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Il trono di spade stagione 3 episodio 9: Le piogge di Castamere

Creato il 14 giugno 2013 da Martinaframmartino

Il trono di spade stagione 3 episodio 9: Le piogge di CastamereL’inverno sta arrivando, e non dite che non lo sapevate. È il motto di Casa Stark, ci viene ripetuto in continuazione da George R.R. Martin nei suoi romanzi e nel mio piccolo l’ho scritto in un’infinità di articoli. L’inverno sta arrivando, e qua sotto ci sono una gran quantità di spoiler dalla terza stagione del Trono di spade e dai Fiumi della guerra, parte centrale di A Storm of Swords.

E così ci siete arrivati anche voi alle Nozze Rosse, o Red Wedding. Non c’è più bisogno di nascondersi dietro a una sigla per parlare di uno degli avvenimenti più forti delle intere Cronache del ghiaccio e del fuoco.

Il trono di spade stagione 3 episodio 9: Le piogge di Castamere
Al gioco del trono o si vince o si muore, ammoniva Lena Headey/Cersei Lannister già nella prima stagione, e infatti Sean Bean/Eddard Stark moriva. Bean è stato definito scherzosamente da qualcuno uno spoiler vivente, visto che più spesso che no il personaggio da lui interpretato fa una brutta fine. Certo, se interpreti Ettore in un film sulla guerra di Troia (Troy) te la vai anche a cercare, e pure il fato di Boromir del Signore degli anelli è abbastanza noto. No, non tutti lo conoscevano, a suo tempo io avevo visto La compagnia dell’anello insieme a tre persone, delle quali solo una aveva letto il romanzo di J.R.R. Tolkien. E così mentre io e quel ragazzo parlavamo dell’assenza di Tom Bombadil e di altre amenità del genere gli altri due cercavano di seguire i nostri discorsi interrompendoci con domande tipo “ma chi era quel tizio che avete appena nominato, quel Gandalf?” Perciò forse non tutti conoscevano in anticipo la sorte di Boromir, ma ormai vedere Sean Bean in un film fa un certo effetto, anche se l’attore è molto bravo.

Anche noi siamo stati bravi, dovete ammetterlo. Tutti i siti seri hanno sempre segnalato gli spoiler, e per quanto fra noi potessimo ridere a leggere certi commenti tenevamo i nostri pensieri chiusi nel nostro cuore. Non abbiamo detto nulla a Leigh Butler, che sul sito di Tor sta leggendo per la prima volta la saga di Martin ed è arrivata alle Nozze Rosse proprio nei giorni in cui vi è arrivata HBO, e non abbiamo detto nulla a nessun altro. Però ridevamo, oh se ridevamo.

Un paio di settimane prima della trasmissione del nono episodio un tale ha scritto su Twitter qualcosa del tipo:

“Daenerys torna a Westeros e si allea con Robb Stark. Perché? Perché lei vuole essere regina mentre a lui non importa nulla di essere re. Insieme sconfiggono i Lannister.

Jon Snow sconfigge gli Estranei, poi lascia i Guardiani della Notte e sposa Ygritte.

Questo show sta diventando terribilmente prevedibile.”

Il trono di spade stagione 3 episodio 9: Le piogge di Castamere
Prevedibile, certo. Ok, io avevo capito che Robb avrebbe fatto una brutta fine con un certo anticipo, a pagina 264 dei Fiumi della guerra. Rileggetevi i saluti fra Robb e Jeyne e poi ditemi che Martin non ci stava avvisando che qualcosa sarebbe andata storta con Walder Frey il Ritardatario. Mai fidarsi di uno soprannominato così. Peccato solo non aver potuto vedere la faccia di quel tizio che ha definito prevedibile Game of Thrones.

Volendo avremmo dovuto saperlo fin da prima, dalla Regina dei draghi (A Clash of Kings). In una visione nella Casa degli Eterni “Daenerys si ritrovò davanti a un’orribile carneficina. Cadaveri a mucchi giacevano gli uni sugli altri tra tavoli e sedie distrutti, in mezzo a laghi di sangue che andavano raggrumandosi. Molti corpi erano mutilati, niente più arti, niente più teste. Mani mozzate si ostinavano a stringere coppe lorde di sangue, mestoli di legno, carne arrostita, fette di pane. Un sontuoso banchetto tramutato in un orrido mattatoio. Sul trono in posizione elevata sedeva un uomo morto. La sua testa era la testa di un lupo. In pugno stringeva un cosciotto d’agnello, grottesca distorsione di un vero scettro. Gli occhi del re-lupo seguirono Dany in una muta, disperata invocazione.” (pag. 217)

Si tratta di una visione, quindi i particolari possono non corrispondere esattamente a quanto avverrà, ma queste sono le Nozze Rosse, descritte ben prima che si verifichino. Come ho spiegato a Mantova nell’incontro di una settimana fa David Benioff e D.B. Weiss hanno dovuto modificare questa visione per non fare spoiler a chi non aveva letto i romanzi. Un conto è leggere di una carneficina in un banchetto, un conto è vederla, anche perché i cadaveri indosseranno pure gli stemmi delle loro Case, magari qualche volto sarà riconoscibile, e ci saranno simboli sulle pareti. Nella mia conferenza ho parlato genericamente di una visione modificata per evitare spoiler, non sono entrata nei dettagli per non farli a mia volta, visto che Sky è appena arrivata al nono episodio. Perciò Emilia Clarke/Daenerys Targaryen aveva visto il Trono di spade congelato e Jason Momoa/kahl Drogo con in braccio il loro bambino. Immagini simbolicamente ed emotivamente forti per lo spettatore senza essere spoiler.

Il trono di spade stagione 3 episodio 9: Le piogge di Castamere

George R.R. Martin

Io avevo dimenticato quella visione. Perché? Perché sono una lettrice di Martin fin dall’inizio, ho letto per la prima volta Il trono di spade tre mesi dopo la sua pubblicazione italiana e tutti i volumi successivi nel giro di una settimana da quando sono stati pubblicati. Il che significa che ho letto La regina dei draghi nell’ottobre del 2001 e I fiumi della guerra esattamente un anno dopo. A distanza di così tanto tempo, e con una settantina di libri di mezzo, potevo ricordare una visione inserita in mezzo a tante altre dal significato ancora oscuro?

Io sapevo, solo che ho parlato in modo che potesse capirmi solo chi già sapeva. Non come Dimitri, che ha guardato la serie in inglese e ha fatto il commento sbagliato con Jacopo. Sommato al suo c’è stato anche il commento di Michele, che ha letto i romanzi. Jacopo ha fatto 2+2 e il risultato è stato Nozze Rosse, con tutta la suspance rovinata. E con l’effetto… voi come state? Io ho visto un bel po’ di filmati su internet realizzati da gente che ha guardato Game of Thrones sapendo quel che avveniva perché aveva letto i romanzi, in compagnia di gente che invece non sapeva nulla. Chi conosceva i romanzi ha filmato le reazioni di chi non li conosceva, e dire che l’effetto è stato notevole è sminuire un po’ la cosa. Ho riso, e molto. E ho riso anche leggendo i commenti scritti su Twitter da alcuni spettatori lievemente alterati: http://io9.com/the-100-best-tweets-about-last-nights-game-of-thrones-511003444. Ma se io ora posso ridere è perché ho avuto la stessa reazione undici anni fa, nel 2002. Forse non così forte, non ho pianto e non mi sono rotolata per terra, anzi in un certo senso mi aspettavo pure qualcosa di brutto, ma così… Comunque, come ha detto qualcuno (Martin in persona? Non ricordo), questi omicidi sono storia vecchia. Se vi foste degnati di leggere i romanzi ora non sareste così sconvolti.

Avete visto l’episodio, ora evitate la reazione di Dimitri. Lui si è attaccato a internet e tramite Google si è spoilerato tutti gli avvenimenti dei prossimi due romanzi e mezzo. Non fatelo, vi perdereste un bel po’ di divertimento. L’unica cosa giusta che ha fatto Dimitri è stato non telefonarmi alle tre e mezzo di notte per chiedermi spiegazioni, come invece era stato tentato di fare in un primo momento. E la cosa assurda, come ha detto lui e io mi sono ritrovata a dargli ragione, è che se lo avesse fatto io invece di mandarlo a quel paese gli avrei pure risposto.

Il trono di spade stagione 3 episodio 9: Le piogge di Castamere
Dopo Ned sapevate che nessuno era al sicuro, ora ne avete avuto la conferma. Non ci sono più, nelle pagine già pubblicate da Martin, altri episodi di questo livello. Ci sono morti, diverse morti per ciascuno dei due libri e mezzo che mancano, ma non stragi di personaggi che conosciamo. E ora che vi ho rassicurato su questo punto – ricordandovi che tutti devono morire (valar morghulis) – pensiamo con un po’ più di calma a quest’episodio.

Martin è sempre stato considerato uno scrittore romantico, nel senso che le sue opere sono intrise di un forte sentimento di malinconia. Non è detto che il finale sia positivo, e anche quando lo è rimane sempre un forte rimpianto per qualcosa – o qualcuno – che si è perduto per sempre. Che siano l’innocenza, la speranza o alcuni compagni di viaggio, nella vita c’è sempre qualcosa che sparisce e che ci fa soffrire.

Io non so chi sarà ancora vivo alla fine delle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Quello che so è che gli Estranei saranno sconfitti e che il genere umano continuerà a vivere. Lo so perché Martin ha più volte dichiarato che il suo obiettivo è un finale agrodolce come quello di Tolkien. Ricordate? L’Unico Anello viene distrutto, Sauron definitivamente sconfitto, ma Saruman riesce comunque a devastare la Contea e in Frodo rimane una vena di malinconia impossibile da cancellare. Qualche traccia c’è persino in Sam, che ha portato l’Anello per molto meno tempo. Qualcuno, vedi Théoden, muore, Arwen rinuncia alla sua immortalità per sposare Aragorn e la Contea diventa un luogo irraggiungibile per gli esseri umani. No, non è proprio vero che tutti vissero per sempre insieme felici e contenti.

Il trono di spade stagione 3 episodio 9: Le piogge di Castamere
Va bene, gli Estranei sono sconfitti. Perché uccidere Ned allora? La risposta semplice è perché se lui non fosse morto non avremmo avuto la storia. La situazione nel continente di Westeros precipita dopo che le persone che hanno mantenuto la pace negli ultimi quindici anni (diciassette per gli spettatori della serie televisiva) vengono assassinate. Sul trono sale un re crudele che molti ritengono illegittimo, e scoppia il caos. Ned vivo = niente storia. La risposta più profonda è che Martin ama gli eroi tragici, quelli inevitabilmente destinati alla sconfitta. Ho letto una sua intervista in cui parlava di supereroi. Lui ama i fumetti, li ha sempre amati, e uno dei personaggi che ha amato di più è stato una figura tragica uccisa dal suo creatore nell’albo stesso in cui lo aveva fatto conoscere ai lettori. Non ricordo di chi si tratti, dovrei cercare l’intervista e per farlo mi servirebbe tempo, comunque quella morte lo ha toccato profondamente nonostante il fatto che in seguito il personaggio sia stato resuscitato per motivi commerciali. Del resto anche Arthur Conan Doyle è stato costretto a far tornare in vita Sherlock Holmes.

Ned doveva morire sia perché Martin ama gli eroi tragici sia perché voleva uscire dal cliché in cui l’eroe se la cava sempre e comunque. No, a volte anche gli eroi muoiono, e a volte la loro morte può essere solo l’inizio di una serie di episodi terribili. Ucciso Ned, ha dichiarato Martin, la seconda cosa da fare era uccidere Robb. Anche qui, perché? Perché a volte i grandi eroi muoiono, e il figlio li vendica. Anche questo è un cliché, e Martin voleva che la sua storia non fosse prevedibile.

Dopo la pubblicazione di A Clash of Kings (Il regno dei lupi e La regina dei draghi) avevano chiesto a George se nei suoi libri ci fosse spazio per il romanticismo inteso non come corrente letteraria ma come storie d’amore. Ricordiamo che qui romanzi e serie televisiva divergono, il Robb letterario sposa Jeyne Westerling perché in un momento di debolezza, febbricitante per una ferita e sconvolto dalla presunta morte di Bran e Rickon, ha preso la sua verginità. Il Robb televisivo sposa Talisa di Volantis per amore. Lo spettatore moderno può preferire quest’ultima versione ma è la prima a essere più fedele allo spirito medievale che anima la storia. Martin aveva risposto che in A Storm of Swords (Tempesta di spade, I fiumi della guerra, Il portale delle tenebre) ci sarebbero stati tre o quattro matrimoni, ma che sarebbe stato al lettore stabilire quanto romanticismo c’era nel libro.

Matrimonio uno: Tyrion e Sansa. Non esattamente un matrimonio d’amore e non dona la felicità a nessuno dei due.

Matrimonio due: Edmure Tully e Roslyn Frey. Avete visto tutti com’è andata.

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Matrimonio tre: Joffrey Baratheon (anche se dovrei dire Lannister) e Margaery Tyrell. Non lo reputo uno spoiler, sapete tutti che stanno approntando quanto è necessario per celebrarlo. Un banchetto di 77 portate, e Martin ama i banchetti, che si tratti di parteciparvi o di descriverli! Ora George sta scrivendo la sceneggiatura per il secondo episodio della quarta stagione, chissà se contiene proprio questo matrimonio.

Matrimonio quattro: questo non ve lo dico, non vi dico nemmeno se viene davvero celebrato oppure no. Al momento non avete indizi in proposito e non vedo perché dovrei essere io a fornirveli.

Romanticismo? Ehm… passiamo ad altro, va bene?

Martin si è sorpreso vedendo l’episodio, non ricordava di essere stato così cruento. Certo passare dalla pagina scritta al piccolo schermo fa un bell’effetto, però è vero che in almeno un punto Martin non è stato così cruento come lo è stata HBO. Jeyne Westerling non si reca alle Torri Gemelle perciò è ancora viva e forse porta pure i grembo l’erede di Robb, ma questo è un punto che meriterebbe un articolo apposito. Talisa viene ammazzata, e il bambino con lei. George lo aveva già detto mesi fa, Benioff e Weiss ci vanno giù più pesante di lui e hanno ammazzato pure personaggi che lui aveva lasciato in vita. Anche così, questo per Martin è stato l’episodio in assoluto più difficile da scrivere. Quando gli hanno chiesto che cosa gli avesse creato maggiori difficoltà lui ha risposto senza esitare dicendo all’intervistatore di scrivere RW (o WR, non ricordo con precisione ma il concetto è lo stesso), tanto i lettori avrebbero capito subito a cosa si riferiva. Vero, io l’ho capito all’istante e sospetto che ora siano davvero in molti a conoscere quella sigla. Lui non scrive i capitoli nello stesso ordine in cui li leggiamo noi. Scrive un po’ di capitoli consecutivi dedicati a un personaggio, poi, quando è andato abbastanza avanti, si ferma e ricomincia con un altro punto di vista. Quello delle Nozze Rosse è stato l’ultimo capitolo che ha scritto per A Storm of Swords, successivo anche all’epilogo. Non riusciva proprio a narrare quella scena. Ed è stato pure molto felice che Benioff e Weiss abbiano deciso di occuparsene personalmente, non pensa che sarebbe riuscito a scriverla di nuovo. E poi dicono che è sadico semplicemente perché non troppo tempo fa durante una tavola rotonda con tre membri del cast all’improvviso si è reso conto che i loro personaggi erano tutti morti. Comunque ora è fatta, se non leggete i romanzi potete stare tranquilli perché per i prossimi undici mesi non morirà più nessuno.

Ricordate, l’inverno sta arrivando. Valar morghulis.

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