Oh, Ned! Mi ero già innamorata di lui nel primo capitolo, quando aveva spiegato a Bran da cosa ha origine il coraggio e perché lui preferisce non avere un boia, avevo continuato ad amarlo per il suo comportamento fin qui, la difesa dei deboli, la voglia di fare giustizia in un mondo in cui sembra che la giustizia sia scomparsa e che la corruzione e gli interessi personali regnino sovrani (ehm…), ma questa conversazione con Arya è qualcosa che ha il potere di toccarmi profondamente.
Più prosaicamente noto un paio di dettagli: gli uomini di Ned indossano “un fermaglio d’argento battuto a forma di mano” (pag. 243). Onestamente me ne ero dimenticata, ricordavo la collana di Ned ma non lo stemma dei suoi uomini.
Poco più sotto Arya osserva che al padre non piace l’idea del torneo, mentre Sansa non nota nulla. Arya sa già guardare le cose con attenzione, il tempo e l’addestramento semplicemente le consentiranno di affinare questa sua dote.
Noto, ancora una volta, il modo di fare di Ned che rispetta e ascolta tutti i suoi uomini, e faccio notare l’elenco dei personaggi fatto in modo quasi casuale. A pagina 244 viene citato Hurwin, già presente nel primo capitolo dedicato a Bran, ma io mi ero dimenticata della sua esistenza fino a Tempesta di spade. Leggere i vari volumi nel momento della pubblicazione crea questo tipo di effetto collaterale: passa un bel po’ di tempo fra un volume e l’altro e i dettagli meno significativi vengono dimenticati. Ma spesso Martin cita alcuni personaggi, li piazza nella parte meno importante della nostra memoria, salvo ripresentarceli e farli diventare importanti in scene successive. Alla pagina successiva, proprio dove vediamo il modo di fare di Ned, troviamo anche un elenco dei suoi uomini: Vayon Poole, Mikken, Hullen, Septon Chayle, Jory, Ser Rodrik o la Vecchia Nan.
No, aspetta. Ho scritto Mikken? Va vene che Martin scrive Jory e Altieri traduce Jory Cassel altrimenti noi poveri italiani non riusciremmo a capire di chi si stia parlando, nulla di nuovo in una modifica come questa. Ma Mikken dov’è?
Ecco, in Italia non c’è visto che siamo in presenza di un’altra altierata. Una frase saltata completamente. Dopo aver scritto che Ned e Poole “avrebbero parlato di conio, di magazzini del pane e di servitori” (pag. 245) Sergio Altieri cita Hullen, ma fra l’uno e l’altro personaggio Martin ha scritto “The next time it would be Mikken, and her father would listen to him go on about armor and swords and how hot a forge shuold be and the best way to temper steel”.
Evidentemente la frase è saltata, vuoi per una svista nella stampa, vuoi per una svista del traduttore. Visti tutti gli altri errori e libertà presenti l’ipotesi che viene in mente per prima è la seconda. Così perdiamo un tocco di colore in più, e per Martin è importante il realismo e la descrizione degli ambienti, la sottolineatura di quanto Ned si preoccupi di tutto quello che accade nel suo castello, il legame fra Arya e Mikken, che dopo tutto ha forgiato Ago, e una nuova citazione del fabbro, in modo che quando tornerà nella storia sarà ben presente nella nostra mente.
Maisie Williams alias Arya Stark
Poco più sotto Tom il Grasso la chiama “Arya Dappertutto” (245), più o meno. Per la precisione la chiama “Arya Underfoot”, Arya Fra i Piedi, “because he said that was where she always was”, perchè era lì che si trovava sempre, anche se Altieri si perde pure questa frase.
Arya, delusa, sente che la sicurezza in cui ha vissuto è tutta una menzogna. Se ne sono andati da Grande Inverno? Certo, altrimenti non avremmo avuto una storia. Ora che sono in ballo però devono tutti ballare.
Dopo la fuga arriva Ned, in una scena dalla bellezza struggente. Parlano del pericolo incombente, perché, come ben sappiamo, l’inverno sta arrivando, e torna in scena il fantasma di Lyanna. A proposito, Lyanna era bella, quindi anche Arya lo è solo che non viene detto spesso perché è per Sansa che la bellezza è importante. Sangue di lupo in lei e in Brandon, segno che erano mezzi selvaggi e alquanto irruenti. Agivano prima e pensavano poi, anche se credo che Lyanna avesse una nobiltà d’animo che al fratello mancava. Vedremo. Comunque la lupacchiotta avrebbe voluto portare una spada, dettaglio da non dimenticare. Da non dimenticare la prima regola della scherma: “infilzali con la punta”, come ho spiegato anch’io alle mie bimbe.
Per giustificare il comportamento di Sansa Ned dice ad Arya “Tutti diciamo menzogne” (pag. 250). Davvero? Anche lui? Mmm…
Arya chiede scusa, dimostrando una notevole maturità, e tre giorni dopo ha un nuovo maestro di danza. Lo vorrei anch’io un insegnante così, anche se nel romanzo Syrio Forel è calvo e in televisione Miltos Yerolemou ha una chioma notevole.
In televisione Ned assiste alla lezione, e questo è un cambiamento che mi è piaciuto molto. L’avete vista la sua espressione quando ha visto la determinazione della figlia e magari ha anche iniziato a porsi domande sul loro futuro?
Sotto la foto spoiler da Il grande inverno.
Sì. piccola, la sicurezza era una menzogna, una delle infinite menzogne di questa saga. Già che ci siamo do’, non per l’ultima volta, il mio addio a Ned.
A pagina 247 Arya sogna di poter fuggire da quel posto orribile che è Approdo del Re. In effetti lo fa, ma non prima di aver scoperto che quel posto (e chi ci abita) è ancora più orribile di quel che pensava. Certo, anche il viaggio va in modo un po’ diverso da quel che si sarebbe aspettata, ma questo è qualcosa che si leggerà a partire dal Regno dei lupi.
Sotto la foto spoiler da Tempesta di spade.
Hurwin, per chi lo ha dimenticato, è colui che cattura Arya dopo la sua fuga da Harrenhal e la consegna a Lord Beric.
Sotto la foto R+L=J.
La copertina dell’edizione croata di A Storm of Swords
Non ricordo il libro. Quand’è che si parla del torneo di Harrenhal? Nei Fiumi della guerra? Lyanna con la spada fa pensare a una sua possibile identificazione con il cavaliere misterioso, anche perché I fuochi di Valyria ci danno qualche altro indizio (non prova) in tal senso. A quanto pare Le cronache del ghiaccio e del fuoco sono come gli orchi, come spiega Shrek a Ciuchino. Sono a strati, e ogni volta che ne sfogliamo uno ne scopriamo un altro nascosto. Ah, sono le cipolle ad avere gli strati? Pardon, ogni tanto non resisto e devo fare un commento scemo.
A proposito delle menzogne di Ned, invece, sappiamo benissimo che confessa un tradimento che non ha commesso pur di proteggere Sansa. Ma in questo capitolo quella menzogna non l’aveva ancora pronunciata, quindi l’indiziata più probabile come bugia è la storiella che Jon sia suo figlio.
Sotto la foto spoiler da Il portale delle tenebre.
Noi sappiamo che uso fa Tyrion della collana del Primo cavaliere nell’ultimo incontro con Shae. Visto che nella serie televisiva non c’è, cosa faranno i produttori? Cambieranno la scena o decideranno di fare la collana apposta per Tywin, creatore di una nuova moda?