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Il vero nervo scoperto del turismo menfitano

Creato il 29 ottobre 2014 da Comunalimenfi
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Il vero nervo scoperto del turismo menfitano.
Articolo a cura di Alfonso Fiumarella (referente del Big Bang Menfi).

La riflessione molte volte porta alla soluzione di problemi quando di conseguenza si agisce e aver posto una questione opinabile dalla comunità a mio avviso è cosa molto importante.
Dare voce, sentire i pareri più o meno articolati che vanno in una direzione o nell’altra è un momento di condivisione e di crescita, nel rispetto delle parti.

Non volendo fare polemica con nessuno, non sono un polemista per mia natura, dai tanti commenti all’articolo “Imposta di soggiorno: perché attuarla a Menfi” noto, normalmente, una divisione di vedute ma per avvalorare la mia tesi rilancio ponendo un ulteriore domanda dopo aver sentito che a Menfi non c’è neanche un turista o i turisti presenti sono solo menfitani che non risiedono più nella nostra Menfi.

La domanda che vi voglio porre è: Oltre alle presenze nelle strutture ricettive presenti sul territorio menfitano, siete consapevoli di quanti privati affittano la propria casa in campagna o a mare a nero?

Ecco il nervo scoperto, forse la ferita del nostro turismo è proprio la risposta a questa domanda. Chi fa sanguinare tale ferita siamo noi stessi e lo facciamo da molti anni.

Se l’imposta di soggiorno può avere un suo scopo ed è attuale e non porta alla chiusura di nessuna attività, a mio avviso è esagerato pensarlo anche vedendo la sua applicazione crescente negli anni a partire dal 2011 anno della sua istituzione (Secondo l’Osservatorio Federalberghi nel luglio 2012 i comuni che applicavano tale imposta erano 332 mentre altri 50 avevano avviato l’iter per applicarla. Nel luglio 2014 i comuni che applicano l’imposta sono 628 cui si aggiungono altri 23 che applicano l’imposta di sbarco, per un totale di 651 comuni. I 651 comuni che oggi applicano l’imposta di soggiorno o la tassa di sbarco corrispondono all’8% di tutti i comuni italiani. Pertanto rispetto ai comuni che possono applicarla l’incidenza è del 16,6%. I comuni che per vari motivi non possono applicare l’imposta sono oggi 4.164, di cui 1.239 perché senza alcun esercizio ricettivo o per la mancanza dei requisiti richiesti), forse maggiore rilevanza sarebbe l’azione rivolta a far emergere il nero, l’abusivismo ricettivo.

L’abusivismo ricettivo se ci pensate sfrutta per due volte il nostro Comune poiché danneggia il mercato, non adempie agli obblighi tributari, porta turisti che utilizzano i servizi del territorio a discapito di quei turisti che risiedono in strutture in regola.

Esempio lampante è il quantitativo di spazzatura raccolto questa estate rispetto l’anno scorso (credo il 20% in più).

Domandiamoci siamo stati solo noi menfitani a produrre in più spazzatura o i sacchi in più sono dovuti a presenze turistiche che non possono essere individuate perché dimorano in strutture ricettive abusive?

Lo so faccio troppe domande, sono curioso.

Ho letto in certi commenti, soprattutto di giovani, la frase “IO CI CREDO”. Per me è stato importante leggere ciò. Non dobbiamo essere catastrofisti, non dobbiamo dire che tutto va male, dobbiamo impegnarci e dare risposte.

Regolarizzare tali attività, quindi con l’emersione del nero, ed applicare un’imposta di soggiorno non potrebbero esser solo l’inizio di un percorso verso un turismo dove si definiscono con precisione le presenze, dove chi è in regola non si mette di traverso ad un’imposta di soggiorno, dove chi vuole investire si sente maggiormente tutelato?

Le mie sono riflessioni, alla fine sono solo un trentenne che dice la sua e pone domande su un tema che è sempre stato affrontato disarmonicamente.

Non so voi ma io ci penso e ci credo al turismo a Menfi.

 

di ALFONSO FIUMARELLA

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Alfonso Fiumarella

 


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