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Illogica della convivenza

Creato il 29 aprile 2012 da Lacocchi @laCocchi
Che le convivenze siano difficili lo sanno tutti.
La sottoscritta aveva provato a far fare due risatine parlandone anche a quei lettori tutti d'un pezzo stoccafissi de Il Fatto Quotidiano, e l'articolo in questione era chiamato "Convivenze (in)felici" .
Ma questa volta non voglio analizzare i lati oscuri dei coinquilini, voglio analizzare l'illogica della convivenza. Quella per cui, per esempio, le immondizie si spostano nel cassonetto da sole, o l'illogica per cui i piatti nel lavandino si lavano autonomamente. Quelle cose lì.
Ora io, un po' come Aristotele filosofeggiava sulla Gnoseologia e la Logica, filosofeggerò sull'Illogica della convivenza usando dei personaggi coinquilini.
Perché nessuno vi ha avvisato da piccoli che: "Poi un giorno diventerai grande e dirai voglio andare a vivere da solo. E allora andrai in cerca di una casa, e troverai i coinquilini, e dopo un po', provata l'ebrezza della convivenza, dirai ma chi me l'ha fatto fare."
Ovviamente ai sensi di tutti gli ART. del codice della Convivenza, i coinquilini descritti sono ambosessi.
Che di certo non si opera del sessismo riguardo a chi lava di meno e a chi butta più immondizia.


Coinquilino 1: Il prescelto della monnezza
Solo i prescelti della monnezza sanno che le immondizie vanno accompagnate al cassonetto da due paia di braccia; che, sfortunatamente, i sacchetti non si cambiano da soli;  che no: se aggiungi cose dentro ad un sacchetto già strapieno, queste non troveranno magicamente spazio. Non c'è nemmeno l'auto incenerimento della monnezza, no.
I comuni mortali ignorano questo concetto di buttare l'immondizia.
"Ah! Chi ha buttato l'immondizia? Volevo buttarla io!" La frase con cui tutti gli altri coinquilini si relazioneranno con il prescelto. Che sa che, in realtà, non accadrà mai.
Coinquilino 2: L'eterno lavapiatti
Così come per le immondizie, molte case hanno un solo addetto al lavaggio dei piatti. O meglio. C'è sempre qualcuno che lascia qualcosa da lavare, e c'è sempre il poveretto che capita a cucinare giusto nel momento in cui qualcun'altro ha finito e si è inspiegabilmente volatilizzato. Lasciando tutto quello che serve per cucinare nel secchiaio. Da lavare.
"Lavo quando torno a casa!" è la scusa più gettonata degli altri coinquilini che non lavano mai. E il quando è altamente top secret.
Coinquilino 3: Il bel lavanderino con perdite di memoria
E' quello che fa una lavatrice, e poi lascia il bucato dentro per due, tre, tot giorni.
E' anche quello che stende tutti i suoi averi su tutti gli stenditoi disponibili e li lascia ad asciugare per giorni. Settimane. Che più asciutti di così potrebbero essere utilizzati come legna per il camino.
"Oddio mi sono dimenticato il bucato!" E' la frase che ripeterà ogni volta che rientrerà in casa.
Ovviamente, essendo lui/lei afflitto da improvvise perdite di memoria, un secondo dopo avrà già rimosso che il suo bucato è ancora in lavatrice. E il bucato resterà lì, in attesa di un nuovo miracolo: l'autostendimento.


Coinquilino 4: mastro bagno sporco
Che non lo sapevate che anche il bagno è dotato di un sistema autopulente? E' di questo che è convinto il coinquilino mastro bagno sporco. Dirà sempre "lavo io il bagno questa settimana" e poi niente. Mastro bagno sporco fa sempre affidamento al coinquilino più sensibile, quello che dice no al lavarsi tra schifezze varie che non sto qui a elencare.
"Per fortuna hai lavato tu il bagno! Era così sporco!" dirà mastro bagno sporco. E poi si ritroverà con la testa nel cesso per un test di controllo qualità della pulizia. Scherzo.
Coinquilino 5: l'eterno scroccone
Ce n'è uno in tutte le case. Quello che il sale "mi sembrava di averlo... posso prendere il tuo", quello che l'olio "deve averlo finito qualcuno, io no... posso usare il tuo", quello che "posso rubarti un goccio di latte" e te lo finisce, quello che "hai del te? MI PRESTI una bustina?" poi dovrei riusarla?, quello che "ordiniamoci un take away. Ma io non ho soldi però".
E no: l'eterno scroccone non cambierà mai. E non comprerà mai la carta igienica.
Queste sono solo alcune tipologie di coinquilino con cui potreste ritrovarvi a vivere.
La convivenza è dura, cari miei. E anche le persone più insospettabili, convivendo diventano pericolose.
Tipo la mia coinquilina. Che ieri sera ha cercato di uccidermi a tradimento. Guardando un film dell'orrore. A volumi esagerati. Nascosta in camera. Al buio. In silenzio.
E ha visto bene di far coincidere il momento in cui la protagonista urlava a squarciagola inseguita da un pazzo che rideva con il momento in cui io rientravo in casa.
Strano che la vicina non abbia chiamato la polizia. No, perché io, sentite le mie urla, l'avrei fatto.

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