiamo nulla, ma ci battiamo da mesi per poter lavorare in condizioni umane, possibilmente riuscendo a fruire del pasto ed a riposare in orari “normali”. 
Che, purtroppo, avevamo previsto tutto questo da mesi e non siamo stati ascoltati. 
Che scioperiamo domenica ANCHE per non crearvi ulteriori disservizi nei giorni lavorativi.Insomma, ecco, nulla di che. Vi chiedo di non prendervela con la prima divisa che trovate davanti ai vostri occhi. Sono certo che la vostra intelligenza saprà andare oltre un giubbotto verde… Su di me non lo vedrete mai ma i miei colleghi lo portano, quindi mi raccomando.

Intanto continuano i contatti fra viaggiatori a bordo e chi si trova in stazione. Non si capisce qual è il treno in partenza. E’ quello di due ore fa in ritardo o quello puntuale. Si prende il primo che si può. Ci si scambia informazioni mediante Facebook appunto perché Trenord tace. Né luce né riscaldamento.

“E se chiedessimo tutti il rimborso degli abbonamenti?”

Eh già…


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