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Il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa esorta a “elevare i livelli di sicurezza dell’energia nucleare” (470), ma non ci sputa sopra, anzi raccomanda di non “divinizzare la natura o la terra, come si può facilmente riscontrare in alcuni movimenti ecologisti” (463). Per quanto attiene all’acqua, invece, prende atto che “la sua distribuzione rientra, tradizionalmente, fra le responsabilità di enti pubblici, perché l'acqua è stata sempre considerata come un bene pubblico, caratteristica che va mantenuta qualora la gestione venga affidata al settore privato” (485), opzione che quindi non viene affatto condannata. Ma il vento spira in altra direzione, la gente sente tanto i referendum, il quorum sarà raggiunto quasi certamente, la Chiesa non può farsi trovare a culo scoperto e se lo copre con la sciarpa arcobaleno di padre Alex Zanotelli.Fino a ieri non era così. Nel 2007, il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ci spiegava che “la Santa Sede è favorevole e sostiene l’uso pacifico dell’energia nucleare”, perché “escludere l’energia nucleare per una questione di principio, oppure per la paura dei disastri potrebbe essere un errore: si pensi all’Italia che nel 1987 ha abbandonato la produzione di energia nucleare, ma che oggi importa la stessa energia nucleare dalla Francia ed esporta centrali nucleari all’estero mediante società a capitale pubblico”. Posizione coerente col fatto che la Santa Sede è tra i membri fondatori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, in linea con quanto aveva sempre sostenuto fin dagli anni Settanta (“Si dovrà trovare il modo di rendere accessibili a tutti i popoli le incalcolabili risorse dell’energia nucleare per il loro uso pacifico” – Paolo VI, 24.5.1978) e fino all’altrieri (“La Santa Sede, approvando pienamente le finalità dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, ne è membro fin dalla sua fondazione e continua a sostenerne l’attività. I cambiamenti epocali avvenuti negli ultimi 50 anni evidenziano come, nel difficile crocevia in cui l’umanità si trova, sia sempre più attuale e urgente l’impegno di favorire l’uso pacifico e sicuro della tecnologia nucleare” – Benedetto XVI, 29.7.2007).Stavolta nessun invito all’astensione, il gregge segua il vento: con viatico di Sua Santità, che invita a un “cambio di mentalità”. Il vento è vento.
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