Il Trota e la Pupa
di Iannozzi Giuseppe aka King Lear
Il Trota
- Signor Trota, ci dica, lei crede che gli asini…?
- Gli asini hanno le ali.
- E i porci?
- Pure loro hanno le ali.
- Li ha mai visti volare?
- A stormi, insieme anche, asini e porci.
- E dove li avrebbe visti, di grazia?
- Amano svolazzare sulle rive del Po, in Primavera, nel periodo pasquale in particolare. Non è un mistero per nessuno.
- Crede in Gesù?
- Io credo nei Celti che hanno fatto la Padania.
- I Celti?
- Sì, quelli grandi e grossi e biondi. I Celti, sì.
- Lei, signor Trota, si ritiene un discendente di questi Celti?
- Certo che sì.
- Ma lei, signor Trota, si è mai guardato allo specchio?
- Milioni di volte.
- E non ha notato niente di strano?
- Che avrei dovuto notare? Sono un figo, un figlio di papà, con tanti danè in saccoccia.
- Non ha mai fatto caso che lei non è biondo?
- No.
- Lei somiglia più a Lucignolo che non ad Alaunus, dio del Sole. Ha i capelli crespi, proprio come quelli di un afroitaliano.
- Non ho capito un accidenti.
- Non si preoccupi, non ci sorprende.
- Posso fare una domanda?
- Spari!
- Lei è da solo di fronte a me…
- Purtroppo sì, è così. Vada avanti.
- Dicevo che lei è da solo ma parla come se lei… mi sfugge il verbo… forserebbe tante persone, ecco, mi sono spiegato.
- Signor Trota, non ci prendiamo in giro.
- Ecco, l’ha rifatto.
- Signor Trota, lei lo sa perché ci troviamo qui?
- Io innocente.
- Dicono tutti così.
- Tutti?
- Proprio tutti.
- Non li conosco. Io mi sono sempre fatto gli affari miei. Mai ficcato il naso in quelli di tutti.
- Quale sarebbe il suo titolo di studio?
- Il che?
- Il suo grado di istruzione.
- Non capisco.
- Non ci sorprende.
- La sua Ex parla di tante stanze, di una piscina…
- Non la conosco la Ex. Mai incontrata in vita mia. Controllo pure sull’agendina… ecco… non mi risulta, nessuna femmina padana con questo nome.
- La piscina.
- Ci faccio il bagno con la mia paperella. Rutto meglio di una rana.
- D’accordo, signor Trota. Il punto è che non ci interessa sapere questo.
- E allora perché sono qui?
- Signor Trota, non ci prenda per dei deficienti.
- Io? Io non so a chi si forserebbe di… di…
- Signor Trota, lei è stato eletto in Regione a soli ventidue anni.
- Non ci ho mai messo piede. Io cammino solo lungo le rive del Po e quando mi sento in giornata cammino sulle acque. Non faccio niente di male.
la pupa Elena Morali
- No, certo che no. Ci tolga una curiosità… Signor Trota, lei pensa a sé stesso come a un secchione?
- Non capisco. Il secchione lo usa la donna delle pulizie per pulirmi le stanze.
- Le dice niente il nome Elena?
- Elena… Elena… Elena… Elena di Troia forse?
- Per favore, lasci perdere Omero. Ci parli di Elena Morali.
- Non si sarà mica messa a far la calza con Omero! Io a quello gli spacco la faccia. L’avevo avvertito che se le ronzava ancora intorno… Lo faccio marmellata con la mia Porsche a quel dannato.
- Signor Trota, siamo stanchi. Ci parli della Morali.
- Non so, una bella ragazza. Mica è una colpa.
- La signorina Morali sostiene che lei, signor Trota, “parlava spesso di Umberto Bossi”, che con suo padre lei ha “un legame fortissimo” e che è “molto influenzato da lui”, così tanto da riportare “spesso le sue parole”. La Morali ha anche sottolineato che “la figura paterna dava noia alla relazione…”.
- Io ce l’ho duro.
- Lei è indubbiamente influenzato.
- Non mi sento la febbre!
- Scoppia di salute, si vede lontano un miglio. Ci parli dei fondi neri.
- Gli e l’ho detto un casino di volte che a me la piscina piace pulita, ma quelli mai una volta che forserebbero il lavoro come va fatto. Io ci voglio l’acqua del Po nella piscina, e invece quelli ci mettono…
- Lei non vuole dunque parlare di questi fondi neri.
- Cado giù come una mela dal pero. Non capisco dove state andando a imparare.
- Da questo nostro colloquio almeno una cosa certa è emersa: lei non conosce nemmeno le più elementari regole della lingua italiana.
- Grazie.
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