da un articolo di Timothy A. Wise
Su BusinessWorld del 7 gennaio 2014 Wise racconta la vicenda che ha contrapposto il World Trade Organization (WTO), controllato dai paesi occidentali, e la legge indiana contro la fame (Food Security Act).
A Bali, dice Wise, fuori dell’edificio dove si riuniva il WTO nel dicembre scorso, era stato improvvisato un piccolo altare in memoria di Lee Kyung Hae, il produttore agricolo coreano che dieci anni fa, a Cancún, durante le proteste contro la riunione del WTO, si era ucciso dichiarando: “Il WTO uccide i contadini”.
La commemorazione aveva le sue ragioni, perché a Bali il WTO cercava di vietare la campagna indiana contro la fame “Diritto al cibo”. La campagna vuole assicurare un prezzo decente al grano prodotto e distribuito in India, ma il WTO riteneva che questo intervento statale fosse contrario alle regole di liberalizzazione del commercio.
Alla fine si è arrivati a un compromesso che evita di perseguire l’iniziativa indiana per 4 anni, e che ha salvato il modesto accordo – dopo l’impasse di Doha – per facilitazioni commerciali e misure in favore dei paesi più poveri.
Sul tavolo c’è anche l’accordo sull’agricoltura e le controversie che hanno bloccato i negoziati di Doha fin dal 2003, come quelle sui sussidi dati dai paesi ricchi alla loro produzione agricola mentre si impone il libero scambio ai paesi poveri.
Le proposte dell’India, ignorate sin dal 2008, sono state fatte proprie da un gruppo di 33 paesi, tra cui Indonesia e Filippine. Nonostante l’opposizione USA, sarà consentito un leggero aumento del prezzo del grano rispetto a quello di mercato, in deroga alle regole del WTO, per sfamare gli indigenti, includendo queste politiche nella cosiddetta Scatola Verde dei sussidi consentiti ai produttori agricoli.
Si noti, aggiunge Wise, che gli USA, che si opponevano a questa richiesta, godono di sussidi protetti dalla Scatola Verde per 120 miliardi di dollari sul totale di sussidi di 130 miliardi. Inoltre durante la grande depressione degli anni Trenta la politica USA di sussidio ai produttori di grano fu esattamente uguale a quella dell’India di oggi.
Il documento 11/9/2014