Si calcola, infatti, che la promozione nella massima serie inglese per un club di Championship consista in un aumento del fatturato di oltre 60milioni di sterline per quanto concerne la prossima stagione relativamente ai diritti televisivi. E non è tutto: la Premier League concede alle matricole quasi la stessa cifra come “cuscinetto”, considerando che i bookmakers danno proprio i club neopromossi come i favoriti alla pronta ridiscesa. Peccato che questo non sia accaduto in ben 17 casi su 30 negli ultimi dieci anni, con le società che, oltre ad avere mantenuto la categoria, hanno anche mantenuto la possibilità di gestire il tesoretto a loro destinato per sviluppare progetti dentro e fuori il rettangolo verde.
Inutile dire che un assegno da 130milioni di euro avrebbe fatto gola a chiunque, figuriamoci a quella vecchia volpe di Pozzo, il quale dopo aver tramutato l’Udinese in una delle pochissime società virtuose della Serie A, sta puntando a ottenere quantomeno gli stessi risultati con il Granada in Spagna e proprio il Watford in Inghilterra. A tradirlo, però, è stato proprio un italiano: è infatti di Marco Cassetti, giunto in prestito guarda caso dall’Udinese, il fallo da rigore che nei tempi supplementari ha permesso all’eterno Kevin Phillips di realizzare il calcio di rigore che ha deciso l’incontro. Per mister Gianfranco Zola una grandissima delusione, giunta al termine di una stagione comunque molto positiva.
Certo, a quell’assegno Pozzo penserà parecchio durante l’estate…