Il Windows Marketplace chiuso al free software

Creato il 21 febbraio 2011 da Idl3

La settimana scorsa Jan Wildeboer sul suo blog ha riportato una notizia scoperta per caso leggendo una discussione sul forum di Nokiaforum. Il fatto raccontato da Jan Wildeboer era passato inosservato.

Sono ormai vari mesi infatti che e’ in vigore l’accordo “Microsoft Application Provider“, che disciplina il Windows Marketplace e l’App Store, attraverso i quali gli utenti possono ottenere applicazioni e gli sviluppatori possono pubblicarle.

NIENTE GPL, SIAMO MICROSOFT – L’accordo in sostanza esclude tutte le licenze equivalenti alla GPLv3, LGPLv3, AGPLv3. Infatti all’articolo 5 lettera e possiamo leggere:

“e. The Application must not include software, documentation, or other materials that, in whole or in part, are governed by or subject to an Excluded License, or that would otherwise cause the Application to be subject to the terms of an Excluded License.”

Per “Excluded License” si intende:

“any license requiring, as a condition of use, modification and/or distribution of the software subject to the license, that the software or other software combined and/or distributed with it be (i) disclosed or distributed in source code form; (ii) licensed for the purpose of making derivative works; or (iii) redistributable at no charge. Excluded Licenses include, but are not limited to the GPLv3 Licenses. For the purpose of this definition, “GPLv3 Licenses” means the GNU General Public License version 3, the GNU Affero General Public License version 3, the GNU Lesser General Public License version 3, and any equivalents to the foregoing.”

Si tratta delle licenze di copyleft che hanno la caratteristica della reciprocita’ (o viralita’) e che obbligano a fornire il codice sorgente. Inoltre vietano l’utilizzo di meccanismi quali il DRM che limitano o impediscono la capacita’ di un dispositivo di utilizzare binari modificati. A cosa serve infatti avere i sorgenti a disposizione se non posso modificarli e usare cosi’ il software libero modificato?

Liberissima ovviamente la Microsoft di fare le sue scelte ed escludere dal Marketplace il software libero, tenendo solo quello open source (vedi la differenza tra software libero e software open source). Tuttavia non si dia la colpa alla licenza GPLv3 o alla GPL in generale, ne’ si dica che distribuire anche i sorgenti e’ difficile, le distribuzioni GNU/Linux lo fanno da anni per decine di migliaia di applicazioni e pacchetti firmati.

ARS TECHNICA ‘MISS THE POINT’ – La Microsoft attua la politica di esclusione del free software per motivi che ben conosciamo, ma non li conoscono tutti evidentemente, visto che in un articolo su Ars Technica dal significativo titolo: “Windows Phone Marketplace bans the GPL, and the App Store should too” si dice:

“the GPL requires commercial distributors of GPL-licensed programs to make available source code. Though most people demanding the source code would bypass the middle man and go straight to the developer, this does not absolve Microsoft of its obligation. Given that Microsoft presently has no interest in the source code to third-party Windows Phone 7 applications—developers submit only finished binaries—this is likely a burden that the company would rather avoid. Abiding by the license terms would require the development of an infrastructure to share source code to Marketplace applications.
[...]

Microsoft’s stance may not be the pragmatic one. But it’s the right one.”

Nulla vieta alla Microsoft di obbligare chi distribuisce binari sotto licenza GPL tramite l’App Store di Microsoft di fornire anche i sorgenti. Cosi’ come fanno tutte le distribuzioni GNU/Linux con le loro applicazioni e pacchetti. Certo, per Microsoft e’ molto piu’ facile usare questa scusa per escludere tutto cio’ che e’ sotto licenza GPL. Microsoft ha fatto la cosa giusta, ma per se stessa, non certo per gli utenti.


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