Approfittando di una bellissima giornata di sole, domenica abbiamo deciso di andare ad esplorare Altilia-Saepinum, una zona archeologica situata a pochi chilometri da Campobasso.
Voi sapete quanto io ami la mia regione e quanto, soprattutto, ami parlarne. Eppure una cosa devo dirla: Altilia è uno di quei posti che mi fanno incazzare ogni volta che li visito, perché credo che se un patrimonio del genere si trovasse in un altro luogo d'Italia, sicuramente avrebbe almeno il quintuplo dei visitatori.
Ma dato che si trova nel mio meraviglioso Molise, io voglio raccontarvela ugualmente.
E gratuita.
Lungo il percorso che si snoda all'interno delle sue mura si trovano numerosissimi info point che raccontano sia la storia che l'architettura dell'antica città romana ed una cosa che ho apprezzato tantissimo è stata l'introduzione di un'app ad essa dedicata: AltiliApp! Addirittura, a chi non li possiede, vengono forniti un tablet o uno smartphone per finalizzare al meglio la visita tramite questa utilissima app.
La prima cosa che colpisce è sicuramente l'onnipresenza del verde, Altilia è infatti immersa nella natura e fusa con essa. Alberi e prati accarezzano i monumenti e trascorrere una giornata in questo modo può essere incredibilmente piacevole.
Se ne avrete voglia, potrete concedervi anche un giro a cavallo!
Gli elementi più famosi dell'antica città romana sono le sue quattro porte: Porta Boiano, Porta Terravecchia, Porta Tammaro e Porta Benevento. Il sito di Sepino, www.sepino.net, ci offre utili informazioni: "Il Cardo è la strada principale della città, che unisce Porta Terravecchia a Porta Tammaro, ripercorrendo l'antico percorso che dai monti porta alla fondovalle. Il Decumano è lì'asse viario che unisce porta Boiano e porta Benevento lungo l'antico percorso fratturale. È lastricata con pietre calcaree ed in origine era porticata con un lungo colonnato."
Molto interessanti sono anche i resti della basilica, che conserva ancora una certa eleganza, e lo spazio immenso un tempo destinato al foro.
A ridosso della cinta muraria, ordinata dall'imperatore Augusto ai suoi due figli adottivi Tiberio e Druso, si erge il teatro. Questa struttura contava circa tremila posti a sedere e le parti che più di tutte hanno resistito ai segni del tempo sono le prime gradinate e lo spazio riservato all'orchestra o ai gladiatori.
Nel sito archeologico sono presenti anche dei musei all'interno dei quali sono conservati alcuni resti ritrovati durante gli scavi.
E' molto suggestivo passeggiare tra le strade di Altilia ed immaginarsela nel suo periodo di splendore, quando c'erano ancora le botteghe, la basilica intatta, il foro pieno di mercati, il mulino funzionante e le terme pubbliche brulicanti di persone.
So che magari le mie emozioni potrebbero sembrare fin troppo patriottiche, ma io sfido chiunque a visitare questa antica città romana senza restare toccato dalla palese importanza storica che traspare da ogni suo angolo.
Troppo spesso trascorriamo tante ore in macchina o in aereo per raggiungere luoghi lontani, mettendo da parte ciò che di bello abbiamo accanto a noi.
A volte, le cose che ci stupiscono di più, sono proprio dietro l'angolo.
E per entrare nel vivo della tradizione molisana, vi consiglio di fermarvi a pranzare nell'agriturismo costruito proprio accanto alle mura di Altilia: Porta Tammaro. Non aspettatevi un servizio di lusso, qui si mangia come a casa, con vino a volontà, tovaglie di carta e sorrisi ovunque. La nostra cucina è umile ma buonissima e Porta Tammaro ne rispetta i sapori, servendoli in un ambiente familiare, semplice e genuino. Quelle pappardelle al cinghiale erano incredibili!