Si alzò sopra le fronde dei meli e dei pruni e sfiorò le cime dei pini, attraversò le città.
Vide gli ingorghi nelle strade, i tetti rossi delle case, e seguì le stradicciole che tagliavano i campi, e il vento lo portò verso i boschi, e lo portò su, sempre più su, e il mondo diventava più piccolo.
Vide i verdi delle selve che dipingevano i monti, vide la nebbia sulle colline, rigagnoli d'acqua scendere dalle rocce e attraversare le valli, diventare fiumi.
Continuò a salire, fino a quando fu abbracciato dalle nuvole, e si imperlò di goccioline.
Continuò a volare alla cieca, un po' salendo, un po' portato avanti dalla brezza.
E tutto d'un tratto uscì dalle nuvole e vide sotto di sé, lontana ma immensa, la magnifica vastità dell'oceano, illuminato dai riflessi aranciati del sole del tardo pomeriggio, e mosso da onde dalle creste bianche spumeggianti.
Raccoglieva in sé tutti i blu del cielo, e il blu notte dell'alto mare diventava turchese sulle baie, e saliva dalla distesa marina un profumo salato e il suono di risacca dolcissima, e nel cielo più in basso solcavano i venti gabbiani e procellarie.
Posto su una tale visione, sospinto dalle correnti sul mare infinito, il palloncino dovette pensare che non esisteva meraviglia più splendente.
Il mare è magnifico.
Non avrebbe desiderato altro che lasciarsi annegare tra quelle spume. giunto alla fine del suo viaggio.
Il mare è bellissimo.
Scoppiò, perse quota e precipitò nel profondo talasso abissale.
Grace