Il tuffo di Rooney e la furia del Bayern Monaco

Ah, fosse stato un giocatore dei nostri a fare quello che ha fatto Rooney: apriti cielo! Cosa però impossibile, perché di club italiani qualificati ai quarti di Champions League non ce n’è neanche l’ombra. A cosa mi riferisco?

Al tuffo che è costato l’espulsione a Bastian Schweinsteiger, che gli farà saltare la delicata gara di ritorno all’Allianz Arena (idem per Javi Martinez), che ha fatto scattare di rabbia Guardiola, Bayern Monaco e stampa tedesca assieme. L’episodio è avvenuto al 90°, il centrocampista tedesco ha affrontato Rooney che lo ha saltato, lasciandosi cadere per terra. L’arbitro Carlos Velasco Carballo, ingannato, gli ha così mostrato il rosso, palesemente ingiusto.

Il tuffo di Rooney e la furia del Bayern Monaco al 90°

E l’intento di Pep Guardiola di mimare il tuffo dell’attaccante inglese non è servito a convincere nessuno, ma non ne ha fatto un argomento di discussione del post-partita: “Ho parlato con l’arbitro. È un ottimo arbitro. Ha diretto la partita molto bene, ma è ingiusto il cartellino rosso. Comunque va bene. Se vuoi vincere la Champions League devi risolvere e superare tutto durante la competizione. Ho dato la mia parere l’arbitro, ecco tutto”.

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Caso chiuso. È un episodio di scorretta furbizia che ne ricorda tanti altri avvenuti in passato. Il goffo tentativo di Alberto Gilardino di procurarsi un rigore ai tempi del Milan, in Champions nel 2007, contro il Celtic; il Mirror lo inserì nella top ten dei più abili simulatori. E come dimenticare la sceneggiata di Busquets contro l’Inter nella semifinale di ritorno della Champions League 2010. Se al Bayern Monaco non dovesse andare alla fine per il verso giusto, scommettiamo che si tornerà a parlare del caso?