Ne muoiono tanti,
altri restano nella distinzione
tra questo niente e l’infanzia, tra i tuoi smalti
e l’inferno. Da un angolo
come da un lungo centro sollevano una domanda,
una seconda richiesta. Ora, che sia tutta la città
quest’unico sacramento, un giro
di pioggia sulle dita del balcone o sull’erba
più alta nella consegna del polline…
Ora sei figlia, stai sulle spalle, il tuo nome
non è astratto, il cielo è intuito.