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Il trono di spade: iniziata la terza stagione

Creato il 12 maggio 2013 da Martinaframmartino

 

Game of Thrones stagione 3

Come dicevo venerdì sera a Valentina Simoni di Finzioni Magazine ho aperto un blog principalmente per parlare di cose di cui non potevo parlare su FantasyMagazine, o per parlare degli stessi argomenti con tutt’altro tono. Su FantasyMagazine non avrei mai potuto chiedere la testa di Sergio Altieri, al massimo criticare la sua traduzione delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, cosa che ho puntualmente fatto. E non potrei mai parlare dei fatti miei, cosa che qui faccio abbastanza spesso. Occhio però che qua sotto ci sono spoiler della serie televisiva fino alle prime due puntate della terza stagione comprese.

Valentina era una delle persone presenti all’incontro organizzato da Mondadori all’inizio di marzo per parlare di George R.R. Martin, ma se credete che sono stata io a riconoscerla significa che non mi conoscete abbastanza bene. Ovviamente ho fatto pure una pessima figura per le mie inesistenti capacità fisioniomiche, anche se Valentina è stata così gentile da minimizzare la cosa. E per fortuna che ho studiato Storia dell’arte e che non ho problema nel distinguere lo stile dei vari artisti!

Venerdì io, Valentina, Chiara Codecà, che conosco da anni perché entrambe scriviamo su FantasyMagazine, e una manciata di altre persone siamo state invitate da Sky per giocare con Le cronache del ghiaccio e del fuoco. Potevo dire di no?

Non ho portato la macchina fotografica, quindi dovrò vedere se riuscirò a trovare delle fotografie in rete. Nella saletta erano presenti alcuni cosplayer: Daenerys, Tyrion (un po’ più alto di come lo immaginavo ma pazienza…), Melisandre, Margaery, Sansa, Hodor, un anonimo fuorilegge, un mebro di casa Martell (Oberyn?) e il trono, sul quale mi sono ovviamente seduta.

Il gioco era già iniziato su Twitter con persone che partecipavano da casa, non abbiamo partecipato solo per tre quarti d’ora, e poi sono state le persone che si trovavano a casa ad andare avanti.

Io e Twitter non ci conosciamo, mi sono iscritta giovedì dopo aver ricevuto l’invito, ma non ho avuto il tempo per provare a usarlo un po’ e capirne il funzionamento. Comunque ero in buona compagnia, c’era chi si era iscritto persino dopo di me. E poi in teoria dovevamo navigare con i nostri cellulari, ma mi ci vedete a navigare con il mio telefono? In teoria lui lo potrebbe anche fare, in pratica sono io che non lo so adoperare. Però conosco la saga, e questo mi sembra sia un pochino evidente.

Il trono di spade: iniziata la terza stagione

Io appartenevo a Casa Stark. L’avrei scelta comunque, ma mi è stata data la possibilità di scegliere fra Stark e Baratheon. Lannister e Targaryen non mi sono stati proposti. Li avrei ignorati, ma non ne ho avuto la possibilità. Mio marito è un fan di Daenerys. La scorsa settimana dopo che Rai 4 ha trasmesso i primi due episodi è intervenuto in una conversazione di alcuni colleghi che avevano scoperto la saga solo la sera prima. Ovviamente erano tutti pro-Stark, ancora non sanno cosa li aspetta! E quando lui si è dichiarato pro-Targaryen lo hanno guardato come se fosse folle, e non capiva perché. A volte bisogna davvero fare mente locale.

Stagione uno, prime due puntate. Chi sono i Targaryen? Quel bastardo di Viserys, che ci fa tutti felici solo nel momento in cui viene incoronato, e Daenerys, che all’inizio ha l’espressività di un’ameba. La cosa è intenzionale, Emilia Clarke è bravissima ad essere succube del fratello all’inizio, incapace di dominare le cose, e poi a trasformarsi man mano che prende coscienza di sé e della sua identità. Da un certo punto in poi Daenerys è un gran personaggio, all’inizio sembra solo l’ennesima vittima. Ingenua forse come Sansa ma molto più sfortunata. Poi Sansa si fidanza con Joffery, lei sposa Drogo e i loro destini cambiano.

Il gioco già prima del nostro intervento era dominato dagli Stark. Noi abbiamo semplicemente dato un’altra spintarella al gruppo. Io fornivo la risposta ancora prima che finissero di leggerci la domanda e quattro ragazze twittavano. Per dei lettori le domande erano semplicissime, gli spettatori erano ovviamente più in difficoltà. Quanti figli ha Cersei oltre Joffrey? Qual è la sede di Casa Baratheon? Quante sorelle ha Sansa? Che animale c’è sullo stemma dei Lannister? E su quello dei Targaryen? Da dove proviene la stirpe dei Targaryen? Parlando di Robert e dei suoi fratelli, chi è il più giovane dei tre? Cose così, la difficoltà stava nell’essere veloci visto che il punto era attribuito solo a chi era il più veloce a rispondere. Spesso, più spesso rispetto agli altri, noi, e infatti abbiamo vinto anche se non va dimenticato il notevole contributo arrivato da casa.

Il trono di spade: iniziata la terza stagione

E poi c’è stata la visione dei primi due episodi della terza stagione. Le immagini sono belle come sempre, su questo non c’è nulla da dire. Vedere Daenerys che fa volare i suoi draghi sul mare fa sempre un certo effetto anche se quella scena l’avevo già vista in uno dei tanti trailer promozionali. L’incontro di Dany con Barristan è narrato in modo molto diverso rispetto ai romanzi ma è comunque efficace. Nei romanzi Daenerys incontra un uomo che non conosce. Mormont sa che c’è qualcosa che non torna ma non capisce cosa. Lo spettatore però ha già visto Ian McElhinney nella prima stagione, magari ricorda pure bene il suo colloquio con Ned all’epoca del torneo del Primo Cavaliere. Un mistero che si può mantenere nei romanzi non può durare in televisione, e quindi non hanno nemmeno provato a nascondere alla mamma dei draghi l’identità del suo nuovo seguace, anche se è ancora da vedere come questo potrà svilupparsi in futuro. Del resto lo avevano fatto anche nella seconda stagione, con la visione nella Casa degli Eterni. Se vedessimo chiaramente una certa scena avremmo uno spoiler tremendo, mentre nei romanzi tutto è nascosto dall’ignoranza di Dany. Molto meglio allora farle incontrare il marito morto con il figlio mai nato. Questo lo capisco, e capisco pure il tagliare ser Dontos e stringere i rapporti fra Sansa e Ditocorto. Troppi personaggi confondono lo spettatore e aumentano le spese, quindi certe modifiche possono solo fare del bene alla televisione. Quella che proprio non ho digerito è stata la confessione di Catelyn. Un nome non detto al primo istante, e già questo mi puzzava perché suonava artificiale. Ho già detto che odio quando in una storia il personaggio potrebbe dire una cosa e non la dice per ottenere con lo spettatore e/o lettore un effetto migliore in un altro momento. Il ragionamento il personaggio lo deve fare con il suo interlocutore, non con il pubblico, altrimenti mi irrita. Ma questo è ancora poco, quanto lei ha fatto il nome ed è andata avanti a dire un’idiozia dietro l’altra solo per commuovere lo spettatore… Vanessa Taylor, dove sei? È lei che ha scritto la sceneggiatura del secondo episodio, e io avrei giusto qualcosina da dirle. E già che ci siamo anche a David Benioff e D.B. Weiss che glie l’hanno permesso. Catelyn odia Jon, non mostra mai un briciolo di pietà o di comprensione nei suoi confronti. Già hanno fatto in modo che fosse Luwin e non lei a spingere Ned al sud, qui le hanno donato una pietà per Jon che le è del tutto estranea. Hanno voluto ingentilire il personaggio, e magari così agli spettatori piace di più, ma a me fa rivoltare lo stomaco. Non voglio che il sacro testo rimanga immutato, non m’importa nulla che l’Arya di Martin non sappia usare l’arco e quella televisiva sì, come mostrato nel primo episodio della prima stagione. Chi se ne frega che Jaime affronta Ned in duello invece di andarsene. Pazienza se Jojen e Meera sono arrivati nella seconda puntata della terza stagione invece che nel secondo romanzo, ma cambiarmi lo spirito di un personaggio così… è come quando hanno incattivito Jaime facendogli ammazzare il cugino Alton, ho hanno fatto ascoltare a Ned un avviso sugli Estranei senza che lui alzasse poi un solo dito per rinforzare la Barriera. Alcuni piccoli fatti possono essere cambiati, stravolgere un personaggio no. Per il resto la visione è stata bella ma come al solito ho scritto troppo, il mio tempo è scaduto e mi devo fermare qui.



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