Se consideriamo i padri fondatori degli Stati Uniti, siamo riluttanti a vedere in loro ipso facto dei farabutti: la costituzione da loro elaborata è ispirata a princìpi in linea di massima condivisibili. Non saranno stati dei santi, ma neppure dei satanassi, non tutti. Che cosa accomuna il progetto dei padri fondatori, pur con tutti i limiti delle utopie politiche, con il Quarto Reich instaurato da luridi presidenti del XX secolo, come i due Bush e l’attuale Barack Obama alias Barry Soetoro?
Anche molte logge fondate tra XVII e XVIII si prefissero scopi nobili o comunque i loro esponenti credettero di operare per il progresso dell’umanità, secondo le idee illuministe. Sappiamo quanto fu in realtà oscurantista il “secolo dei lumi”, ma alcuni intellettuali furono persone degne, nonostante le storture dell’Ideenkleid che incarnarono.
Christopher Knight e Robert Lomas sono autori di alcuni saggi inerenti alla Massoneria tra cui il più impegnativo è “La chiave di Hiram”. Nel libro gli studiosi, che sono liberi muratori, cercano di portare alla luce le radici della Massoneria. In modo plausibile Knight e Lomas ritengono che i fondamenti della Massoneria risalgano all’antico Egitto. Il retaggio egizio fu poi ereditato dall’élite ebraica per essere codificato nell’architettura del tempio salomonico, in particolare nelle colonne Boaz e Jachin. Sarebbero stati in seguito i Templari a riscoprire all’interno dei rotoli di Qumran certe conoscenze esoteriche destinate ad essere trasmesse alle confraternite seicentesce e settecentesche. Questa è, a grandi linee, la ricostruzione compiuta dai due autori sullodati i quali, tra l’altro, situano il Cristianesimo delle origini lungo una direttrice egizia ed iniziatica. Singolare che, alla pari di numerosi altri ricercatori, anch’essi siano proclivi a pensare all’esistenza di due Messia, con Giacomo il Giusto, il fratello del Signore, nelle vesti di Messia sacerdotale.
Ora, prescindendo da un discorso spinoso circa gli albori della Massoneria, è evidente che i “fratelli” custodivano e custodiscono dei segreti. Quali? Oggigiorno chi aderisce alla stragrande maggioranza delle logge o è un ambizioso, avido di denaro, di agi e di successo, oppure è un controiniziato. Bisogna distinguere tra i gradi bassi ed i gradi alti: gli affiliati dei gradi bassi ignorano le finalità perseguite da chi occupa la cuspide della piramide e probabilmente, al di sopra del trentesimo e terzo grado, esiste un ulteriore penetrale. Al vertice appunto devono trovarsi maghi neri, poiché l’albero si vede dai frutti e non è per nulla credibile che la Massoneria attuale, una Massoneria ormai deviata, si prodighi per promuovere la giustizia, la fraternità e l’uguaglianza. Non sappiamo quando la Libera muratoria tralignò né in che misura le logge furono infilitrate e corrotte dagli Illuminati di Adam Weishaupt e dai Gesuiti. Sappiamo, però, che nel mondo attuale il sapere iniziatico è preservato da qualche cenacolo che rigetta qualsiasi interesse mondano. Tuttavia la cupola delle influenti consorterie globalizzatrici, spadroneggianti nel nostro tempo, conosce gli arcana imperii: l’obiettivo di questo Gotha non umano non è solo il dominio politico ed economico del pianeta, giacché si prefigge uno scopo molto più temerario.
Tra le pieghe del libro vergato da Knight e Lomas, tra le stesse pieghe della storia antica, si può forse carpire il segreto più segreto. Ebbene, credo che, richiamandosi ad una pristina tradizione egizia, di cui, però, sono state smarrite alcune coordinate, i vertici intendano perseguire il sogno dell’immortalità, di un potere immenso traducibile nel controllo dello spazio, del tempo, delle dimensioni invisibili. E’ hybris, l’arroganza di chi ambisce ad un’eternità tanto più agognata, in quanto sa che gli è preclusa.
Gli Oscurati si sono appropriati, profanandoli, di arcani o di loro brandelli. Gli Oscurati si sono appropriati, profanandolo, di un linguaggio simbolico e sacro, divenuto una specie di koiné pseudo-ermetica. Bisogna dunque evitare l’errore commesso da qualcuno (in buona fede?) che getta tutto nello stesso calderone: visto che Dante ricorreva a simboli (si pensi alla rosa) che gli stessi Ottenebrati amano esibire, Dante è uno dei loro ispiratori e precursori. Un vero sacrilegio oltre che un paralogismo! Il sommo poeta, invece, fu un Fedele d’amore, un cripto-templare ed un mistico.
Così le Torri gemelle distrutte, il giorno 11 settembre 2001, nel corso di un rito nefando per opera di una congrega di satanisti, sono, da un punto di vista emblematico, la rivisitazione snaturata e degradante delle colonne salomoniche, Boaz (Forza) e Jachin (Stabilità). La Forza e la Stabilità sono sovvertite.
Il disordine, la prevaricazione e lo scempio della verità sono le macerie fumanti su cui gli Oscuri intendono edificare il loro regno di tenebre accecanti. A noi il tentativo di sventare questo diabolico piano.
APOCALISSI ALIENE: il libro