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La vita media o prospettiva di vita che dir si voglia compie ulteriori progressi: 79,1 anni per gli uomini, 84,3 anni per le donne. Nella sua semplicità mi sembra evidente la contentezza del corpo a tale prospettiva. Parlo un po’ a vanvera, uscendo dai bagordi politici di questi cicli infausti, in altre parole, divago, devio, deraglio, cambio strada, perché in fondo la nostra cultura punta tutto su questi mirabili perfezionamenti, i progressi dei numeri, delle statistiche, pacatamente come quel rompiballe del PIL e tutta quella serie di acronimi che ingorgano le nostre fragili coronarie. Condizioni alimentari, sanitarie, stili di vita e quant’altro hanno dato lo sprint, ma in tutto questo qualcuno si preoccupa di questa qualità della vita? Parliamo della medicina, sicuramente ha fatto passi da gigante, però mi sembra che non si punti a guarire, ma a curare (con la dilatazione nel tempo il business aumenta),..tanto c’è la prospettiva di vita. Il lavoro (nobilita l’uomo) eppur è negato, sottopagato, portato al limite…e ora ti dicono “lavorerai fino a 70 anni” tanto la prospettiva di vita è migliorata. Ok, ma i miei 70 anni dove li vado a riprendere? Cosa cazzo ci stanno dicendo…faccio le buone azioni adesso perché in prospettiva mi sarà riservato un posto in paradiso? Sono basito, alquanto disorientato, a bordo strada tutti continuano a muoversi in fermento, anche il tempo libero è cadenzato, strutturato, condizionato…ei tu che stai leggendo…non è così che funziona, ci stiamo soffocando sotto uno strato fumoso, di facciata, di logica, di risurrezione economica, di esteriorità, di approccio, ci stiamo autoconvincendo della nostra onnipotenza, trascurando tutto, persino e soprattutto noi stessi...in tutto questo la prospettiva di vita si è allungata...