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Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 29: Sansa

Creato il 31 agosto 2012 da Martinaframmartino

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 29: SansaSansa: per molte pagine il punto di vista più odiato delle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin. La dama perfetta, innamorata di Joffrey, che noi sappiamo essere un grandissimo stronzo, e pronta a prenderla con quella piccola peste di sua sorella che invece fin qui non ha fatto che farsi amare proprio perché è una peste terribilmente in gamba. E poi Sansa è fredda con Jon, altro particolare da non dimenticare. Cosa porterà il futuro è tutto da vedere, comunque fin qui la dolce fanciulla sembra inutile, quando non dannosa. Per colpa sua, perché non ha detto la verità, Lady è stata uccisa ingiustamente, Mycah pure e Nymeria è dispersa.

Martin adora imprese araldiche, banchetti e tornei, e qui dà il meglio di sé per dimostrarcelo. Vuole immergerci profondamente nell’atmosfera con sapori e odori, e devo dire che ci riesce egregiamente, anche se quando parla di sformato di piccione più che destare il mio appetito mi fa rivoltare lo stomaco. Eppure, incredibilmente, ci sarà un momento in cui verrà preparato un altro sformato di piccione e festeggeremo tutti quanti. Inutile dire di più, è come con NR. Chi ha letto l’episodio sa senza ombra di dubbio di cosa sto parlando, chi non lo ha letto non ha nessuna possibilità di capirlo. Prima del piccione, però, c’è il torneo.

Jaime porta la cappa della guardia reale ma la sua armatura, lui è un Lannister prima di ogni altra cosa. Chi fa paura invece è ser Gregor, che fa fuori un neo cavaliere. A volte la gente moriva sul serio anche nei tornei, anche se qui Sandor ci spiegherà che non è stato un incidente. Ser Gregor è un gran bastardo sanguinario, come ha suggerito Leigh Butler in un altro contesto, non sarebbe proprio possibile tirargli una bomba atomica in testa? Notare che Sansa è triste perché su quel cavaliere morto non verranno mai composte ballate. Direi che ha ancora molte cose da imparare sulla vita.

Il torneo prosegue con l’atterramento di Renly che, come sempre, prende tutto con allegria. Però Sergio Altieri ancora una volta con la sua traduzione ci svia raccontandoci che “quando picchiò al suolo, ci fu uno schianto che tenne la folla con il fiato sospeso” (pag.328). Renly è in armatura completa, è ovvio che quando viene disarcionato produca uno schianto. Martin, più preciso, ci dice che “his head hit the ground with an audible crack”, la sua testa colpì il suolo con un udibile crack. Ovvio che tutti pensano a una testa rotta finché non vedono il corno, l’antler. Ogni volta che Martin parla dell’elmo di Renly o dello stemma di casa Baratheon cita gli antler, le corna, e un antler è ciò che ha ucciso una meta-lupa nella neve, ma ormai questo è un presagio che Altieri ha perso da un pezzo. Come definisce regolarmente corvini i capelli auburn di Sansa, e i capelli auburn sono ramati, cioè rossi

Già che ci siamo segnalo che il cavaliere di recente nomina che viene espulso dal torneo “per aver infilzato il cavallo si ser Beric Dondarrion” (pag. 328) in realtà fa ben di più, visto che lo uccide (“killing Beric Dondarrion’s horse”). Un cavallo semplicemente infilzato può non essere in grado di proseguire il torneo, ma magari sopravvive.

Conosciamo ser Loras e assistiamo al primo incontro fra Sansa e Ditocorto. Qui c’è un piccolo problema dovuto al passaggio da una lingua all’altra. Ditocorto dice “Tu devi essere una delle sue figlie” (pag. 329), e visto che Sansa si trova ad Approdo del Re con il padre noi pensiamo subito che è figlia di Ned. Errore, per Ditocorto il primo pensiero è sempre per Catelyn, e infatti dice “You must be one of her daughters”. Una delle figlie di lei, della donna che ha amato con tutto se stessa e per la quale ha mangiato torte di fango fino a stare male. Ned è soltanto un caso, un impiccio. Certo, l’inglese distingue fra his ed hers, e quindi la distinzione è chiara, mentre in italiano Altieri non ha colpa per non aver potuto rimarcare il dettaglio. Semmai ha colpa la riga prima, quando Sansa guadando lo sconosciuto vede che ha “all’incirca l’età di suo padre” (pag. 329). Secondo Martin lui è “almost as old as her father”, sottolineando così sia il fatto che lui è un po’ più giovane e non un coetaneo di Ned e il fatto che per ragazzini e adolescenti una persona matura appare come vecchia.

Passiamo al banchetto, con un Joffrey insolitamente gentile e una septa Mordane che incredibilmente viene meno ai propri doveri. Robert Baratheon fa la sua sparata sul voler partecipare alla mischia e si vede un lieve contrasto fra lui e Jaime. Jaime incassa con una certa signorilità, anche se c’è da dire che visto che il re è quell’altro non può che far finta di nulla. Nella serie televisiva Mark Addy spesso ci va giù pesante con Nikolaj Coster-Waldau, il contrasto fra i due è notevolmente accentuato. La televisione non ha a disposizione i monologhi interni e i suoi tempi sono limitati, perciò i contrasti sono forzatamente esasperati in modo che lo spettatore non abbia dubbi sui rapporti fra i vari personaggi.

Con il padre che dà spettacolo Joffrey perde improvvisamente ogni interesse per la sua promessa sposa, che viene riaccompagnata a casa dal Mastino. Questo ci fornisce l’occasione per mostrarci un po’ l’uomo dietro al volto sfigurato, e se il destino di Bran, reso un invalido a sette anni da un quasi sconosciuto che voleva proteggere i suoi figli ci era sembrato brutto, pensiamo a un coetaneo sfigurato, e quasi ammazzato, dal fratello per pura crudeltà. Ora ci crediamo che l’ha fatto apposta ad ammazzare il giovane cavaliere, Gregor è un bastardo, e nel mondo di Martin è in ottima compagnia. E, giusto per non provare troppa pietà per Sandor, non dimentichiamoci il suo saluto finale.

 

Sotto la foto spoiler da Il grande inverno

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 29: Sansa

Sansa non ha lacrime per il giovane cavaliere, e pensa che sarebbe potuto essere diverso se si fosse trattato di Jory o ser Rodrik o suo padre. Non può saperlo ovviamente, ma il primo morirà a breve, anche se dubito che le abbiano fatto vedere il cadavere. Quanto al padre…



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