(The wind)
Visto in Dvx.
Una ragazza va ad abitare dal cugino in una valle in un deserto negli USA dove il vento soffia senza tregua. Il rapporto con la moglie del cugino si fa rapidamente teso e verrà costretta ad abbandonare la casa, per farlo dovrà sposarsi (non potendo sostenersi da sola).
Le cose non possono certo migliorare, legata ad un uomo che non ama e vittima di un vento che la fa uscire di testa, eppure tutto precipiterà solo con l’arrivo di un suo vecchio spasimante e si concluderà in un finale tragico, ma che porterà la ragazza ad amare di nuovo donandole la speranza.
Se il film risulta già di per se originale nella costruzione di una storia in cui un crimine rimane impunito (cosa più unica che rara all’epoca), ciò che più lo contraddistingue è la solida regia di Sjöström, che riesce a rendere odioso il vento anche allo spettatore con il continuo mulinare di sabbia (altra costante del film) e con i vestiti scossi. Ma nel contempo regala immagini e scene ricercate di una bellezza ed un impatto particolari; su tutti merita d’essere citato il cadavere nella sabbia, ironicamente, scoperto dal vento.
Magnifica la Gish, non avrei mai detto di dirlo d’un attore del muto, ma dona al suo personaggio una profondità ed una credibilità mai raggiunti prima.