Magazine Cultura

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 34: Catelyn

Creato il 12 ottobre 2012 da Martinaframmartino

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 34: CatelynQuello dedicato a Catelyn è un capitolo lungo e ricco di descrizioni. Il suo gruppo arriva nella Valle di Arryn e noi ne scopriamo l’aspetto. George R.R. Martin si è sbizzarrito nel creare ambientazioni diversissime per le sue Cronache del ghiaccio e del fuoco convinto che non sarebbero mai state trasposte al cinema o alla televisione e invece… Però la donna è piena di dubbi, anche se li ricaccia indietro. Non è sicura di aver fatto bene a catturare il Folletto, e noi dobbiamo ricordare che ogni decisione presa avrebbe potuto facilmente non essere presa, e che la storia corre su un filo sottile. Sarebbero bastati pochi piccoli cambiamenti e noi avremmo letto tutt’altro.

Conosciamo ser Brynden Tully, il Pesce Nero, e gli spettatori della serie HBO che ancora non sanno chi sia hanno perso molto. Nella terza stagione ser Brynden ci sarà, ho letto il nome dell’attore a cui è stato assegnato il ruolo, anche se non lo ricordo. La terza stagione avrà il suo climax nelle NR, e i Tully devono essere presenti. Brynden, e ovviamente anche Edmure che ancora non è comparso nei romanzi.

Anche in momenti tranquilli, di preparazione degli eventi successivi, l’altierata è sempre in agguato. Parlando della carica di Protettore dell’Est Sergio Altieri ci fa sapere che “era appartenuta alla famiglia Arryn per più di trecento anni” (pag. 400), quando Martin aveva scritto “near three hundreds years”, quasi trecento anni. Il dettaglio non è da poco, sfasa tutta la cronologia. Prima dell’approdo di Aegon il Conquistatore i Sette Regni erano appunto… regni. Ciascuno era indipendente dall’altro, e il continente di Westeros non aveva un Protettore per ciascuno dei punti cardinali ma solo sette sovrani e i loro vassalli. Se Aerys il Folle, vedi albero genealogico nelle edizioni in cui è presente (tutte tranne nel tomo gigante che non dovete assolutamente comprare), è stato ucciso nel 283, con un calcolo degli anni che inizia dall’approdo di Aegon sul continente, e Robert è re da 15 anni, siamo nell’anno 298, quindi la carica di Protettore dell’Est esiste da meno di 300 anni.

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 34: Catelyn

La copertina del secondo volume dell’edizione svedese di A Game of Thrones

Già che ci siamo segnalo un’altra traduzione non esattamente corretta, quando Catelyn dice allo zio che anche il suo matrimonio, come quello della sorella, è stato di tipo politico. Brynden non risponde “Con una fondamentale differenza: tu sei stata molto più felice di tua sorella” (pag. 401) ma “They began the same, but your ending has been happier than your sister’s”, sottolineando come all’inizio potevano essere matrimoni simili ma poi si sono rivelati molto diversi.

Compare Mya Stone, e vediamo Catelyn sempre a disagio con i bastardi. Mya a quanto pare ignora chi sia suo padre, e viene da chiedersi se non sia Robert Baratheon che da pagina 351 sappiamo avere una bastarda nella valle. Poteva essere andare a trovarla per i primi due anni di vita, prima della rivolta, o forse è un semplice pensiero ozioso mio visto che a Catelyn il volto di Mya non dice nulla.

Catelyn s’impegna in una scalata non da poco, non è che la saga sia solo discorsi e intrighi. A volte ci sono anche viaggi faticosi, come questo, e in futuro troveremo ben altro. Però anche qui arriva un’altierata.

A Catelyn Stark quella rudimentale struttura parve addirittura più splendida delle altissime torri di Valyria” (pag. 409) c’informa Altieri. Ora, a me viene subito da chiedermi quando Catelyn abbia visto le torri di Valyria, distrutta da oltre 300 anni. La storia di Valyria è stata narrata da Martin in un paio di occasioni, sempre rigorosamente al di fuori dei romanzi, e un solo breve accenno si trova nei Fuochi di Valyria. Ovviamente se Martin racconta qualcosa c’è sempre qualcuno pronto a prendere appunti, quindi un riassunto si può trovare in inglese su internet, per la precisione qui: http://thewertzone.blogspot.ca/2012/09/the-full-story-of-targaryen-conquest-in.html. Un testo completo sarà disponibile in futuro nel volume The World of Ice and Fire, in teoria previsto per la fine del 2013 ma con i tempi di Martin non si sa mai. Se mai troverò il tempo scriverò un articolo in proposito, ma non trattenete il fiato nell’attesa.

Altieri ha scritto la sua fantasiosa traduzione a partire da “even the topless towers of Valyria could not ave looked more beautiful to Catelyn”, cioè Catelyn non avrebbe trovato più belle nemmeno le torri senza tetto di Valyria. Ci sta che il traduttore cambi la forma della frase e renda Catelyn soggetto invece delle torri, ma deve sempre essere chiaro che Catelyn non sta facendo confronti con qualcosa che ha visto davvero. È un confronto ipotetico, con costruzioni che sono entrate nella leggenda come per noi il Colosso di Rodi o la Biblioteca di Alessandria.

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 34: Catelyn

Nido dell’Aquila secondo Ted Nasmith nel calendario del 2011

Sorvolo su un’altra perla e noto che come tutti i Tully Lysa ha i capelli auburn, ramati, in originale e neri (pag. 410) in italiano. E finalmente siamo da lei, Lysa Tully Arryn, colei che inviando la lettera nascosta a Catelyn all’inizio della storia ha iniziato a farci guardare storto tutti i Lannister ben prima del volo di Bran. Leigh Butler, nei suoi commenti per Tor (http://www.tor.com/features/series/a-read-of-ice-and-fire) aveva detto di aspettare con ansia quest’incontro, e ovviamente è stata enormemente delusa da Lysa. Per me sono passati troppi anni, certo anch’io sono stata delusa da Lysa anche se non ricordo se avevo particolari aspettative. Ci possono essere donne stronze, vedi Cersei, ci possono essere intriganti, ci possono essere donne di tutti i tipi. E quindi abbiamo anche quelle dal cervello limitato e il coraggio di un coniglio. E suo figlio è peggio di lei, se arriva all’età di Joffrey possiamo fare la gara per vedere chi è più stronzo. Forse, indipendentemente da quel che ne pensa Ned, un po’ di tempo con Tywin Lannister gli farebbe bene.

Nel bel mezzo della simpatica riunione c’è un’altra altierata, dove Robert dice che crede di ricordare la zia e Altieri scrive “Eppure non era trascorso nemmeno un anno dall’ultima volta che Catelyn l’aveva visto” (pag. 411). Se Robert ha sei anni e da quando i due si sono visti non è passato nemmeno un anno, cosa c’è di sorprendente nel fatto che lui si ricordi di lei? Io ce l’ho una bambina di quasi sei anni, e so benissimo cosa ricorda. Certo, Alessia è più sveglia di Robert, ma ricordare una zia vista da meno di un anno non mi pare un’impresa sorprendente, anche se visto lo stretto legame fra Robert e sua mamma viene da chiedersi come mai Catelyn abbia visto Lysa ben cinque anni prima (pag. 410) e Robert solo un anno prima. Il figlio lontano dalla mamma, ma ce li vediamo quei due? E come avrebbe fatto ad allattarla, povera creatura? Non sarebbe morta di fame? Quello che in realtà Martin ha scritto è “though he had been less than a year old the last time Catelyn had seem him”, cioè che il bambino aveva meno di un anno l’ultima volta che Catelyn lo aveva visto. Quando? Cinque anni prima, ovvio, quando ha visto anche la sorella Lysa. I conti tornano, se li facciamo nel modo giusto. Catelyn perciò è dubbiosa, sa che il bambino non può ricordarla, e quindi ha appena detto una bugia e sua madre ha fatto finta di nulla. Anzi, la madre è orgogliosa del suo piccolo mostriciattolo.

Il seme è forte” e “Robert” sono state le ultime parole di Jon Arryn, e lei è convinta che Jon fosse orgogliosa del figlio. E questo dimostra come cambiamenti anche piccoli possano creare problemi a lungo andare. Nella serie di HBO il mostriciattolo in questione, fatto crescere fino all’età di dieci anni in modo da rendere ancora più nauseante l’allattamento, non si chiama Robert ma Robyn. Martin ha dato al bambino il nome del sovrano perché così Jon poteva rendere omaggio a Robert Baratheon, la HBO ha cambiato il nome (come ha fatto anche in altre occasioni) per evitare omonimie, evidentemente perché secondo loro Mark Addy e il ragazzino avrebbero potuto essere confusi. In quelle parole Lysa vede un elogio al figlio. In realtà Jon sta chiedento di dire a Robert (Baratheon) che il seme è forte, e che la paternità dei figli si vede nei loro volti. Come Gendry ha scritto in volto il nome di suo padre così il nome del padre è scritto sui volti di Joffrey, Myrcella e Tommen, perché il seme è forte e lascia le sue tracce. Con due persone dallo stesso nome si può giocare ai fraintendimenti, se i nomi cambiano no.

L’ultima altierata del capitolo riguarda ancora una volta un numero. Secondo Altieri “Rickon aveva tre anni, ma era già tre volte più fiero di questo” (pag. 412), evidentemente affascinato dalla ripetizione del numero tre. Però Martin ci va giù ancora più pesante visto che Rickon è “five times”, cinque volte, più fiero di Robert, il quale sa solo dimostrare quanto è stronzo proponendo di far fare un bel volo a Tyrion. La mamma gli avrà anche detto che è un uomo cattivo, ma la facilità con cui un bambino di sei anni propone di ammazzare un uomo (e ha persino il potere per farlo) è da brividi.

Sotto la foto spoiler da Il portale delle tenebre.

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 34: Catelyn

Per me è facile leggere i commenti di Leigh Butler e ridere quando manca totalmente il bersaglio. Io so cosa Martin ha scritto, quindi la mia è la consapevolezza del senno di poi. Allo stesso modo rido fra me e me quando i colleghi mi dicono che Shae è davvero innamorata di Tyrion, ancora non sanno cosa li aspetta. Però se leggo la Bulter un motivo c’è, oltre all’ironia presente in tutti i suoi testi, ed è che lei è intelligente e nota molte cose. Mi fa rivedere gli avvenimenti con occhio fresco visto che io ormai so troppe cose, e nota particolari che a me erano sfuggiti. Ci credereste che lei a questo punto aveva inserito Lysa nell’elenco dei sospettati per la morte di Jon Arryn? Aveva notato il morboso attaccamento della madre nei confronti del figlio, e aveva supposto che potesse arrivare a uccidere pur di non farselo portare via. Certo non conosce gli intrighi di Ditocorto quindi non sa cos’altro c’è dietro, ma una rivelazione della fine del terzo romanzo può essere intuita già dalla metà del primo. Non da me, in certe cose io faccio parte della categoria dei polli.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :