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IL VIAGGIO DI MARIELLA NAVA | Sanremo sì, Sanremo no

Creato il 24 giugno 2014 da Amedit Magazine @Amedit_Sicilia

mariella_nava_sanremo_sì_sanremo_nodi Leone Maria Anselmi

 

Nuova emissione discografica per Mariella Nava: una riedizione in de luxe limited edition (1000 copie) dell’antologia Sanremo sì, Sanremo no. Rispetto all’omonimo album del 2013 compaiono due bonus tracks: Un minuto di silenzio e Non ci vuole un granché; il titolo del brano Il viaggio qui muta in T’invito a riprendere il viaggio. Con ventuno tracce si fa inevitabile la dilatazione in due cd. In Sanremo sì troviamo, in ordine rigorosamente cronologico, tutte le canzoni portate da Mariella al Festival, sia come interprete-autrice e sia come sola autrice, in un arco temporale che va dal 1987 al 2002; si parte dalla delicata Fai piano (poi confluita nel primo album Per paura o per amore) per giungere alla ritmata e incalzante Il cuore mio (dall’album Questa sono io). L’anno d’oro di Mariella è il 1991, doppiamente presente con Gli uomini e con la toccante Spalle al muro (magistralmente interpretata da Renato Zero). Del 1992 è Mendicante (di grande impatto anche la copertina del disco firmata da Forattini), seguono nel 1994 Terra mia e nel 1995 Per amore (poi reincisa, tra gli altri, anche da Andrea Bocelli). Gli anni Novanta si chiudono col botto, con la trascinante Così è la vita, forse il pezzo naviano di maggior successo popolare. Meno felice il duetto con Minghi nel 2000 (Futuro come te).

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Sanremo no contiene tutte le canzoni escluse dal Festival. Spiccano due perle: Piano inclinato del 1997 (eseguita poi nel 2000 in duetto live con Renato Zero nello show Tutti gli Zeri del mondo) e Dimmi che mi vuoi bene (poi nell’omonimo album del 1998). «Sanremo – scrive la cantautrice tarantina nel booklet – è un’opportunità, un momento, un’illusione, la magia che può iniziarti ad un sogno, riportarti in luce, rimetterti in gioco, lasciarti a mani piene o a mani vuote, premiarti o farti urtare bruscamente contro la realtà di ogni artista di dover conquistare ogni volta il suo pubblico. È il cuore in gola, emozione, adrenalina, imprevisto, speranza, aspettative, piacere e delusione, coraggio e paura insieme. È un filo preso o lasciato, tenuto o sfuggito di mano, di un palloncino che sale spinto nel vento. Lo segui con lo sguardo, lo vedi andare, mentre lentamente si perde in alto lontano. Leggero.»

Tutti i brani di Sanremo sì, Sanremo no sono nuove versioni, rielaborate e reinterpretate nel rispetto degli arrangiamenti originali. A margine di ogni testo Mariella ha aggiunto delle note per ripercorrere genesi e stati d’animo, Sanremo dopo Sanremo. Molto interessanti i due inediti che chiudono la raccolta, e che ne stemperano il vago sapore di definitività. Un minuto di silenzio è una riflessione sull’Italia, brano gemellabile a Nuovamente (scritto a quattro mani con Zero e scelto come traccia introduttiva dell’album Amo – Capitolo II); in Non ci vuole un granché Mariella canta: «…Siamo noi il miracolo che può contare, non ci vuole un granché, bastiamo io e te».

Leone Maria Anselmi

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