Magazine Cultura
Questa mattina parlavo con un amico libraio degli strani vezzi degli scrittori.In anni di presentazioni ne ha visto di tutti i colori. Ultimamente ha presentato un'autrice talentuosa con due romanzi all'attivo che per tutto il tempo della presentazione ha fissato un punto indefinito del soffitto. Sembrava assente e del tutto disinteressata a quello che succedeva nella sala della presentazione. Alle domande rispondeva con 4 parole in croce e con tono monocorde. In mezz'ora, non solo il povero libraio aveva esaurito tutte le domande e le curiosità sul secondo libro, ma anche sul primo, e disperato non sapeva più a che santo votarsi.
Un'altra esperienza allucinante l'ha vissuta con l'autore di un enorme best-seller italiano che dopo anni di vuoto è uscito con un secondo romanzo. Non solo non riusciva a rispondere a una sola domanda e saltava di palo in frasca... ma quando hanno proiettato un estratto video di un'intervista nell'intermezzo della presentazione, ha sclerato di brutto perché odia sentire la sua voce.
Io non lo so se la fama, la vera fama, la pressione dei media e delle case editrici ti riduce così... quando un autore dichiara di essere stato munto come una vacca... e di essere entrato in analisi per questo... forse, qualche problemino c'è.
Io, per ora, mi limito a chiedere una bottiglia d'acqua... perché quando parlo mi si seccano le fauci esattamente come quando prendi certe medicine per la febbre... la stessa febbre che a poche ore da una presentazione mi tiene bello caldo e più rincoglionito del solito.