Il WiFi libero in Italia: ecco come sarà

Da Alex
Il Consiglio dei ministri ha approvato il pacchetto sicurezza messo a punto dal ministro dell'Interno Roberto Maroni. Il pacchetto si compone di un decreto legge ed un disegno di legge. Sono diverse le misure contenute nel provvedimento, ma vorrei spostare la mia attenzione solo su uno dei punti contenuti nel decreto, analizzando la notizia della "liberalizzazione degli accessi alle reti WiFi". Un parolone che dice tutto e non dice niente; se tutto dovesse andare per il meglio, così come "formalmente promesso" dal nostro ministro, le norme che fino ad oggi hanno soffocato le reti senza fili in Italia (con il cosiddetto "decreto Pisanu", in vigore da più di 5 anni), saranno modificate: niente più richiesta di un documento d’identità cartaceo per accedere alle reti WiFi nei locali pubblici e nessun obbligo dei gestori di chiedere l’autorizzazione in questura per fornire il servizio. Non sarà comunque una vera e propria liberalizzazione (così come già sbandierato allegramente in televisione da diversi personaggi) perché, come ben specificato dal governo, "bisognerà contemperare le esigenze della libera navigazione con quelle della sicurezza. Si studierà un modo per identificare i dispositivi attraverso i quali le persone si connetteranno alla Rete senza fili da locali pubblici". Rimane anche in sospeso la definizione delle procedure secondo le quali i vari gestori delle reti dovranno in qualche modo archiviare i log di navigazione dei loro clienti, così come avviene ora. La legge attuale scadrà a fine anno e non verrà prorogata; occorrerà quindi che in pochi mesi vengano definiti chiaramente tutti i punti. La strada é quindi ancora lunga e tutta in salita, ma almeno si sta cercando di fare qualcosa per migliorare e snellire una legge che di fatto in Italia limita e scoraggia la diffusione su larga scala di network WiFi. Basta guardare gli altri paesi Europei o gli Stati Uniti per capire come questa legge abbia fortemente penalizzato il nostro paese. La mia curiosità ora é rivolta ai telegiornali italiani che, in un modo o nell'altro, riusciranno sicuramente a storpiare la notizia, proponendola ai telespettatori in modo completamente differente da quelli che in realtà sono gli intenti (più che lodevoli) del nostro governo.

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