Illuminazione a LED della zona industriale: siamo certi che sia la scelta più saggia? Sicuramente è quella più costosa! Ma tanto la maggioranza, come al solito, tira dritto e non ascolta alcun consiglio.
I toni trionfalistici con cui l’Assessore Nardin ha presentato, sui giornali, il nuovo progetto dell’illuminazione a LED per la zona industriale ci lasciano veramente perplessi. Giungono notizie dal Comune di Muggia, il quale non ha risparmiato alcunché dall’installazione di un sistema di illuminazione pubblica a LED, anzi! E per di più la qualità della luce emessa dal nuovo sistema non soddisfa i cittadini (troppo fredda e troppo scura). Il problema è che gli impianti a LED costano anche 4-5 volte di più di quelli al sodio ad alta pressione. L’efficienza energetica delle lampade a LED che verranno impiegate a Cormons, inoltre è pressoché la stessa di quelle al sodio (attorno ai 90 lumen per watt), solo che costano molto di più e con pochi risparmi effettivi. Insomma, il guadagno per gli installatori e per i progettisti è più che garantito! Allo stato attuale un sistema a LED capace di soddisfare tutte le norme tecniche di settore e la LR 15/2007, costa MOLTO di più di un buon sistema al sodio. Punto!
Forse qualcuno (lobbies e progettisti e amministratori) dimenticano, volutamente o per ignoranza che l’illuminazione a LED (a luce fredda-blu) sarebbe fuorilegge secondo i dettami della LR 15/2007 in quanto viola sistematicamente i precetti cardine; quali:
1) provocano inquinamento luminoso;
2) la luce prodotta danneggia le osservazioni astronomiche.
Intendiamoci, nessuno mette in discussione che i LED possano essere una delle tecnologie del futuro, ma allo stato attuale il rapporto costi benefici non è dei migliori. Altro problema: da quanto abbiamo potuto appurare, sembra che i dati fotometrici delle lampade a LED che verranno utilizzate nella zona industriale siano stati forniti direttamente dal produttore e non, come richiesto dalla Legge, da organismi terzi di certificazione. E’ come chiedere all’oste se il suo vino è buono! Non dimentichiamoci che esiste anche uno studio dell’Istituto di Sanità Francese, confermato da una nota del Ministero della Sanità Italiano datata 2011, che evidenzia come i led con elevata temperatura di colore (dai 3600K hanno una luce più blu rispetto alle tradizionali lampade al sodio) comportino rischi non trascurabili per la salute sia umana che ambientale.
Lo stesso Ministero della Salute raccomanda di approfondire questi studi prima di utilizzare in maniera massiccia questa nuova tecnologia. Di tutte queste problematiche un gruppo di Cittadini, dei quali mi onoro di rappresentare, avevamo, già avvertito a più riprese l’Amministrazione Cormonese.
Nei social avevamo rimarcato le nostre perplessità e offerto disponibilità a esaminare assieme queste problematiche nell’ottica di collaborare nell’esclusivo interesse dei cittadini di Cormons. Un impianto del genere dura 20 anni, non si riesce ad ammortizzarne il costo e dobbiamo essere sicuri di spendere bene i soldi pubblici!
Risultato: fuga in avanti dell’assessore Nardin che esce con trionfalistiche dichiarazioni a mezzo stampa sulla validità del progetto LED, in spregio ad ogni tipo di collaborazione con i cittadini e nella solita ottica di autoreferenzialità.
Non hanno nemmeno aspettato che gli uffici ci fornissero tutti i chiarimenti richiesti! Ecco il fair play istituzionale di cui è capace questa maggioranza!