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Il turismo in città crolla semplicemente perché Roma fa schifo. Che senso ha inventarsi altre scuse?

Creato il 21 gennaio 2016 da Romafaschifo
Il turismo in città crolla semplicemente perché Roma fa schifo. Che senso ha inventarsi altre scuse?Cosa deve succede ancora? Cosa si aspetta ulteriormente, in questa città, per dire la verità ai cittadini? Perché la stampa si comporta così?

A Roma il turismo crolla, le presenze sono in calo netto, la città è deserta, vuota, spettrale. Ormai da settimane. Sarebbe per lo meno una buona occasione, nel disastro diffuso, per dire le cose come stanno. Per spiegare a tutti, finalmente, il perché di una situazione simile. E invece si fa tutto il contrario. Si continua, come gli struzzi, a mettere la testa sotto la sabbia fingendo di vivere in una città normale: ma Roma normale non è e dovremmo iniziare a dircelo. Ma niente da fare per il momento.

Ieri su Repubblica - il quotidiano che più di ogni altro ha cercato di nascondere ai cittadini la verità in quest anni - un articolo di Alessandra Paolini (lo trovate qua) raggiunge livelli di mistificazione davvero formidabili. Il testo si dilunga su migliaia e migliaia di battute per cercare di spiegare il motivo per il quale a Roma il turismo crolla mentre nelle altre città italiane - ma questo l'articolo non lo dice eh - tiene o sale. Si arrivano a ipotizzare motivazioni le più bizzarre: i turisti non sono venuti perché avevano paura dei pellegrini (e i pellegrini? Perché non sono venuti a loro volta); i russi non sono venuti perché in Russia c'è un inizio di crisi economica (come se questa potesse interessare i miliardari del paese) e così via ipotizzando. Ipotizzando però senza mai e poi mai dire la verità.

La verità è che il diffondersi capillare dei social network anche nelle fasce di età più alte mette a disposizione di tutti, in tutto il mondo, una informazione seppur sommaria di come vanno le cose in città. E negli ultimi mesi e anni la narrazione che ha avuto Roma nel mondo è semplicemente spaventosa. Non c'è destinazione turistica che è stata raccontata in maniera così negativa. E questo pesa enormemente nella scelta di viaggio specie in un momento durante il quale altre città italiane (Firenze, Milano e Napoli su tutte; ma anche Torino) sono diventate sempre più appealing.

Ma c'è di più: Roma è stata raccontata male, è vero, ma la realtà che poi si poteva riscontrare sul campo era, se possibile, ancora peggio. E allora ecco che si è innescato il meccanismo del passaparola. Micidiale, inesorabile e giusto.

Se i giapponesi sono crollati del 70% le motivazioni non sono da ricercarsi, come spiega invece Repubblica, nella strage del Bataclan, ma nella strage di turisti che fanno le truffe e gli scippi sotto la metropolitana e nelle nostre stazioni. Sono bastati un paio di episodi gravi (in un caso un turista giapponese reagì anche con violenza) affinché si spargesse la voce in tutto l'impero del Sol Levante. D'altronde per quale motivo venire a visitare una città la cui stazione centrale ospita ogni mattina l'intera popolazione di un campo rom dedita all'aiuto non richiesto dei turisti? Per quale motivo visitare una città le cui stazioni delle metropolitana (che passa ogni 20 o 30 minuti, una tragedia per chi da turista ha poco tempo per visitare tante cose) sono ormai di proprietà di un gruppo di scippatrici che proprio sui turisti puntano? 

Tanto Roma non cambia, tanto Roma non punta sulla sua trasformazione, "ci siamo dimenticati che anche il Colosseo era architettura contemporanea" ha spiegato Franceschini (ma oggi se vuoi costruire uno stadio nuovo - questo era l'Anfiteatro Flavio - sei tacciato a speculatore), e allora si può passare a vederla quando le acque si saranno calmate e quando la città sarà amministrata meglio: tanto non c'è fretta, tanto qui è sempre tutto uguale, tanto no c'è modifica e evoluzione alcuna. Quanti turisti perdiamo (e sono turisti di qualità) tra quelli che girano per le città per vedere cosa c'è di nuovo dal punto di vista architettonico? Qui non c'è granché di nuovo da decenni.

Il turismo in città crolla semplicemente perché Roma fa schifo. Che senso ha inventarsi altre scuse?

Gli investimenti culturali e sull'entertainment sono imbarazzanti (guardate la nostra foto in alto: l'ingresso del Maxxi è ormai oscurato dai cassonetti, pensate una cosa del genere di fronte alla Tate o al Pompidou; fa il paio coi centurioni abusivi piazzati davanti alla Galleria Borghese. Dei figuranti dell'Antica Roma illegalmente di fronte ad un edificio del 1600. Sciatteria al cubo), le nuove architetture da scoprire non esistono (progetti come le vele di Calatrava o la Nuvola di Fuksas sono diventate macchiette mentre tutte le città del mondo cambiavano faccia, mentre Milano fa il pieno di turisti che vanno a vedere come è cambiata), a Fiumicino continuano a spadroneggiare un gruppo mostruoso di tassinari abusivi e a Ciampino il polmone dei taxi è monopolizzato da una mafia nota a tutti. Roma è l'unica città occidentale e l'unica meta turistica al mondo ad avere ancora affissioni abusive, cassonetti per strada, sosta selvaggia, arredo urbano da quarto mondo, scarabocchi sui muri, autobus&tram bloccati nel traffico senza preferenziali, strade sporchissime, niente bike-sharing o ciclabili e bancarelle dovunque. Una atmosfera più vicina al Cairo o all'esperienza turistica - pur rispettabile - che si faceva quarant'anni fa andando a visitare i paesi dell'est: Varsavia, Praga, Belgrado Budapest (città oggi peraltro impeccabili). Con una differenza: quel tipo di scelta di viaggio era profondamente economica, Roma invece offre vacanze che costano più di Parigi e il doppio di Berlino, città però dove la sensazione costante di essere raggirato, insolentito e umiliato non esiste. Città dove dalla finestra dell'albergo non vedi i roghi tossici dei campi rom che ti garantiscono di inalare veleno per tutto il giorno. Città dove le persone si fermano alle strisce pedonali, dove le persone non parcheggiano sul marciapiede. Città dove non esistono parcheggiatori abusivi e dove i luoghi turistici non sono circondati da enormi mercatini di oggetti rubati. Città dove non è pensabile che metà del centro storico ti faccia vomitare - e rischiare l'osso del collo - a causa del tanfo di guano. Città dove non ti fa impressione imboccare le scale di una stazione della metropolitana. Città dove non hai addosso quella continua sensazione di disagio, di sporco, di losco, di illegalità, di furbizie e di malavita.

Il livello di illegalità e abusivismo è tale da rendere semplicemente incompatibile la ricettività turistica. Delle due l'una. O sei una città paracriminale o sei una città turistica: scegli!

Guardate i nostri grandi hub trasportistici: Piramide, Termini, Ostiense, Tuscolana, Tiburtina. Diteci se solo uno tra questi sarebbe accettabile nel resto dell'occidente. Mettete fuori il naso da una qualsiasi di queste stazioni e osservate cosa vedete: voi siete abituati e assuefatti a questa porcheria, i turisti che ci vengono a trovare per loro fortuna no! Come non sono abituati, perché non accade più davvero da nessuna parte, di vedere gente che muore ammazzata per colpa di una vettura posteggiata male, o mamme incinte che vengono arrotate sulle strisce pedonali, o fermate degli autobus ingombre di auto in sosta illegale. Ma poi: ci sapete citare un'altra grande capitale europea con le strisce pedonali tutte cancellate, scolorite? Ci sapete citare un'altra città che di sera è di fatto al buio? Neppure Tirana negli anni Novanta! Vi sembrano sciocchezze? Beh, per i turisti sono cose importanti. Ma poi: ci sapete citare un'altra grande meta turistica coi vagoni delle metropolitane scarabocchiate? 

Quando andiamo a rilassarci in vacanza a Londra, a Vienna o a Madrid apprezziamo la qualità delle aree verdi dove lasciare i nostri bambini correre tranquilli. Che esperienza fanno i turisti a Roma? In quale altra città turistica i giochi, le altalene, gli scivoli sono scarabocchiati dai vandali o depredati dai cacciatori di metallo? Dove è possibile trovare accampamenti e giacigli a pochi metri da dove i bambini dovrebbero giocare? Ditecelo: dove al mondo? Dove al mondo trovate un piccolo parco urbano della caratura di Piazza Re di Roma (giusto per citare un luogo in pieno centro). Dai, diteci!

Come mai le grandi catene internazionali che danno lustro alle principali capitali turistiche italiane e mondiali a Roma non mettono piede? Come mai non c'è il Kempinksi, l'Hyatt, il Ritz, il Mandarin, il Peninsula, il Four Seasons? E' pieno di ricconi malvagi che scelgono la città dove andare in base al fatto che ci sia o non ci sia il Four Seasons. Ebbene qui non c'è e non ci sarà e i ricconi si fanno il loro soggiorno a Milano e a Firenze. Per tacere degli hotel cool e di tendenza che sono segnaletici delle città di maggior ricerca: l'Ace, lo Standard, il Nhow e così via. Niente di tutto questo: le nostre attrazioni turistiche sono i senzatetto che partoriscono sui marciapiedi o nelle baracche. Due episodi negli ultimi due giorni.

I pochi ristoranti di qualità a Roma sono presi d'assalto, pieni ogni giorno, ma una percentuale mostruosa della ristorazione è di qualità infima. Sorci e blatte vivono nelle cucine in numero maggiore dei lavapiatti in nero. Giusto ieri la Polizia Locale ha chiuso un paio di ristoranti a Campo de' Fiori, ma la sensazione è che si tratti di imprenditori che avevano per qualche motivo smesso di garantirsi l'immunità...

Ma pensate alla sensazione che viviamo noi, tutti noi, quando abbiamo dei parenti lontani o degli amici stranieri che vengono a Roma. Ormai il sentimento portando in giro le persone è quello della vergogna. Pensate che i turisti non se ne accorgano? Pensate che i tour operator non se ne accorgano? Ecco: se ne sono semplicemente accorti e sempre meno gente è disposta farsi spennare e prendere per i fondelli. Il terrorismo ha fatto la sua piccola parte (specialmente per una 20ina di giorni dopo il 13 Novembre), ma ne quello ne il Giubileo ne la crisi economica spiega una città vuota, spenta, triste, sciatta. Forse è vero che i turisti ha Roma hanno più paura dell'Isis, ma se è così è proprio perché la città, nelle condizioni pietose in cui è, ti trasmette insicurezza e ansia. I turisti di qualità avevano smesso da tempo di venire, quelli medi e bassi stanno finalmente capendo e si accodano. Gli unici a non aver compreso cosa sta succedendo siamo noi (con l'aiuto della nostra straordinaria stampa). Continuiamo così...

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