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Il vuoto a Montecitorio

Creato il 13 ottobre 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti

La paura del vuoto a Montecitorio: pidiellini in ordine sparso, figuranti e il debito da saldare a ScilipotiQuesta notte abbiamo sentito di sfuggita una notizia in tivvù. Diceva: “Per evitare l’effetto ‘vuoto’ Berlusconi ha dato ordine ai suoi di sedersi nell’aula di Montecitorio in ordine sparso”. Siccome questa mattina non l’abbiamo trovata su nessun giornale, un ricordo molto vago ci spinge a ritenere che la nostra fonte fosse il Tg5, ma non ci giureremmo. Cosa sta succedendo? Succede che questa mattina alle 11, Silvio terrà il discorso “riparatore” del casino combinato ieri dai suoi con la bocciatura dell’articolo 1 del bilancio dello Stato. Succede che nel discorso che riproporrà le menate di sempre, Silvio inserirà in una forma diversa lo stesso articolo bocciato ieri e che su questo porrà la fiducia. Le opposizioni (Pd, Idv e Terzo Polo) hanno deciso di comune accordo di non essere fisicamente presenti allo sproloquio berlusconiano per cui, andando lo stesso in diretta televisiva, si creerebbero degli spazi vuoti che i network di tutto il mondo ritrasmetterebbero paro paro nei loro paesi, dando l’impressione che Berlusconi ormai parli solo a se stesso. Non solo, come la prenderebbero la casalinga di Abbiategrasso e i nostri amici del Bar dello Sport di Adro, se vedessero Silvio parlare in una Camera (dei Deputati) semivuota? È stato allora che il premier ha avuto il colpo di genio. Si è ricordato di un servizio di qualche anno fa nel quale l’allora direttore del Tg1, Clemente Mimun, riuscì a taroccare le immagini del discorso di Berlusconi all’assemblea generale delle Nazioni Unite. Tenuto all’ora di pranzo, l’intervento di Silvio era stato seguito da tre persone, interprete e usciere compresi, ma Clemente riuscì a far vedere agli italiani che la sala era stracolma alternando le immagini di Silvio con quelle d’archivio di una seduta plenaria. Questa mattina, non potendo taroccare la diretta, Silvio ha dato ordine ai deputati del Pdl di sedersi in ordine sparso, occupando quindi anche i banchi dell’opposizione. La speranza di noi italiani anti-Silvio da sempre, è che la televisione si colleghi prima che Berlusconi inizi il suo discorso, in modo da mostrare al mondo l’uscita del deputati dell’opposizione e l’occupazione indebita dei loro scranni da parte dei servi, maggiordomi, paria e iloti che compongo il caravanserraglio del presidente del consiglio. In un primo momento Silvio aveva pensato anche ai figuranti di Forum, Amici, C’è posta per te e Pomeriggio Cinque, ma poi gli hanno detto che per entrare nell’aula occorre essere parlamentari e ai figuranti manca l’indispensabile passaggio in una tornata elettorale. Questo fatto racchiude l’essenza del berlusconismo, e la dice lunga sulla persona che gli italiani hanno scelto come loro guida per diciassette lunghi, interminabili anni. Silvio non si preoccupa dell’assenza delle opposizioni anzi, come ha sottolineato argutamente Bossi “...e non ci ...tanno ...anto ...eglio, la ...ducia ...assa ... enza ...blemi”, Silvio si preoccupa di quello che possono pensare gli italiani e il resto del mondo vedendo il parlamento vuoto. Come sempre, l’immagine conta molto di più della sostanza. Per il voto di fiducia di venerdì non dovrebbero esserci problemi. Claudio Scajola ha detto che la voterà ma che subito dopo darà vita a un altro soggetto politico. I Responsabili hanno avuto l’assicurazione che entro domani verrà saldata la seconda rata dell’ingaggio mentre resta l’incognita del Quirinale che ha fatto sapere che questa volta la “sola” maggioranza numerica non basta, Silvio dovrà dimostrare con i fatti che il governo c’è e che soprattutto farà quello per cui è stato eletto: governare. Incomprensibile, al momento, la posizione di Mimmuzzo Scilipoti. Ieri, nel nostro post, abbiamo commesso un errore. Abbiamo scritto che “testa di minchia”, come lo chiama amorevolmente la mamma, aveva votato contro e invece l’agopunturista di Barcellona Pozzo di Gotto non era fisicamente presente in aula ma si trovava in tribunale, a Messina, dov’era stato chiamato in qualità di “persona informata sui fatti”. Di quali fatti non si sa, però Domenico, a domanda di un giornalista, ha risposto: “C’erano rischi? Avrebbero potuto pure farmi una telefonatina”. Ma nella stessa intervista rilasciata al Corriere della Sera, Scilipoti ha fatto intendere altre cose, ha lanciato segnali molto chiari (a suo modo naturalmente), a Silvio e ai suoi pasdaran. Dice Scilipoti: “La verità è che nella maggioranza c’è dibattito e anche io, all’interno di questo dibattito, ho una posizione aperta”. Parlando poi in terza persona, Mimmuzzo ha sillabato: “Scilipoti ritiene che il fatto di stare dentro una maggioranza non paralizza i deputati. Non è che tutto quello che decidono i vari Verdini o Cicchitto è oro colato. (Tornando poi in prima persona, nda) Voglio dire: io lo scorso 14 dicembre mi sono immolato per il bene degli italiani. Quindi, sempre per il bene del paese, ora posso fare anche un passo indietro”. Ma Scilipoti viene al dunque quando afferma: “Io, quando feci la scelta che sappiamo, e che m’è costata cattiverie e insulti, decisi con il Cavaliere un certo tipo di percorso. Ora, visto che le cose non stanno andando come previsto, io entro nel dibattito che s’è sviluppato dentro la maggioranza e sto, come dicono quelli che parlano bene, nella dialettica, e mi muovo, ascolto...”. Non occorre una grande intelligenza per capire che Scilipoti non ha ancora ottenuto quello che voleva in “un certo tipo di percorso” e che se lo otterrà nelle prossime ore tornerà fra le braccia di Silvio, ma quello che più ci interessa è il fatto che ancora una volta questo paese è governato da un personaggio ricattabile pressoché da tutti. E se anche Scilipoti può permettersi di farlo, digiamolo, siamo messi proprio male.


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