di Gianni Petrosillo
All’inizio era il verbo. Poi arrivò il soggetto, anzi il soggettone, con una caterva di aggettivi a disposizione e un canestro di frasi astruse a profusione, destinate ad imprimersi nei millenni immaginari di civiltà romantiche inesistenti. Come al solito in molti si fecero impressionare dal politico delle iperboli corsare che annunciava il cambiamento economico e la rivoluzione politica con perifrasi paraboliche e profezie di là da venire, sostenute da un linguaggio biblico-sociale che fidelizzava chi ancora attendeva, dopo la Gomorra della I Repubblica, in un’ Italia blasfema e senza più religione, la venuta di un nuovo messia di partito. I compagni allora si cristianizzarono scomunistizzandosi per seguire il vate che camminava sulle acque dell’Adriatico predicando pace, amore, socialismo fantasioso ed americanismo mascherato da soviettismo. Venne abbandonata una vecchia dottrina ossificata per abbracciare un miscuglio inverosimile di dogmi pauperistici, estrapolati un po’ dal Sacro Testamento, un po’ dal Capitale, un po’ dalle favole dei fratelli Grimm. Ma l’estasi improvvisa si scontra sempre con la dura realtà degli eventi e allorché si passa dalla teologia ai fatti, dalla metafisica alla fisica, cioè al governo delle umane miserie, vengono repentinamente scoperti trucchi, incantamenti e raggiri senza niente di santo. Il Salvatore della Patria si rivela così l’ennesimo ciarlatano giunto non per redimerci ma per fotterci, in nome suo più che di Dio, proprio come tutti gli altri che lo avevano preceduto. Vero San Nichi Vendola? E non sono bastati falce, martello, rosario e alberello, sinistrismo, cattocomunismo ed ecocretinismo per ritardare il crepuscolo del poeta che si credeva unto dal Signore, come il suo acerrimo nemico di Sodoma oramai decaduto. Se annunci miracoli e prodigi, moltiplicazione dei pani e dei pesci, ricchezza distribuita a ciascuno secondo i suoi sogni ma poi concretizzi soltanto la consueta proliferazione degli incarichi agli amici e il perpetuamento del loro coacervo di interessi, la buona azione non la fai alle pecorelle del gregge ma solo a te stesso. Hai voglia a buttarla sul filosofico e su sentenze senza senso come queste: “Personalmente penso che la categoria del comunismo abbia oggi un potenziale largamente inesplorato. A condizione, appunto, di essere agìto non come una risposta precotta, ma come una ricerca comune e una domanda radicale sulla espropriazione di senso anche della vita, in questa fase storica.“! Gesù finì in croce per salvare l’umanità non in Giunta e nemmeno in Parlamento per alleviare i dolori delle masse. Ora Nichi si sente perseguitato, ha raggiunto anche lui lo stato di martire della giustizia terrena che non gli dispiaceva affatto quando martirizzava il visionario di Arcore. Porgerà l’altra guancia oppure si scaglierà anche lui contro i magistrati farisei che intendono infangare il suo nome per impedirgli di trasformare la società del suo tempo? Eppure ci viene un dubbio atroce. Possibile che per portare il paradiso in terra del tavoliere Vendola sia sceso nel fango del pilotaggio di nomine nel settore sanitario? Dio col fango ci impastò l’uomo, caro Nichi, e non un Primario di Chirurgia. La cosa non sorprende noi uomini di mondo che diffidiamo di tutti, soprattutto dei moralizzatori dei palazzi un tanto al rigo. E qui cade l’ennesima diversità morale e resta esclusivamente quella sessuale, della quale lui si fa vanto mentre a noi non frega assolutamente nulla.