"Allora, con Filippo che hai fatto?" Domanda Fè.Sedute in un bar, sorseggiano il caffè."Niente". Risponde laconica lei."E ti sembra una cosa fatta bene?" Incalza Fè."Forse no, forse sì". Borbotta Ata rigirando la tazzina tra le mani."Perché rispondi così?""Uffa, ma che ne so!" - sbuffa lei. - Se lui non chiama vuol dire che c'è rimasto male"."Se hai sbagliato tu devi chiamare tu, non pensi?" Ata non risponde."Guarda che più passa il tempo e peggio è". Insiste l'amica.Ata continua a fissare la tazzina."Quando fai la mula mi fai saltare i nervi! - sbotta Fè. - Comunque, ora devo andare, tu fa' come vuoi".Si alza, la saluta e va via.Ata rimane seduta ancora un po'.Prende il telefonino, scorre i numeri fino ad arrivare a quello di Filippo.Lo fissa.Sospira.Com'è difficile una telefonata, a volte!Inspira profondamente e clicca su invio."Pronto". Risponde lui.Il cuore le batte forte."Ehi, Filippo! - cerca di usare un tono allegro. - Quanto tempo... cioè, che si dice... come stai?""Bene, e tu?" Risponde tranquillo lui."Eh, fa caldo!" "Come?""No, volevo dire... - è nel pallone, ora. - Sta per arrivare l'estate... comunque io ho caldo, tu no?""Sì". Risponde condiscendente l'amico.Una vampata di calore le accende il viso, il cuore fa le capriole in petto e il respiro diventa sempre più affannoso."Che ne dici se... ci prendessimo un caffè, uno di questi giorni?"Riesce finalmente a dire."Certo, perché no!" Risponde allegro lui.Lei si scioglie in un sorriso sollevato.Allora c'è ancora una speranza!"Ora, però, ti devo lasciare. - dice Filippo. - Ho conosciuto una ragazza da sballo! Devo fartela conoscere, sono sicuro che ti piacerà!"Boom!
Un masso in testa!Deglutisce a fatica."Il piacere sarà mio". Sussurra a stento.Eh, sempre una signora è!"Allora... ci si vede?""Va bene".Click.Ata sente il treno andare via.Ciuff! Ciuff!