Il vero rottamatore? E’ Mario Monti

Creato il 28 settembre 2012 da Societa' Critica @societacritica

Altro che primarie, Renzi, Leopolda, e moVimenti di varia natura, la discesa in campo del Premier che da New York ha aperto ad un Monti Bis, rischia di diventare il fattore di rottamazione di tutto cio’che abbiamo conosciuto fino ad adesso: vecchi e nuovi leaders, partiti e partitini compresi. Mentre gli altri parlano Mario Monti fa e tesse la sua tela. Tiene a bada lo spread, vara le riforme ( quelle delle pensioni e del lavoro sono state gia’ approvate) cerca di instaurare un dialogo nuovo e costruttivo con le parti sociali, convince la Germania e gli altri paesi occidentali, si guadagna il plauso ed il sostegno di leaders internazionali, Barak Obama ed Angela Merkel in primis. Mentre gli altri si dilaniano, Bersani contro Renzi, Renzi contro D’Alema, D’Alema contro Di Pietro, Di Pietro contro Casini, Casini contro Vendola, Vendola Contro Casini, Casini contro Berlusconi, Berlusconi contro Fini, Fini contro Maroni, Maroni contro Bersani e Grillo contro tutti, Monti cerca di fare il possibile destreggiandosi nel bipolarismo da guerriglia che 20 anni di Berlusconismo ci hanno regalato , ponendo su ogni questione un punto di vista (e spesso una soluzione) di buon senso, che ci avvicina ai contesti virtuosi occidentali ed europei.

Con un Monti Bis , che toglie ai partiti l’incombenza di governare e li relega al compito di controllori, ognuno potrebbe rifluire al proprio posto. Il PD guadagnerebbe la sua unita’, Renzi dismesso il suo “gioioso camper da guerra” (ri)comincerebbe a fare il sindaco di Firenze, il PDL si spaccherebbe in due (gli ex An tornerebbero ad essere ininfluenti come erano fino a 20 anni fa), Berlusconi esaurita la sua funzione passerebbe a dirigire di nuovo le sue TV lasciando il partito ad Alfano, Casini salirebbe al Quirinale, rendendo l’UDC l’anello di congiunzione tra le parte sinistra e destra della futura maggioranza. L’opposizione sarebbe composta dalla Lega di Maroni, dal MoVimento di Grillo, dal mini-partito di Di Pietro e dalle frattaglie della sinistra, in maniera tale che una parte del Parlamento darebbe comunque voce alle istanze piu’ populiste ed antistoriche di cui la nostra societa’ e’ intrisa.

Alle parole inquivocabili del primo ministro italiano che ha dichiarato : “Spero che dopo le elezioni ci sarà un risultato chiaro con una chiara possibilità di formare una maggioranza e un governo guidato dai leader di questa maggioranza. Ma se si pensasse che potrei servire ed essere d’aiuto dopo il periodo delle elezioni, io ci sarò” sono seguiti i distinguo dei capi partito e dei politici inorriditi dalla possibilita’ di perdere importanza. Secondo i vari Bersani, Fassina , Alfano, Berlusconi e molti altri il prossimo presidente del consiglio dovrebbe essere indicato direttamente dagli elettori, mentre un leader uscito fuori da un accordo post elettorale, significhebbe limitare la sovranita’ popolare.

Peccato pero’ che attualmente il popolo, a Costituzione invariata, vota per eleggere i rappresentanti di Camera e Senato ma non puo’ indicare il primo ministro, sono quindi i partiti che non essendo stati capaci in 60 anni di riformare la nostra carta fondamentale chiedono ad altri ( noi) di sopperire alle proprie (loro) mancanze, stravolgendo surrettiziamente le regole del gioco e della competizione. Un Monti Bis, non vorrebbe dire infatti togliere sovranita’ al popolo ( il quale nomina il parlamento che sostiene l’esecutivo) , ma rimetterebbe le cose nella giusta ottica, facendo in modo che il governo venga composto da persone serie e competenti e non da pedine scelte ( come avviene nel 99% dei casi) per logiche sconosciute o di mera spartizione. Se la battaglia politica continua a svolgersi come si e’ svolta fino ad adesso, Mario Monti rischia di diventare oltre che Senatore a vita premier a vita, e’ ora di rendersene conto


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