Ore 19:00
Guido nella strada più trafficata della mia città, coacervo di piccole fabbriche, negozi, centri commerciali piccoli e medi, mille attività in generale. La strada corre su due corsie a senso unico, il traffico scorre ma l'ora è quella che è.
Un delirio, insomma, acuito dal caldo estivo arrivato troppo presto e senza dare la possibilità alla gente di fare il cambio dell'armadio.
Si avanza lenti, ma abbastanza spediti, i finestrini abbassati e la poca voglia di farsi baciare dal sole.
La radio sputa fuori una possibile hit estiva, la voglia di tornare a casa e buttarsi sotto la doccia è talmente alta da essere insopportabile.
All'improvviso sento un clacson suonare all'impazzata.
Dallo specchietto un furgoncino di un noto corriere espresso guidato da un ceffo in canottiera cerca l'impossibile manovra del sorpasso acrobatico, suonando il clacson e lampeggiando.
"Levati puttana!" mi urla dal finestrino aperto "Togliti di mezzo, troia!"
Ora, anche avendo le ali montate sulla 206, più veloce non sarei potuta andare, ma non è questo il punto.
Villano.
Cafone.
Il mio buon carattere si agitava sotto la pelle delle braccia.
Ora mi metto a venti all'ora, ho pensato.
Ma il tipo scartava dietro di me, gesticolava e sbraitava continuando a offendere la mia virtù.
Mi son detta che forse non tutte le battaglie si possono vincere, che il mondo non può esser salvato tutto insieme, che se a 'sto tizio l'educazione non gliel'hanno insegnata i genitori nè la maestra delle elementari non posso farcela io.
"E allora passa, idiota!" gli ho urlato dal finestrino accostando e lasciandogli la via libera.
E' sfrecciato quattro metri avanti ricominciando il teatrino con l'automobilista successivo.
Magari aveva mille consegne da fare prima di sera, povero Cristo.
Magari c'aveva una spranga sul furgone ed ho fatto bene a lasciar perdere e a non voler finire nel TG nazionale.
Magari il poveraccio è solo stressato perché non arriva a fine mese ed il gasolio costa.
Magari è il caldo.
Magari si è schiantato contro un palo della luce.