Prologo: il Davide Videoludico sta combattendo una battaglia impari contro la testa di ponte dell'armata d'invasione vegana. Avendo avuto fortunosamente la meglio contro l'autista del pullman spaziale degli invasori alieni, il nostro eroe si accinge a portare l'assalto decisivo contro il ventre molle della turpe progenie degli xenomorfi erbivori. Il destino della terra sembra dipendere totalmente dalle scarse capacità del più debosciato tra i "nerds" in circolazione... Riuscirà il Davide ad avere la meglio sul "VeganBusTours" di SuorGermana? Soccomberà nell'impresa? È tutto un grandissimo equivoco ed il Videoludico s'accinge a rimediare l'ennesima figura di palta?
Seguiteci e lo scoprirete!
"Siamo finalmente giunti alla ressa dei visconti!", sentenziò il Davide, detergendosi il sudore che gli colava copioso dalla fronte con il risvolto della parannanza. "O io o voi!!!", aggiunse sottovoce, con cipiglio alterato, rivolgendosi mentalmente alla turpe comitiva che, nel mentre, gozzovigliava ignara nella sala da pranzo del "Bella Napoli".
Guardingo e circospetto come una nutria, il Davide percorse a ritroso lo stretto budello che lo riportava nella cucina del suo ristorante e, varcata la soglia dell'asettico locale illuminato da sfarfallanti tubi al neon, il nostro eroe incominciò a lambiccarsi il cervello nel tentativo di studiare un piano sensato per riuscire ad avere finalmente la meglio sull'intera comitiva aliena.
"Che brutta situazione! Devo ragionare in fretta... Dunque, da quando mi sono congedato dal gruppo saranno passati una decina di minuti. Pane, bevande e coperto sono già sul tavolo, quindi non ho motivo di rifarmi subito vivo in sala e gli alieni sicuramente inganneranno il tempo sbranando i farinacei, alimenti senz'altro compatibili con il loro metabolismo sballato... Ora, devo escogitare rapidamente un sistema per neutralizzarli in massa, perché se provassi ad affrontarli singolarmente in campo aperto, sarei senz'altro sopraffatto dal loro numero... Pensa, Davide... PENSA!".
Improvvisamente, un ricordo del passato si fece autonomamente largo fra le anse della matassa di minchiate che da sempre costituiva la coscienza del Davide Videoludico e l'immagine incerta e tremolante di Mariano Mordegardo detto "Il Segnato", amico d'infanzia del nostro eroe, si palesò come un "Muso Ispiratore"...
E che muso!!!
Mariano era un ragazzetto schivo (ed anche un po' "schifo"...) che Il Davide aveva avuto l'onore di conoscere durante una "festa delle medie", essendo anche lui uno degli asociali emarginati che il gruppo aveva scartato dall'organico che avrebbe preso parte al consueto "Gioco Della Scopa", adducendo la canonica scusa dell'"abbiamo fatto le squadre prima...". Al Davide stava simpatico Mariano, fondamentalmente perché Mordegardo "Il Segnato" era più sfigato di lui e, frequentandolo, la sua autostima si accresceva di diverse magnitudini.
"Ma perché sei sempre così negativo?", domandò un giorno il Davide a Mariano.
"Non sono negativo...", gli rispose stancamente "Il Segnato". "Sono fatalista.".
"Fatalista?! CHE RIVELAZIONE!!!", gioì tra sé e sé il Videoludico, che non aveva mai considerato l'amico sotto questo punto di vista. Da quel giorno in avanti, infatti, il Davide iniziò a frequentare il Mordegardo ancora più assiduamente ma, badate bene, non più perché il confronto lo imbelliva... Tutt'altro! Erano diventati inseparabili perché il Videoludico ora stimava ed apprezzava l'amico per quello che era veramente: UN FATALISTA! ...Che al Davide non gli riuscivano proprio le "Fatality" di "Mortal Kombat" e, stando a stretto contatto con uno che evidentemente se ne intendeva, sperava di imparare finalmente qualcosa di utile...
Per contro, "Il Segnato" era una figura tragica che con i videogames non c'aveva niente da spartire. C'avete presente la malinconica icona del "ronin" tisico tipica della letteratura romantica giapponese? Un campione del "bushidō" che, nel momento topico dello scontro con la sua nemesi, si piega in due e muore tra rigurgiti di sangue senza che nessuno lo sfiori neanche con un dito? Ecco. "Il Segnato" era pure peggio. "Il Segnato" attendeva la morte dall'età di sette anni...
In quel tempo, egli giocava nel giardino di casa. Inavvertitamente, essendo passato troppo rasente ad un fico d'india, s'era involontariamente tempestato un braccio di aculei. Sofferente, era riuscito a rimuovere la stragrande maggioranza delle spine, ma qualcuna di queste era troppo piccola e troppo profondamente conficcata nella pelle per essere estratta. Mariano, che al tempo leggeva di nascosto i fumetti di "Iron Man" del fratello più grande, intravide in questa evenienza quello stesso infausto destino che aveva colpito «Anthony Edward "Tony" Stark»... Solo che l'eroe dei fumetti era minacciato da una pericolosa scheggia metallica mentre il Mordegardo temeva di dover perire a causa dei temibilissimi aculei di fico d'india saldamente infissi nel suo braccio. ...E quando, dopo una settimana di sfregamenti e frizioni, non riuscì più a rinvenire le traccie delle spine, capì che il suo destino era definitivamente segnato. Gli aculei erano ormai penetrati nel suo corpo e, con moto incessante, avrebbero prima o poi raggiunto un organo vitale, uccidendolo...
"Morirò, lo so.".
Mordegardo non fece mai parola con nessuno di questo suo terribile segreto, ma da quel momento in avanti prese a farsi chiamare "Il Segnato", assumendo nel contempo un atteggiamento distaccato e fatalista nei confronti di qualsiasi evento riguardasse lui ed il suo futuro...
...E fu proprio durante un "barbecue" tenutosi in quello stesso giardino che fu fatale per il destino di Mariano che "Il Segnato" illustrò all'amico "nerd" con i fatti e le parole il suo modo di vivere la vita; un'immagine che ora, riemersa vivida nei ricordi del Davide Videoludico assieme alla memoria del carissimo amico, gli forniva inaspettata l'ispirazione per risolvere una volta per tutte la tenzone contro l'invasore alieno!
Mordegardo controllava la carbonella, mentre s'accingeva a cucinare sulla griglia una ricetta di sua invenzione, che da sempre egli solamente aveva il coraggio di ingurgitare... Nel dettaglio, la sera prima aveva preso un'oliva verde denocciolata e l'aveva usata per farcire una quaglia. Successivamente, la quaglia gli era servita per riempire un piccione che a sua volta costituiva la farcitura di un pollo. Il pollo, inserito a sua volta in un tacchino, era stato accuratamente avvolto in una porchetta intera ed il tutto era stato insaccato in un manzo e lasciato tutta la notte a macerare in un succoso intingolo di "brandy" e spezie. "ByPass Quadruplo". Questo era il nome della ricetta. Assaggiavi un boccone e potevi sentire distintamente lo schiocco delle coronarie che si occludevano. "Il Segnato" non se ne curava, comunque. Cucinava la sua ricetta ed eventualmente la condivideva con qualche "gourmet" avventuroso, ma perlopiù la consumava da solo come se non ci fosse un domani...
"ByPass Quadruplo! Overdose di proteine animali!!!".
Il Davide s'era illuminato, compiacendosi della portata della sua intuizione. Se gli alieni vegani erano totalmente erbivori, allora la carne indubbiamente doveva agire sul loro metabolismo come un veleno mortale! In tal senso, la preziosissima ricetta che "Il Segnato" aveva condiviso con il Davide in gioventù ora si connotava come un'inaspettata dispensatrice di morte per l'invasore alieno nonché salvezza del genere umano!!!
Somministrarla ai vegani, diversamente, era tutto un altro paio di maniche...
Fortunatamente il Davide aveva studiato... O meglio, in un recente passato gli era capitato di leggere assolutamente per sbaglio uno ed un solo libro di cucina; un manuale che ora gli ritornava incredibilmente utile: "Cucinare Zen" del rinomato chef giapponese Sonasega Susuchi.
Il maestro Sonasega Susuchi.
Il "nerd" aveva trovato questo volume nella sua libreria preferita e lo aveva acquistato al volo credendolo un "walkthrough" per "Cooking Mama". Lo aveva letto e riletto per una quindicina di giorni buoni e s'era impegnato con intensità e dedizione, cercando di mettere in pratica tutti i suoi preziosi consigli durante le sessioni di gioco. Tuttavia, non riuscendo ad applicare correttamente le tecniche descritte nel manuale con il telecomando della "Wii", il buon Davide Videoludico si rese conto che qualcosa non quadrava...un mese dopo l'incauto acquisto!
Ma ora il discorso era differente... Si, perché "Cucinare Zen" insegnava la raffinata arte dell'inversione culinaria esoterica. Una tecnica segreta che consentiva di prendere qualsiasi ricetta originale o appartenente alla tradizione e, tramite un complicato processo di espansione dell'aura unito a tecniche di stimolazione degli "tsubo" delle pietanze, permetteva al cuoco di comporre la ricetta al contrario. Della serie: il Davide, concentrandosi adeguatamente e mettendo correttamente in pratica gli insegnamenti di Sonasega Susuchi, sarebbe riuscito ad operare l'inversione esoterica del "ByPass Quadruplo" del Mordegardo, trasformando il manzo farcito originale in un'oliva ripiena!!!
Il Davide, a gambe larghe, si flesse sulle ginocchia, abbassando il baricentro del corpo ed assumendo un'equilibratissima posizione da combattimento che un osservatore distratto avrebbe facilmente potuto scambiare per la posa di una persona in procinto di farsela addosso. Con gli occhi chiusi ed un inusitato cipiglio concentrato stampato in faccia, il Videoludico portò entrambe le mani strette a pugno, con gli indici accostati e tesi, davanti al volto. In armonia con l'intero universo, il "nerd" iniziò a respirare profondamente, vocalizzando nel contempo tutta la sua concentrazione...
"Ohm...".
"Hertz...".
"Volt...".
...Era da sempre molto bravo a vocalizzare...
Qualche secondo più tardi, il Davide uscì repentinamente dalla trance della meditazione e, riassestandosi il cavallo dei pantaloni come se niente fosse, levò un braccio ed agguantò al volo una confezione di «Olive ripiene "Al Tutto" di Giovanni Rana™», prelevandola da un pensile posto appena sopra la sua testa (che non si sa precisamente perché o percome, ma il mastro pastaio veronese produceva già di suo il "BayPass Quadruplo Invertito Esotericamente™" secondo la ricetta del Susuchi, quindi tanto valeva sfruttare il preconfezionato, piuttosto che impazzire ai fornelli...).
L'umanità potenzialmente in salvo grazie ai piatti pronti di Giovanni Rana.
Il Davide, con malcelata "nonchalance", riscaldò rapidamente le olive nel forno a microonde, le dispose accuratamente su un vassoio da portata e quindi, sull'onda dell'entusiasmo, fece un trionfale ingresso in sala da pranzo, esibendole fumanti e sorrette agilmente con una mano sopra la testa con tutta la grazia acrobatica che aveva maturato dopo anni ed anni di tentativi d'emulazione del "Juggler" di "Amiga".
Imitami, Davide! Ti tornerà utile!!!
...E pensare che i suoi compagni di scuola lo deridevano per questo. Perfino i suoi genitori si rammaricavano a torto per le quantità industriali di mele, pere ed arance che in gioventù il Videoludico aveva spiaccicato sui muri di casa, per allenarsi. Ahi! Quanti torti ingiusti. Che vita grama... Ma alla fine, il riscatto!
"Juggler" sarebbe stato orgoglioso di vederlo intento a salvare il mondo anche grazie al suo insegnamento!!!
Il Davide represse una lacrima di nostalgia ed arringò la sua folla di commensali: "Voilà signori! Vogliate gradire questo succulento antipasto totalmente vegetale che la direzione si premura di offrirvi per scusarsi del piccolo malinteso occorso in seguito alle ordinazioni. Prego. Servitevi...".
Con un sorriso rassicurante, il Davide Videoludico posò il vassoio al centro della tavolata e, successivamente, mosse un paio di piccoli passi all'indietro per gustarsi la scena da un punto di vista privilegiato. I vegani lo ringraziarono cordialmente e si gettarono all'unisono sulle «olive ripiene "al tutto"», trangugiandole con soddisfazione, ignari del complotto ordito alle loro spalle...
In brevissimo tempo il vassoio venne completamente svuotato e qualche istante più tardi il Davide poté osservare i risultati del suo machiavellico piano.
La comitiva del "VeganBusTours" era entrata in crisi nell'arco di un paio di minuti. Alcuni vegani erano collassati cadendo dalle sedie ed ora giacevano inerti sul pavimento. Altri, con le facce bluastre, gli occhi sporgenti ed il fiato corto, rantolavano il loro ultimo respiro riversi sul tavolo... Il Davide, sorridente ed a braccia conserte, osservava la scena compiaciuto, quando il suo sguardo cadde sulla figura ammantata di nero che sedeva all'altro capo del tavolo, con le mani raccolte a sostegno della testa reclinata e totalmente coperta da un cappuccio al di sotto del quale era solamente intuibile il baluginio rossastro di due piccolissimi occhietti maligni... Pareva la personificazione della morte. Le mancava solamente la falce. Attorno alla sua figura tremolava un'aura d'aria densa, in tutto e per tutto simile ai miraggi autostradali prodotti sul nastro d'asfalto dall'arsura dei mesi estivi più caldi...
Con un brivido, il Davide intuì tre cose: la creatura era viva, era immune al veleno ed era ostile...