Ai nostri giorni, purtroppo. l'italiano medio ha poca fiducia negli altri, ama poco il suo popolo perchè ognuno pensa soprattutto a se e alla sua famiglia: le banche pensano a se stesse e non danno prestiti alle piccole imprese, i politici pensano a loro stessi e non aiutano il popolo e così via...
Ognuno pensa ai fatti propri andando contro ogni logica di bene collettivo.
Ma provate a pensare a questa mentalità estesa a tutti i popoli del pianeta: se ognuno di noi pensasse a se stesso il mondo sarebbe pieno di persone sole. Se ogni famiglia pensasse a se stessa ogni famiglia sarebbe sola. Se ogni nazione pensasse a se stessa ogni stato sarebbe solo.
E se capita un imprevisto? È sicuro che capiterà a tutti di fare un errore; se sbagliamo chi ci aiuta se ognuno pensa a se stesso? Chi non sopravvive deve morire proprio come per la selezione naturale degli animali?
È qui che interviene la logica. Se ognuno di noi tenesse alla collettività, ad ogni nostra difficoltà, errore o caduta avremmo tante persone pronte a darci una mano, avremmo un infinità di conoscenze condivise, avremmo una maggiore flessibilità nella risoluzione dei problemi, una comprensione molto più ampia della vita.
E soprattutto, per il bene della collettività, nessuno se ne approfitterebbe della situazione cercando di vivere alle spalle degli altri.
Ovviamente il giorno in cui tutti si potranno fidare di tutti non ci sarà mai, però per aumentare la fiducia negli altri è necessario far riferimento a questa utopia.
Rispettando, amando e comprendendo tutti e tutto il possibile arriveremo ad apprendere meglio cosa è che è giusto per la comunità. Solo cosi riusciremo a distinguere il male dal bene, la scelta di paura da quella dell'amore, l'egoismo dall'altruismo.
Se l'umanità comincerà ad agire e pensare collettivamente, ogni atto avrà come fine un vantaggio comune ed allora si che sarà possibile migliorare il nostro pianeta. Ma di questo ve ne parlerò prossimamente.
Buona giornata.
"Dobbiamo imparare a vivere insieme come fratelli o periremo insieme come stolti."
Martin Lutero