Il turismo che fa bene: dal mondo quattordici storie di chi ce l’ha fatta

Creato il 17 dicembre 2013 da Maryandthebooks @MaryTraf

Mi chiamo Cristina Suaña, vivo sulle isole galleggianti di Uros, in Perù, e questa è la mia storia”.

Inizia così il racconto di Cristina, donna e madre di famiglia peruviana che dopo il matrimonio segue il marito qui, su un lembo del lago Titicaca, a vivere su un’isola che non c’è, perchè fatta di canne di totora e poggia sulle acque del lago che bagna Puno, a circa 4mila metri di altitudine.

Luogo singolare e infatti i turisti non si fanno mancare la visita, ed è proprio grazie a due di loro, una coppia olandese, che Cristina ha l’idea: perchè non farli anche pernottare qui? E da una, piccola camera, il suo Hotel wirh floating bedsulle isole Uros in dieci anni è cresciuto, di camere ne ha venti e intorno a Cristina lavora tutta la numerosa famiglia. “E ’mia figlia che si occupa delle prenotazioni, e vederla tornare alla sua casa dopo gli studi è la mia più grande soddisfazione di madre”.

Perchè vi racconto questa storia? Perchè dietro ai numeri ed alle statistiche del turismo che gli addetti ai lavorimacinano ogni giorno battono dei cuori, ci sono dei volti e delle persone, e per una volta sono loro ad essere protagonisti. Le loro vite sono state raccolte in Tourism stories, how tourism enriched my life. Ci ha pensato l’Unwto, l’Organizzazione mondiale del turismo, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa non solo di misurare il turismo nel mondo ma soprattutto di vigilare sulla sua sostenibilità ed accessibilità, fare in modo che lo sviluppo dei viaggi sostenibili porti benefici alle comunità.

E così, mentre le Feste si avvicinano e mi arrovellavo su cosa potessi scrivere per Natale per voi, ho sfogliato questo e non ho avuto dubbi: se quando viaggiamo impariamo qualcosa e ci “portiamo” a casa un pezzo di mondo, il merito è soprattutto loro, di chi ci accoglie. E se fatto bene il turismo fa assolutamente del bene. Per questo, ho deciso: ecco il mio regalo di Natale per voi, il racconto di queste storie ma soprattutto la loro condivisione, perchè Tourism Stories lo trovate in pdf direttamente sul sito dell’Unwto, scaricabile liberamente.

Kindergarten all’Hotel Punta Islita in Costa Rica

Per un anno sono state raccolte testimonianze e video interviste: il risultato sono quattordici “ritratti”, persone che in maniera semplice raccontano chi sono, quattordici storie in altrettanti Paesi,storie dal Libano al Vietnam, dal Belgio al Sudafrica. C’è Alfonso Bermudéz Paniagua, che lavora in un piccolo hotel in Costa Rica diventato un punto di riferimento per la comunità locale, c’è Jean Damascene Hakizimana, che in Ruanda fa il ranger nel Volcanoes National Park oppure José Antonio de la Riera, che da un piccolo villaggio sulla punta di Finisterre, Spagna, racconta della fatica di recuperare ruderi e sentieri, pietre e punti di riferimento per percorrere il Cammino di Santiago.

La loro cifra comune? Quella di aver creduto in se stessi e nel valore delle proprie comunità, ma anche la fortuna e la possibilità di scommettere e trovare le risorse per farlo.

As homes and hotels opens their doors, the people of the world open their minds and hearts to greater understanding”, Taleb Rifai, segretario generale dell’Organizzazione mondiale del Turismo


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