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Il vero reality: il recupero della Concordia

Creato il 17 settembre 2013 da Tafanus

Concordia

 (di Alessandro Cariani)

Concordia: ultimi preparativi

Quello a cui abbiamo assistito in diretta non è un semplice happening in cui assistiamo ad uno show spettacolare: è un avvenimento più unico che raro in cui finalmente le vere eccellenze Italiane vengono allo scoperto.
Riuscire in una sfida considerata da tutto il mondo “impossibile” dal punto di vista ingegneristico, irta di ostacoli e di problematiche di elevata criticità era una condizione che viene definita dagli inglesi “lost-lost” opposta a quella definita “win-win”: oggi che la Costa Concordia è stata raddrizzata grazie all’ingegneria italiana, un simile incredibile successo diverrà uno standard, e i tecnici che hanno progettato e realizzato l’impresa  verranno ricercati all’estero mentre in Italia fra un mese nessuno parlerà più di loro.
Non credo sinceramente che questo potrà toccare più di tanto gli ingegneri protagonisti di questo miracolo all’Italiana: la vera soddisfazione non proviene dal clamore mediatico ma dalla consapevolezza di avere fatto un buon lavoro pur nelle difficoltà oggettive che una simile sfida richiedeva.
Nella mattinata del 16 settembre, invece di sottolineare le incredibili difficoltà che questo intervento sottintendeva, la stragrande maggioranza dei giornalisti (Italiani, aimè) sottolineava il “ritardo” di tre ore dall’inizio delle operazioni di raddrizzamento. Tre ore.
Da sottolineare che gli stessi giornalisti si dimenticano si sottolineare che il parlamento dopo tre mesi non ha ancora deliberato sulla legge relativa al finanziamento ai partiti. La legge della relatività vale evidentemente anche in questi casi: non segnalare la trave nell’occhio di chi ti paga ma la pagliuzza di chi non ti interessa.
Nel frattempo la scuola Italiana dell’ingegneria compie un miracolo tecnologico senza sovvenzioni alla ricerca, con fortissime pressioni politiche che al momento del successo si tramutano nelle solite processioni di politici (e ne abbiamo ovviamente viste anche ieri) che approfittano del buon andamento di una scommessa per far bella figura davanti alle telecamere.
Ieri abbiamo imparato una cosa: davanti a regole precise e semplici (quelle della fisica e dell’ingegneria) gli Italiani sono in grado di dare il meglio.
Quanto dovremo aspettare ancora perché le stesse logiche possano essere applicate alla civile convivenza fra cittadini ed ad una delle classi politiche più incapaci del pianeta?
Alessandro Cariani

Tafanus
Ieri la prima sedicente giornalista ad "indignarsi" per il fatto che una operazione mai sperimentata in quel tipo di contesto, e per una bestia di quelle dimensioni, è stata una ggiovane giornalista olandese. Ma come, già tre ore di ritardo??? Ma non ci avevate detto che l'operazione sarebbe durata 12 ore?

Ancor più indignata, durante una successiva conferenza-stampa, la stessa idiota. Ma come, prima ci dite 12 ore, poi quindici, e adesso ci dite che occorrerà tutta la notte???

A questo punto Gabrielli, con molta eleganza, l'ha mandata a cagare, raccontando la parabola della ruota di scorta. Chissà se la ggiovane idiota ha capito...Giuro che l'avrei strozzata con le mie mani...

Chissà se alle quattro di notte - dopo che gli stessi operai e 500 tecnici stavano lavorando ininterrottamente dalle sei di mattina, e cioè da 22 ore - ha avuto il buon gusto di unirsi alla standing ovation che in sala stampa ha accolto il doppio suono di sirena, che annunciava il compimento dell'opera, o avrà sottolineato, storcendo il nasino: "...ma come... doveva essere tutto finito entro le 18, e siamo già alle quattro di mattina! Cosa c'è da applaudire???"

Tafanus


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