Ci fu un tempo tal Igor Marini (riarrestato di recente), un faccendiere che giurò e spergiurò di aver visto Mortadella (Prodi), Cicogna (Fassino) e Rospo (Dini), intascare vagonate di soldi per la faccenda di Telekom Serbia, poi rivelatasi una bufala. Servizi segreti deviati, faccendieri fantasiosi. Commissione di’inchiesta nominata dal governo Berlusconi II, spese pazzesche.
Ci fu un tempo tale Farina Renato detto “betulla” (codice segreto di un affiliato), che ebbe il compito di scrivere articoli con i quali cercare di smentire il coinvolgimento dei servizi italiani nell’affare Abu Omar e di cercare di addossarne la responsabilità a Prodi, quando era Presidente della Commissione Europea. Farina infatti pubblicò su Libero una bufala, con la quale provò dimostrare l’esistenza di un patto tra USA ed Europa sulle attività della CIA nel vecchio continente; a sottoscriverlo sarebbe stato Prodi. Il testo di quell’articolo gli fu passato integralmente dal SISMI. Tutto un falso, Il solito quotidiano che si presta “Libero”. Ovvio. La stessa combricola stava dietro alla bufala di Telekom Serbia, per colpire il solito Prodi.
Ci fu un tempo tal Scaramella Mario che giurò e spergiurò che Prodi era un agente segreto del famigerato KGB. Scaramella, losco personaggio diventato famoso per l’avvelenamento di Litvinenko (morto) e per essere stato il maggior consulente della famigerata commissione Mitrokhin, istituita dal governo Berlusconi II (2002). Il tutto rivelatosi una bufala. Faccendieri e consulenti fantasiosi. Commissioni inutili e costose.
C’abbiamo adesso tal Valter (senza doppia v) Lavitola, amico stretto di Berlusconi III, che avrebbe fabbricato il solito dossier bufala, stavolta a carico di Fini, diventato odiato nemico quasi peggio di Prodi. Lavitola, accompagnatore del papi nel viaggio in Sudamerica, ha forti conoscenze laggiù, in quei paradisi fiscali, ed avrebbe sfruttato queste sue conoscenze (nonché i soliti servizi segreti deviati), per fabbricare un dossier che accuserebbe Fini di aver venduto, per due euro, una casa a Montecarlo che valeva milioni e, per di più, con la grandissima aggravante, di averla venduta al proprio cognato.
Stanno giocando ai soldatini, e non sanno di stare al governo di un paese.