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Il Vento di Ottimismo Continua a Soffiare sul Mondo

Creato il 31 maggio 2011 da Obyinlondon

Il Vento di Ottimismo Continua a Soffiare sul MondoSiamo molto fortunati.
Abbiamo la fortuna di essere adulti e consapevoli, nel centro di un periodo storico che verrá ricordato per sempre.
“Arab Spring”, lo chiamano i giornali. E’ la serie di eventi nati e susseguitisi dalla prima, singola, rivolta popolare in Tunisia e che, come un castello di carte, ha travolto Egitto, Libia, Siria, Yemen, Algeria, Iran, Bahrain, Sudan; un battito di ali di farfalla che ha scatenato un inarrestabile uragano.
Ad occhiata superficiale potrebbe passare come un fenomeno riguardante soltanto il mondo arabo (seppur, converrete, indirettamente riguarda comunque tutto il resto del mondo); tuttavia ad aggiungersi a questa ondata di “cambiamento” sono giunti altri unici, storici, avvenimenti, proprio nel nostro “avanzato” occidente. Il 29 Aprile in Inghilterra si é celebrato il piú grande matrimonio della nostra generazione; il 2 maggio gli Stati Uniti hanno annunciato di avere finalmente ucciso il piú ricercato terrorista del mondo; il 18 maggio il Regno Unito – sotto forma della Regina Elisabetta – ha simbolicamente chiesto all’Irlanda di dimenticare i torti passati e voltare pagina; il 26 maggio le forze di sicurezza serbe hanno annunciato di avere catturato l’uomo accusato del piú grande genocidio d’Europa dopo la seconda guerra mondiale.

Questi eventi hanno qualcosa in comune, qualcosa che li distingue dalle altre notizie solitamente riportate dai giornali e sopratutto che li rende rari: sono buone notizie; sono percepite come tali dalla gente che le legge e questo fa aumentare l’umore, la felicitá, la voglia di vivere il presente. Personalmente, prima di questo maggio, non ricordo un’altra occasione in cui, aprendo il giornale, io possa avere detto di trovare in prima pagina una buona notizia.

Il nostro mondo sta cambiando, ma in maniera diversa rispetto al passato. Non é piú come alla caduta delle torri gemelle, quando tutto era coperto dallo spettro del terrore: stavolta non sembra esserci quel velo di incertezza, di paura, di indugio: si ha la sensazione di vivere in un posto un po’ piú sicuro, con gente un po’ piú buona, un po’ piú serena, un po’ meno pessimista.
Alcuni credono che l’uccisione di Osama Bin Laden abbia sostanzialmente concluso l’epoca del terrore cominciata l’undici settembre di dieci anni fa. Forse é cosí. Forse ora al tavolo delle decisioni, dei cambiamenti, si é seduto il mondo arabo.

Resta il fatto che il vento di ottimismo soffia anche su di noi, su tutto il mondo occidentale, e qualcosa scatena anche da noi.
Persino in realtá nazionali come l’Italia, ventennalmente aggrappata a convinzioni politiche slegate da alcun tipo di ideali piuttosto che ad interessi personali e sputtanamenti reciproci, sembra che qualcuno si sia svegliato. Non ha importanza che la sinistra abbia sconfitto la destra o meno (come se in Italia esistessero la destra e la sinistra…), che superficiali ideologie su musulmani o comunisti abbiano la meglio su mentalitá imprenditoriali ed affaristiche: quel che conta, quel che voglio credere, é che sia finita l’epoca in cui si poteva dare per scontato che un ruolo di rilevanza amministrativa autorizzasse la persona in carica a farsi i fatti propri. Per questo a quelli che dicono: “Pisapia ha vinto a Milano non perché la gente lo volesse votare ma perché ci si voleva liberare della Moratti” io rispondo “Bene, meglio, speriamo sia proprio cosí!” perché se vogliamo credere che i milanesi siano tutti imprenditori e vogliano tutti a votare per la (presunta) destra, allora acquista ancora piú valore il sacrificio che hanno fatto per liberarsi di una persona come la Moratti votando la (presunta) sinistra. Spero veramente che questo sia il messaggio che gli italiani abbiano voluto mandare, e che prendendo spunto dal vento di ottimismo si siano in qualche modo accorti che votare opportunisti, nepotisti e affaristi non conviene alla collettivitá, che abbiano preso la spinta per cambiare la propria mentalitá (in primis) e proiettarla verso le persone che elegge in carica come conseguenza. Sono un illuso? E’ un cambiamento troppo repentino per un popolo come quello italiano? Forse.
Anche un’elezione a Napoli come quella di De Magistris, dopo che per cinque anni i napoletani hanno convissuto con due figure …. archeologiche (per usare un termine morbido) come la Iervolino e Bassolino… voglio dire: se non é cambiamento questo! La Iervolino mi auguro l’abbiano riportata a Woodstock, da dove era venuta; Bassolino l’avrei messo a liberare Napoli dai rifiuti con la pinzetta dell’Allegro Chirurgo fino a che per strada non fosse rimasta neanche la carta di un Pocket Coffee.
Comunque De Magistris era Eurodeputato e comprendo chi sostiene che ha in un certo senso disatteso chi lo aveva portato in Europarlamento; ma, personalmente, ho visitato Napoli meno di due anni fa e ne sono uscito con le mani nei capelli: cari amici napoletani, senza offesa, di uno come De Magistris ne avete bisogno, ve lo cediamo volentieri, in Europarlamento ne faremo a meno. Per quanto amministrativamente sconsigliato, forse un ex-magistrato come sindaco non é proprio cosí male in una cittá che praticamente é il Far West moderno.

Per quanto riguarda il sottoscritto, in tutta questa ventata di ottimismo: osservo, leggo, ascolto, un po’ anche me la rido. Certamente resto ancorato alla mia felice isola londinese. Ma se riuscite a liberarvi anche di Berlusconi fatemi un fischio eh, magari scendo per un caffé; dopo che sará finita la quarantena ovviamente.


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