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Ciao, sono Alessandro e tempo fa Giovy mi aveva intervistato affinché raccontassi il mio viaggio in Groenlandia e Islanda, avventura vissuta con la mia famiglia.Oggi sono qui in veste di Viaggiatore Ospite per parlavi del viaggio formato famiglia vissuto da poco alla scoperta dei territori dei Balcani.
Ci sono due aree geografiche nel mondo dove mi sento a mio agio e quasi a casa.Si tratta dell’America Latina, con l’Argentina in primis, e i Balcani.Ho avuto la fortuna di conoscere quest’ultimi molto bene grazie ad affetti importanti e desideravo tanto presentarli alla mia famiglia. Mia moglie voleva fare un po’ di mare (stavolta tiepido!) dopo la nostra avventura nell’estremo nord.Le ho proposto un itinerario tra Croazia, Bosnia e Montenegro dove l’acqua dell’Adriatico mantiene ancora viva quella trasparenza oramai lontano ricordo lungo le nostre coste. La destinazione finale è stata la cittadina turistica di Herceg Novi. all’ingresso delle bocche di Cattaro, forse il fiordo più meridionale d’Europa arricchito da un patrimonio culturale immenso, ma lungo il percorso si è avuta la possibilità di percepire lo splendore e il vigore di queste terre.
Amo immensamente questa parte d’Europa perché finalmente, dopo anni di conflitti e tensioni, sembra siano arrivati ad una tranquilla convivenza interculturale, pur rimanendo l’identità religiosa molto forte, alla base delle loro stesse identità nazionali. E questo non si può davvero ignorare poiché croato rimane sinonimo di cattolico, serbo è l’equivalente di ortodosso e bosniaco significa musulmano. Si comincia però a respirare quel rispetto e quell’educazione al dialogo che è alla base della convivenza.Dato il fatto che noi viaggiamo con un bimbo di poco più di due anni, fase in cui è una vera spugna di apprendimento, perché non impiegare questi brevi 10 giorni anche per gettare le fondamenta ad una visione della religione senza vincoli né paure?E credo che i Balcani siano proprio il posto giusto.
Dopo un primo assaggio di mare croato nella spiaggia di Kasuni, un vero angolo di paradiso con ciottoli bianchi ed acqua cristallina poco distante dal centro di Spalato, partiamo alla volta della cristianissima Medjugorje, villaggio avvolto da una pace smisurata animato da migliaia di fedeli, e qui il nostro piccolo invasore Davide ha mostrato quel lato che di certo ti incanta ma che onestamente non t’aspetteresti, salendo gran parte del Podbrdo (la collina delle apparizioni) da solo, comprendendo quasi (sottolineo il quasi) la spiritualità di quel luogo e facendo per la prima volta il segno della croce (forse, se non sicuramente, imitando gli altri ma decisamente senza alcuna forzatura da parte nostra) e cominciando a interagire con raffigurazioni religiose, scambiando semplici saluti o sorrisi.
Il giorno successivo nella vicina Mostar che nasce, muore, risorge e vive in simbiosi col suo ponte, si è esaltato nell’osservare il mondo dall’alto di un minareto, attratto dal richiamo alla preghiera del muezzin e incuriosito così tanto da quell’adhan da cercare di imitarlo. Proseguendo a sud verso le coste montenegrine siamo stati accolti da più discrete chiese ortodosse, e qui il piccolo invasore è rimasto stupito dalle innumerevoli candele accese vicino le icone bidimensionali spesso raffiguranti parabole e soprattutto dal costante rintocco delle campane (loro sì stimolo di massima eccitazione!). Crediamo che la conoscenza sia importante, l’ignoranza genera paura ed educare le nuove generazioni ad un apertura mentale potrà servire ad una più serena coabitazione. Più che mai in questi periodi di forti flussi migratori abbiamo bisogno di tanti piccoli invasori che sappiano gestire al meglio questi delicati scenari futuri.
Dopo tanto vagare, eccoci giunti al nostro meritato soggiorno ad Herceg Novi, una delle maggiori destinazioni turistiche del Montenegro, lì dove una villeggiatura con la famiglia in una struttura a 4 stelle in mezza pensione con lettini e ombrellone può davvero sorridere il portafoglio (5 giorni a meno di 300€!). Scendendo dal vicino confine bosniaco lungo una strada panoramica si scorge subito il tratteggio che questi monti alti e scuri danno a questo fiordo del Mezzogiorno. Le spiagge sono piccole ma mai affollate, due file di ombrelloni su piccoli ciottoli per nulla fastidiosi, dove attendere le 3 ore di digestione prima di immergersi in quell’acqua limpida è davvero una sofferenza, per questo consiglio di non cadere mai nella tentazione di mangiare i bomboloni al cioccolato venduti tra i lettini..significherebbe prolungare quell’attesa!
Prima di concludere il mio racconto con una delle immagini più significative del nostro viaggio, ci tengo a lasciarvi qualche informazione di viaggio per esplorare i Balcani.
Il nostro viaggio in auto è iniziato con un traghetto da Ancona a Spalato, mentre il ritorno da Bar a Bari.
La qualità delle strade nei Balcani è più che buona, è stato da poco terminato il collegamento dall’autostrada croata A1 per Medjugorje che permette di raggiungere la cittadina da Spalato in 1 ora circa.
Per concludere, vi racconto un momento molto intenso della nostra avventura attraverso i Balcani.
Un vecchio motto ai tempi della Jugoslavia unita ripeteva “6 repubbliche, 5 nazioni, 4 alfabeti, 3 lingue, 2 religioni, 1 solo Tito”.Un giorno ho chiesto al mio vicino di ombrellone da dove venisse.Haa risposto in uno stentato inglese “sono nato in Macedonia da genitori serbi e bosniaci, ho sposato una croata, parlo 3 lingue dei Balcani e conosco bene il Russo, i miei figli si sentono Europei e veniamo in vacanza qui in Montenegro perché è uno dei posti più belli del Mediterraneo”.
Non ci poteva essere conclusione più significativa per questo viaggio così intenso, pieno di colori e di immagini da portare nel cuore.