Ma l'arrivo in casa Volpone del nuovo maggiordomo, Mosca, mente fine e versatile, convincerà il grande armatore a calcare ancora di più la mano sui suoi amici, in modo da ricevere grandiosi regali in cambio della promessa (o della presunta allusione) di nominare solamente uno di loro erede universale dell'immensa fortuna.
Inizia così un vero e proprio gioco al massacro, con i tre amici disposti a tutto, pur di compiacere il potentissimo Volpone, mentre questi e il suo maggiordomo se la spassano alle loro spalle, perchè quello dell'ingordigia umana è un vero e proprio spettacolo comico...
Difficile parlare di un film come “Il Volpone” di Maurizio Ponzi senza evitare spoiler. Ci proverò, ma perdonatemi se ce ne sarà comunque qualcuno. Posso assicurarvi però che rivelarvi qualcosa di specifico della trama non toglie niente alla bellezza di questa pellicola.
Pellicola dove brillano per capacità recitative attori con la “A” maiuscola: gente del calibro di Enrico Montesano, splendido e irresistibile Mosca; attoroni come Enrico Maria Salerno, Alessandro Haber e Renzo Montagnani, chiamati ad interpretare gli amici avidi e doppiogiochisti; e poi lui, Paolo Villaggio, in quella che – a mio parere – è la sua migliore interpretazione “forever and ever”, nei panni del cattivissimo, spassosissimo, potentissimo e argutissimo Ugo Maria Volpone.
Dimenticatevi la “solita” maschera Fantozziana (quella genuina, per non parlare di quella inquinata dai tanti cloni e dalle ultime trashate degli ultimi Fantozzi), e lasciate perdere le celebratissime performance che negli anni '90 hanno dato modo alla critica di “riscoprire” Villaggio come attore (chè quando si lavora con Fellini son tutti bravi, col senno di poi, a dire: “Era un grande attore, scusate, non ce n'eravamo mai accorti prima!” - un po' come Totò quando lavorò con Pasolini per “Uccellacci e uccellini”, no?): qui abbiamo davanti un personaggio ferocissimo, senza scrupoli e spietatissimo (col quale, al tempo stesso, è impossibile non empatizzare), che gode a mostrare e a far emergere il lato peggiore delle persone che gli stanno accanto, ovvero quello più viscido e aberrante, per il puro gusto di farlo.
E perchè può permetterselo in virtù di un patrimonio e di un impero navale smisurato a cui tutti aspirano.
Un Villaggio così ispirato e cattivo non l'avete mai visto...
Si ride a crepapelle con “Il Volpone” (che a conti fatti è la riproposizione in chiave moderna della celebre commedia vittoriana di Ben Jonson, Volpone), anche se poi le risate sono molto amare perchè, sotto sotto e molto probabilmente, tutti noi, se ne avessimo la possibilità, tanto nel “piccolo” quanto nel “grande”, di fronte alla prospettiva di essere ricordati in un testamento dove anche le briciole potrebbero cambiare le nostre vite, ci comporteremmo esattamente come i tre amici di Volpone, che arrivano ad abbassarsi ai più infimi livelli morali, nonchè ad offrire tutti i beni più importanti in loro possesso, dalla propria nave ammiraglia che da sola ricopre il 40% del valore societario, alla storica Maserati costata un miliardo e mezzo delle vecchie lire, fino a concedere la propria moglie per una notte di sesso.
Il finale, che ovviamente non vi svelo, è da applausi.
“Il Volpone” è uno dei miei film preferiti in assoluto e lo rivedo almeno un paio di volte all'anno. La VHS che ho a casa è letteralmente consumata, non parliamo del dvd. Perciò quando ho visto che c'era il link col film completo su Youtube...beh, non ho saputo resistere.
Se non l'avete mai visto, è ora di farlo.
Scoprirete un film geniale, divertentissimo e sempre attualissimo.
Soprattutto scoprirete un Paolo Villaggio che, sono sicuro, avreste voluto vedere tantissime altre volte.