Euperipatoides rowelli è il nome di un verme che vive in Australia, ed utilizza una sorta di schiuma per immobilizzare le sue prede. Chiamato anche "verme di velluto", questa strana creatura è una via di mezzo tra i nematodi e gli artropodi. Non lo si può classificare come un verme, per via delle sue zampe che lo rendono simile ad un centopiede, ma non lo si può nemmeno classificare come un artropode, dato che manca di esoscheletro. Cosa ancora più curiosa, il loro cervello somiglia ad un sottogruppo di artropodi, i chelicerati, che racchiude ragni e scorpioni.
Esistono al mondo circa 90 specie di questo verme, che pare sia nato durante il Cambriano, circa 500 milioni di anni fa. Ma la specie Euperipatoides rowelli è di certo la più bizzarra di tutte.
Lungo da 1 a 3 centimetri, questo particolare verme vive in gruppi di circa 15 individui, annidati assieme nelle cavità di tronchi marcescenti. Questo gruppo è dominato dalle femmine, più larghe dei maschi, anche se sono i maschi che danno vita al gruppo, rilasciando un feromone che attrae le femmine.
Non solo vivono in gruppo, ma cacciano anche in branco. Le loro vittime usuali sono piccoli insetti come termiti, ma non disdegnano la caccia di animali molto più grossi di loro, come le cavallette.
Una volta che hanno immobilizzato la loro preda con una secrezione appiccicosa, uno dei vermi trova un punto soffice nella preda per iniettarvi la sua saliva, con lo scopo di uccidere e di iniziare il processo digestivo. Mentre la saliva inizia a fare effetto, i vermi iniziano a riassorbire la secrezione appiccicosa, in modo tale che nulla vada sprecato e che possa essere utilizzata nuovamente per la prossima preda.
Il meccanismo di immobilizzazione attraverso la secrezione appiccicosa è stato studiato da Victoria Haritos, del CSIRO Entomology di Canberra, Australia.
Inizialmente si pensava che, dati i punti in comune con gli artropodi, le secrezioni del verme di velluto fossero simili alla seta dei ragni. Ma si è scoperto invece che le proteine dell' Euperipatoides rowelli sono strutturate in modo decisamente diverso e più disordinato rispetto alla seta di ragno.
Il meccanismo sembra quindi unico nel suo genere: la secrezione è costituita per la maggior parte da acqua, e dato che le proteine non seguono una struttura regolare riescono a rimanere completamente dissolte nelle ghiandole che immagazzinano la secrezione, senza irrigidirsi.
Ma non appena la "schiuma" viene emessa, l'acqua inizia ad evaporare e le proteine iniziano a solidificarsi, intrappolando la preda in una sorta di filamenti vetrosi.
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