Il Vero Nemico Dello Scrittore è Lo Scrittore Stesso
Creato il 14 giugno 2013 da Simonbug78
@simonbug78
Ultimamente, leggendo parecchi libri, prediligendo autori esordienti, mi sono ritrovato a pensare a quanto le cose siano cambiate. Molti anni fa sarebbe stato impensabile poter interagire direttamente con uno scrittore, poco o molto famoso che fosse. Oggi la musica è cambiata di parecchio, infatti, grazie ai social networks la distanza tra autori e lettori ( non solo nell'editoria ma in molti altri campi ) si è decisamente accorciata. Scrittori 2.0 alla riscossa! Proprio così, perché oramai sembra che la pubblicità e il marketing delle case editrici non siano sufficienti per mantenersi sulla cresta dell'onda cercando di cavalcarla il più possibile: bisogna far parte dell'esercito dei socials. Che sia anche questa una strategia di marketing , in qualche modo, suggerita dai propri editori? Anche se lo fosse per me non sarebbe un problema, anzi, lo trovo fantastico. Riuscire ad interagire con i propri scrittori preferiti è una cosa meravigliosa, il sogno di ogni lettore! Ma come succede per le star televisive e cinematografiche, c'è un grandissimo nemico in agguato. Molte volte le aspettative vengono rovinate dall'autore stesso. Ora cercherò di spiegarmi meglio, abbiate pazienza e permettetemi di raggruppare i pensieri a riguardo. Inizierò col raccontarvi come mi è balenato per la testa un pensiero simile. Circa due mesi fa mi trovavo in una delle librerie dove spesso effettuo i miei acquisti e mentre pagavo ho avuto l'occasione di effettuare questo discorso con la libraia:-Ti dovesse interessare, abbiamo organizzato una serata-incontro con l'autore T. - , mi dice mentre con cautela mette i libri in un sacchettino di carta, cercando di non tagliarsi. -Se ti va di venire, ti lascio il volantino che abbiamo stampato- . -Si! Grazie per avermelo detto, spero solo di essere libero! Di che giorno si tratta?- .Premetto che avevo appena acquistato il libro dell'autore T. e quindi lì per lì mi è sembrata una cosa interessante quando...-Giovedì prossimo, che poi sarebbe dopodomani. Anche se non riuscirai a leggere il libro in tempo potrebbe essere una buona introduzione alla lettura, anche se...- e poi si ferma, temporeggiando mentre attende la stampa dello scontrino. - Anche se cosa?- . Le chiedo io incuriosito. -... no, dicevo che a volte, non è sempre positivo ascoltare gli autori che presentano il proprio lavoro. Speriamo che T. non sia una delusione, il suo libro l'ho divorato e mi è piaciuto un sacco, quindi, le mie aspettative verso di lui sono abbastanza alte!- . E dicendo così mi saluta con un -staremo a vedere...- lasciandomi leggermente perplesso. La libraia in questione fa quel mestiere da più di trenta anni e quindi una certa esperienza, diciamo che l'ha acquisita! Bene, arriva giovedì e con una mia amica vado all'incontro con l'autore T. In tempo record sono riuscito a leggere più della metà del libro. Un racconto fantastico, scritto con una sensibilità che solo un perfetto conoscitore e studioso dei comportamenti umani può avere. Ansioso di conoscere il processo di scrittura e conoscere lo scrittore da vicino, tutto per rendere la sua opera ancora più comprensibile e completa, porto con me il libro. Prendiamo posto, saluto la proprietaria della libreria, intenta a sistemare le sedie e le copie del libro sul tavolo tra due sedie vuote, che immagino verranno occupate dall'autore T. e dal "mediatore", attendo commentando l'ottima organizzazione con la mia amica. L'incontro era alle 20:30 e T. si è presentato in anticipo. Le mie premesse erano in parte già soddisfatte quando l'incontro inizia e T. prende la parola. Dopo circa dieci minuti di monologo comincio a pensare che sia impossibile che quella cosa che stava dando aria ai propri polmoni e una bella lucidata al proprio ego fosse l'autore di quel bellissimo libro che stavo leggendo. Devo essere sincero e devo dire che ho continuato il libro sforzandomi di scacciare dalla testa l'immagine ed il sonoro di colui che aveva scritto quelle parole! Il libro mi è piaciuto ma se non fosse che lo avevo già acquistato ed in parte letto...dopo quell'incontro non so se avrei fatto la stessa cosa. Uscendo dalla libreria ho salutato la proprietaria e le ho detto, grazie ad uno sguardo complice, ovviamente sottovoce - ora capisco quello che voleva dire!- . Spero che questo piccolo episodio sia stato abbastanza esplicativo. Una cosa simile mi è capitata qualche giorno fa' con TWITTER. Uno degli autori del quale ho letto l'ultimo ( e primo) romanzo ( che mi è piaciuto moltissimo ) ha twittato un messaggio alquanto triste e di cattivo gusto, che sfiorava il populismo con nota quasi razzista. Uno di quei commenti stupidi ed idioti che non ti aspetteresti da uno scrittore, specialmente dopo averlo letto. Ecco, in quel commento di poche battute è come se avesse mandato all'aria tutto il lavoro di scrittura fatto per il suo romanzo, o per meglio dire l'idea che avevo di lui, prima di quelle poche battute sul social network. Cari scrittori, io non sto dicendo che non potete esprimere le vostre idee se non all'interno dei vostri romanzi ma...ricordatevi che dalla parte opposta dello schermo ci sono i vostri lettori, che non sono nient'altro che i vostri sostenitori. Questi sostenitori sono maschi, femmine, gay, lesbiche, casalinghe, ricchi, poveri, disabili, studenti... la lista è lunga e potrei continuare all'infinito. Dico questo perché voi siete coloro che, attraverso la letteratura, raccontate le storie di queste persone e cioè di noi tutti, molte volte con lo scopo di arricchire le nostre conoscenze. Avete il dono e la possibilità di utilizzare un mezzo fantastico e privilegiato, calandovi e vivendo nelle vite degli altri. Fossi io l'editore poi, controllerei bene quel che gli scrittori vanno in giro dicendo. Qualcuno diceva che le parole sono pietre, e voi vivete di parole. Qualcun'altro ha detto che per essere un bravo scrittore bisogna calarsi nel personaggio e non giudicarlo. Ora non dico più nulla e smetterò qui di blaterare ma questa era una cosa che volevo proprio esprimere, sperando che qualcuno, leggendomi, ne potrà trarre vantaggio.
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