Come mai quando vai in una spiaggia semi-deserta l’unica altra persona che arriva si piazza a 50 cm da te ed è incredibilmente molesta? E perchè la famigliola vicina di ombrellone è sempre agitata e con figli iperattivi? E per quale inspiegabile ragione quando, quella volta su mille che ti si sdraia vicino un bel figone, ti sei scordata di farti i peli la sera prima? Non lo so, forse il Regista di questo Mondo è davvero spiritoso. In queste settimane estive vi propongo assurde & quotidiane storie di spiagge, sale, sole ombrelloni, discorsi spiati perchè urlati a gran voce da quella scassapalle che si è sdraiata accanto a me…mentre io volevo solo rilassarmi!!! Per condividere, tanto lo so che capitano anche a voi uguali…se non peggio!
Che belli i bambini (quelli degli altri e per un tempo limite di 10 minuti se stanno dormendo, se sono svegli anche 5). Meno belle alcune mamme. Eh sì, molte donne post-maternità diventano degli esseri pesantissimi figlio-centrici il cui unico argomento di conversazione è la Santa Maternità. Al mare poi la trasformazione in chiocce-oppressive raggiunge l’apice. Tra il lasciare i pargoli allo sbaraglio ed il seguire ogni impronta che lasciano sulla sabbia, c’è sempre una via di mezzo…il buonsenso! Ma la mammina che si piazza a 30 cm dal mio asciugamano in quell’unico assolato sabato libero di luglio, il buonsenso l’ha perso per strada il giorno in cui quel delizioso spermatozoo ha incontrato il suo trepidante ovetto.
Arriva con l’ armamentario completo, nemmeno dovesse stare via tre mesi: ombrellone, tenda, tendina, parei vari, passeggino, svariate borse frigo ed altrettante borse di giochi (peccato che il pargolo in questione non abbia ancora capito quale sia l’uso reale delle mani). Sorride in giro, fiera ed orgogliosa della sua creatura che tutti ammirano (peccato che tutti stiano guardando lei pensando “quando si mette a sedere e la smette di arrotolarsi tra tende&ombrelli alzando questo dannato polverone?“). Nel momento in cui finisce di barcamenarsi nei suoi attrezzi, tira giù dal passeggino quella creatura dalla faccia non troppo sveglia e cerca di convincerla in tutti i modi a giocare, mugolando con quella voce idiota che solo alle mamme riesce fare, continuando a cercare consensi dal pubblico. Con lo sguardo colmo di gioia mi rivolge un sorriso mentre la Bestiolina sta cercando di rotolare sulla mia asciugamano; guardo prima lui passandogli telepaticamente un “levati di qui o non arrivi in prima elementare“, poi passo a lei indicandole con il sopracciglio la copertina del libro che sto tentando di leggere “Donne Senza Figli” sperando di chiarire la mia posizione. E invece no. Diventa un pretesto per attaccare bottone sulle gioie della maternità.
“Ma che ho fatto di male?“. Fingo di ascoltarla, mentre il pargoletto combina danni in giro, ma la super-mamma è talmente presa dalla sua opera di redenzione del diavolo-cattivo-con-i-capelli-rosa che non si accorge dei quintali di sabbia che il piccolo sta ingerendo. Solo quando è vicino al soffocamento si prodiga in una scena-madre con tanto di manovra di salvataggio che ha imparato al corso pre-parto! E che palle, signora (signora…avrà un paio di anni più di me)!!! Sventato il pericolo si è messa in testa che vuole fargli il bagno. Giovanni (questo il nome) non è dello stesso parere. Appena lo avvicina all’acqua comincia a dare di matto, urlando come una sirena impazzita. Ma lei no. Convinta di capire le necessità e di dover far affrontare le paure al suo bambino, lo immerge lo stesso. Lui strilla più forte. Io vorrei solo dormire.
Ferita da queste scene che “Guarda, proprio non le ha mai fatte. Di solito sguazza felice come un pesciolino e non piange mai“…”Certo, come no! Ma come mai nessuna madre ha il coraggio di ammettere che il figlio è un rompicoglioni lamentoso?!?”, decide (sempre di sua spontanea iniziativa) che G. ha fame. E via con la mammellona al vento al quale cerca di attaccarlo inutilmente. Ma lei SA che Lui ha fame. Lui, secondo me, ha solo voglia di non sentirla più parlare. Quindi decide sapientemente di inscenare uno svenimento e crollare nel sonno più profondo. FINALMENTE zitto e fermo!!! Anche lei si zittisce per cinque minuti. Ah bene! Arriva una mia amica bionda a salutarmi e cominciamo a chiacchierare di lavoro, vita e fii. “Scusa, potete parlare un po’ più piano che mi svegliate il bimbo?“.
La mia trasformazione da Sirena a Iena si compie in due secondi. Mi giro con lo sguardo omicida, la fisso silenziosamente con gli occhi a fessura e sibilo elegantemente “Signora, ha rotto il cazzo”! Non mi ha più infastidito per il resto della giornata. Mentre finalmente mi rilasso, mi sorge un pensiero spontaneo: ma oltre alle spiagge per i cani, non si potrebbero fare le spiagge isolate per mamme&figli?!?